«Chi ne ha diritto»
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«Chi ne ha diritto»
Nella sua funzione pronominale, ne assume due significati: di ciò (lui/lei/quello, ecc.) e da ciò (lui/lei/quello, ecc.). In «Chi ne ha diritto», però, quel ne sembra non adattarsi a nessuno dei significati: non si ha diritto di qualcosa o da qualcosa, ma a qualcosa. Come si deve considerare, dunque? Si deve presupporre un diritto di qualcosa oppure si deve, arbitrariamente, estendere il significato di ne anche al dativo?
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La prima; infatti l’espressione tradizionale è averne il diritto (cfr. Treccani, s.v. «diritto²», acc. 3b), cioè avere il diritto di fare qualcosa.
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