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«Gli» + /jV/

Inviato: dom, 07 giu 2015 14:30
di Ivan92
Qui la trascrizione fonetica del sintagma gl'iugoslavi è /ʎugoz'lavi/. Qua, invece, troviamo scritto /ʎiugoz'lavi/. Come mai questa differenza? Piú in generale, quali sono le regole che determinano l'assorbimento dell'i vocalica dell'articolo e della consonante palatale del sostantivo?

Re: «Gli» + /jV/

Inviato: lun, 08 giu 2015 10:43
di Infarinato
Ma quante volte vuole che le ripetiamo le stesse cose, caro Ivan? :evil: (;))

Tornando al Canepàri, direi che le indicazioni ortoepiche piú precise e raccomandabili sono quelle contenute nel secondo passo, mentre quelle contenute nel primo (che trova anche qui) sembrano riferirsi alla sola pronuncia moderna non toscana (o alla pronuncia tradizionale a ritmo [molto] allegro), ergo sono quantomeno parziali.

Re: «Gli» + /jV/

Inviato: lun, 08 giu 2015 18:18
di Ivan92
La ringrazio. :)
Infarinato ha scritto:Ma quante volte vuole che le ripetiamo le stesse cose, caro Ivan? :evil: (;))
:oops: Mi scusi, ho formulato male la domanda e me ne accorgo solo ora, a distanza d'un giorno. Avevo in mente una cosa, ma le mie dita hanno scritto tutt'altro! In realtà, avrei voluto chiedere come si comporta l'i vocalica dell'articolo gli davanti a parole inizianti per vocale o «semivocale», ma, ora che ci penso, mi par di capire che s'assorbe sempre, ché:

/ʎi/ + /V-/ = /ʎV-/

/ʎi/ + /w-/ = /ʎw-/

/ʎi/ + /j-/ = quel che abbiamo ripetuto a iosa. ;)

Inviato: mar, 09 giu 2015 0:19
di marcocurreli
A me viene più naturale pronunciare "gli jugoslavi", con l'articolo staccato e con la j pronunciata come semiconsonante prepalatale.

Inviato: mer, 10 giu 2015 1:11
di Ivan92
Codesta —cioè /ʎijugoz'lavi/, se ho ben capito— è una pronuncia intenzionale. Ci son passato anch'io. :wink:

Inviato: mer, 10 giu 2015 15:51
di marcocurreli
Ivan92 ha scritto:Codesta —cioè /ʎijugoz'lavi/, se ho ben capito— è una pronuncia intenzionale.
In effetti credo di si, anche se viene abbastanza naturale pronunciare la j diversamente dalla i, almeno qui in Sardegna, dove abbiamo diverse parole che contengono la j, per lo più in posizione interna.
( http://www.pittau.it/Sardo/ortografia.html
www.regione.sardegna.it/documenti/1_72_ ... 160308.pdf
www.sabertulantiga.com/Arregulas/arregulas_bertula.pdf )

Inviato: mer, 10 giu 2015 20:54
di Carnby
marcocurreli ha scritto:In effetti credo di sì, anche se viene abbastanza naturale pronunciare la j diversamente dalla i, almeno qui in Sardegna, dove abbiamo diverse parole che contengono la j, per lo più in posizione interna.
In realtà la j viene sempre pronunciata diversamente dalla i... a meno che questa non indichi lo stesso fonema. :)
In altre parole è chiaro che Jacopo e icona non hanno lo stesso fono iniziale.
Analogamente, in tutta Italia ci sono moltissime parole che hanno /j/ in posizione iniziale o interna (secondo alcune analisi anche in posizione finale), anche se vengono scritte con i: per esempio nel Pisano Lajatico (o Laiatico) ha lo stesso fono che compare in paio. Un discorso un po' differente è dove questo /j/ compaia rafforzato, come nel romanesco (e infatti nei dialetti dell'area mediana /j/ corrisponde spesso al toscano /ʎ/).
Tornando al tema della discussione, io dico spontanemente /ljugo'zlavo, ʎugo'zlavi/.

Inviato: mer, 10 giu 2015 23:15
di Ivan92
Carnby ha scritto:Un discorso un po' differente è dove questo /j/ compaia rafforzato, come nel romanesco (e infatti nei dialetti dell'area mediana /j/ corrisponde spesso al toscano /ʎ/).
Infatti, spontaneamente, io dico /lojjugoz'lavo/. /ʎugo'zlavi/ al plurale.

Ma /liugoz'lavo/ non potrebbe essere ugualmente accettabile*? Se è vero che l’i semiconsonante iniziale [j-], nell’uso prevalente a Firenze, si muta quasi sempre in vocale sillabica [i-] se nella frase è preceduto da una consonante, perché tale possibilità non viene neanche presa in considerazione dal DiPi? Certo, la risillabazione è categorica soltanto dopo palatale e ormai è invalso l'uso di lo davanti a sostantivi inizianti con /j/, però, per dovere di cronaca, si sarebbe potuto aggiungere la variante di cui sopra.

*Nel caso in cui si scriva l'iugoslavo, ovvio.

Inviato: gio, 11 giu 2015 19:12
di PersOnLine
Sarà pure intenzionale, ma se devo dire gli ioni l'unica pronuncia che mi viene spontanea è /ʎi'joni/, altrimenti mi sembrerebbe di mangiarmi l'articolo.

Inviato: gio, 11 giu 2015 20:37
di Carnby
Ivan92 ha scritto:Ma /liugoz'lavo/ non potrebbe essere ugualmente accettabile?
Non so se sia accettabile, ma nel vernacolo locale ho sentito dire /liu'vɛntusse/.

Inviato: ven, 12 giu 2015 13:18
di Ivan92
È poco comune, non ci piove. Ma se si può dire l'ieri (/li'ɛri/) non vedo perché non si possa dire l'iugoslavo.
PersOnLine ha scritto:Sarà pure intenzionale, ma se devo dire gli ioni l'unica pronuncia che mi viene spontanea è /ʎi'joni/, altrimenti mi sembrerebbe di mangiarmi l'articolo.
Come disse Infarinato, una pronuncia intenzionale, solitamente, non corrisponde alla pronuncia normale.

Inviato: sab, 13 giu 2015 16:00
di Scilens
Glijoni anche per me.
Mi sembra che non ci sia altro modo di dirlo.

Inviato: sab, 13 giu 2015 17:13
di Infarinato
Le sembra male. :)

Inviato: sab, 13 giu 2015 19:42
di Scilens
Opperché?
Lo ionio-gli ioni(i)...
Non saprei. L'unica altra possibilità sarebbe metterci in mezzo una pausa, come nello scritto.

Inviato: sab, 13 giu 2015 20:20
di Infarinato
Scilens ha scritto:Opperché?
Non ha visto i copiosi rimandi (miei e di Ivan) ai numerosi miei interventi nell’altro filone, in particolare a questo, e alla prima citazione del Fiorelli ivi contenuta?

Se la norma fiorentina/italiana non le garba (o non coincide col suo uso personale), se ne faccia una ragione. Io non torno sull’argomento. ;)