«Dove» al posto di «quando»

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
patrizio
Interventi: 129
Iscritto in data: ven, 08 mag 2015 19:13

«Dove» al posto di «quando»

Intervento di patrizio »

Salve, stasera ho sentito la seguente frase che reputo scorretta: "Vediamo le previsioni del tempo per la giornata di domani dove il sole la farà da padrone". È corretto l'uso di "dove" o si sarebbe dovuto utilizzare "quando"? Ringrazio per gli eventuali interventi.
Avatara utente
Scilens
Interventi: 1097
Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

Per me è corretta. La frase è composta come l'anticipazione di una narrazione, come "domani vedremo la prossima puntata, dove Tizio si riappacificherà con Tizia".
Per il valore temporale veda anche
http://www.achyra.org/cruscate/viewtopic.php?t=34
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Avatara utente
GFR
Interventi: 310
Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Per me pure è corretta. Al posto del dove ci si potrebbe scrivere o dire in cui, secondo la mia opinione.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5195
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Riporto alcuni brani dell’articolo della Crusca «La deriva di in cui: verso dove?».

L’avverbio relativo dove mostra una tendenza all’estensione semantica del tutto normale:

Questa possibilità [=di sostituire in cui con dove] si estende anche ai casi in cui il luogo è figurato: "ho trovato queste notizie in quel brano dove si parla della Resistenza", "mi è sembrato retorico il discorso dove citavi le vecchie glorie". Un testo o un discorso possono diventare luoghi ideali che legittimano l'uso di dove. In realtà tutte le esperienze alla base della nostra conoscenza avvengono nello spazio: un oggetto occupa uno spazio, anche un concetto astratto è spaziale nella nostra rappresentazione, il tempo stesso è, nella nostra esperienza, descrivibile solo in termini di spazio: il passato ci sta alle spalle, il futuro è di fronte a noi, il presente è qui.

La suddetta estensione è ben rappresentata nella nostra letteratura, un po’ in tutte le sue fasi:

Di buona parte di questi usi “estesi” di dove abbiamo testimonianze, anche illustri, nel passato: per al/nel tempo dove il corpus della Biblioteca Italiana BiBIt offre esempi dallo Zibaldone di Leopardi, in cui si contano una ventina di occorrenze, e, risalendo a ritroso, dal teatro di Giovan Battista Andreini, dalle Rime di Francesco Berni fino al Canzoniere del Petrarca.

Nonostante tutto ciò, dove per in cui rimane un’estensione un po’ troppo forte per testi che aspirino alla precisione. Per questo la Crusca consiglia di fare uno sforzo e usare in cui/nel quale, almeno nello scritto (le sottolineature sono mie):

A parte i casi più "stridenti" come quello appena visto [=«Fuoro allo ’mperadore, dove», «Arrivo dal medico dove»] o le sequenze dove dentro e nel mentre dove, è difficile trovare un discrimine in base al quale sancire l'erroneità delle costruzioni. Quali indicazioni allora possiamo dare? Per quanto la lingua tenda alla semplificazione usare in cui/nel quale non ci sembra troppo gravoso, almeno in testi scritti, almeno in alcuni casi. Per esempio con le determinazioni di tempo momento, ora, e così via. Sebbene cui abbia perduto la sua trasparenza semantica e dove sia invece esplicito; sebbene dove costituisca una unità capace di sintetizzare (per quanto non con la medesima precisione) espressioni come presso cui, in cui, al cui interno…, siamo certi che si possa fare lo sforzo di digitare qualche lettera in più; perché semplificazione non sia sinonimo di sciatteria.

Nella frase che ha portato a esempio, che differisce in parte dalla trattazione della Crusca, quando è certamente piú appropriato, benché, come abbiamo visto, l’uso di dove trovi giustificazione nell’impiego figurato, e possa essere tollerato in considerazione della situazione comunicativa.
Avatara utente
Scilens
Interventi: 1097
Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

Non solo tollerabile, aggiungo, ma anche del tutto accettabile, se si considera lo stato miserrimo della comunicazione giornalistica, non solo televisiva. Sarei molto soddisfatto se tutti gli "sbagli" di questo settore della comunicazione fossero soltanto questioni stilistiche.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5195
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Riadattando ciò che dice la Crusca al caso specifico, in un contesto che richiedesse una maggiore attenzione alla forma, quando sarebbe senza dubbio l’unica soluzione. Perciò l’accettabilità di dove, nell’esempio fornito, è legata alla situazione comunicativa nella quale è impiegato quest’avverbio di luogo.
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