«Far scegliere a qualcuno/qualcuno»
Moderatore: Cruscanti
«Far scegliere a qualcuno/qualcuno»
"Sulle candidature è meglio far scegliere ai cittadini/i cittadini". Qual è la forma corretta tra le due proposte e perchè? Grazie mille.
- Animo Grato
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Re: Far scegliere a qualcuno/qualcuno
Non ho grammatiche sottomano, perciò prenda con le molle quello che sto per dirLe.
Il soggetto (o forse sarebbe meglio dire l'agente) dell'azione "indotta" viene espresso in due modi diversi a seconda che il verbo sia transitivo o intransitivo. Così avremo ho fatto morire Matteo (verbo intransitivo), ma ho fatto potare le rose a Matteo (verbo transitivo).
Ora, di norma scegliere è transitivo, ma nella Sua frase è usato in senso assoluto, e quindi intransitivamente (col significato di esprimere una preferenza): tant'è vero che i cittadini non sono chiamati a scegliere le candidature, ma a scegliere sulle candidature.
Per questo motivo, io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.
Il soggetto (o forse sarebbe meglio dire l'agente) dell'azione "indotta" viene espresso in due modi diversi a seconda che il verbo sia transitivo o intransitivo. Così avremo ho fatto morire Matteo (verbo intransitivo), ma ho fatto potare le rose a Matteo (verbo transitivo).
Ora, di norma scegliere è transitivo, ma nella Sua frase è usato in senso assoluto, e quindi intransitivamente (col significato di esprimere una preferenza): tant'è vero che i cittadini non sono chiamati a scegliere le candidature, ma a scegliere sulle candidature.
Per questo motivo, io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Sí, anch'io direi spontaneamente sulle candidature è meglio fare scegliere i cittadini, ma soltanto in casi come questi ometterei la preposizione. Altrettanto spontaneamente dico faccio scegliere [qualcosa] ai miei amici, ai miei genitori, ecc.
Ultima modifica di Ivan92 in data mer, 26 ago 2015 2:05, modificato 1 volta in totale.
- Ferdinand Bardamu
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Confermo ciò che ha detto molto bene Animo Grato. La frase corretta è «Sulle candidature è meglio fare scegliere i cittadini». Se ci fosse un oggetto espresso, allora il soggetto logico del costrutto, ossia il soggetto dell’infinito, sarebbe espresso mediante un complemento indiretto, introdotto da a o da1: «È meglio fare scegliere le candidature ai/dai cittadini».
La costruzione fattitiva o causativa mostra infatti le seguenti caratteristiche (brano tratto da Gunver Skytte e Giampaolo Salvi, «Frasi subordinate all’infinito», in Grande Grammatica Italiana di Consultazione, Bologna: «Il Mulino», 2001, p. 499):
1) se l’infinito è rappresentato da un verbo intransitivo (inaccusativo o meno), il soggetto dell’infinito compare in questa costruzione come compl. oggetto del complesso verbale ‘verbo reggente + infinito’ (Piero in (84b)), pronominalizzabile con il clitico accusativo, (84c):
(84)
2) se l’infinito è rappresentato da un verbo transitivo, il compl. oggetto dell’infinito compare come compl. oggetto del complesso verbale (Piero in (85b)), pronominalizzabile con il clitico accusativo (85c):
(85)
Il verbo scegliere, in questo caso, è usato assolutamente, ed è perciò equiparabile a un verbo intransitivo.
__________
1 La scelta comporta «diverse sfumature semantiche: ‹lo farò vedere al dottor Rossi›, ‹lo farò vedere dal dottor Rossi›» (Luca Serianni, Italiano, Milano: «Garzanti», § XIV. 39).
La costruzione fattitiva o causativa mostra infatti le seguenti caratteristiche (brano tratto da Gunver Skytte e Giampaolo Salvi, «Frasi subordinate all’infinito», in Grande Grammatica Italiana di Consultazione, Bologna: «Il Mulino», 2001, p. 499):
1) se l’infinito è rappresentato da un verbo intransitivo (inaccusativo o meno), il soggetto dell’infinito compare in questa costruzione come compl. oggetto del complesso verbale ‘verbo reggente + infinito’ (Piero in (84b)), pronominalizzabile con il clitico accusativo, (84c):
(84)
- a. Piero parte / dorme.
- b. Piero fa / vede partire / dormire Piero.
- c. Paolo lo fa / vede partire / dormire.
2) se l’infinito è rappresentato da un verbo transitivo, il compl. oggetto dell’infinito compare come compl. oggetto del complesso verbale (Piero in (85b)), pronominalizzabile con il clitico accusativo (85c):
(85)
- a. Invitano Piero.
- b. Paolo fa / sente invitare Piero.
- c. Paolo lo fa / sente invitare.
Il verbo scegliere, in questo caso, è usato assolutamente, ed è perciò equiparabile a un verbo intransitivo.
__________
1 La scelta comporta «diverse sfumature semantiche: ‹lo farò vedere al dottor Rossi›, ‹lo farò vedere dal dottor Rossi›» (Luca Serianni, Italiano, Milano: «Garzanti», § XIV. 39).
Re: Far scegliere a qualcuno/qualcuno
E io direi che è meglio fare scegliere i cittadini.Animo Grato ha scritto:io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.

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Re: Far scegliere a qualcuno/qualcuno
Carnby ha ragione non si dovrebbe troncare davanti a parole che cominciano con s preconsonantica.Carnby ha scritto:E io direi che è meglio fare scegliere i cittadini.Animo Grato ha scritto:io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.
Però, ormai...
Se il collegamento non si apre, cliccate qui.
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«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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- Animo Grato
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- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Re: Far scegliere a qualcuno/qualcuno
Concordo.Carnby ha scritto:E io direi che è meglio fare scegliere i cittadini.Animo Grato ha scritto:io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.

«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
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- Iscritto in data: dom, 07 giu 2015 19:02
- Località: Napoletano, ma vivo a Roma.
Ma Fausto Raso ha detto letteralmente che "non si dovrebbe" dove, almeno secondo la mia opinione, quel condizionale serve solamente per lasciar intendere la preposizione "ma viene fatto".Marco1971 ha scritto:È meglio (come ha scritto Carnby) non significa è erroneo.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
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- Interventi: 123
- Iscritto in data: dom, 07 giu 2015 19:02
- Località: Napoletano, ma vivo a Roma.
Ma perché un uso "usato" anche in ambito ufficiale da più di 172 anni deve esser considerato un cattivo uso? Secondo me non è la lingua a seguire le regole ma le regole a seguire la lingua.Ferdinand Bardamu ha scritto:Caro Pugnator, il nostro intento è favorire e diffondere il buon uso. Non si dovrebbe troncare un infinito davanti a una parola che comincia con /s/ preconsonantica… per ragioni di eufonia. Ma si fa, così come si scrive (e si dice) ad adottare, ed educato e cosí via.
Perché contravviene a regole fonetiche. Che poi un uso sia di ambito ufficiale non vuol dir nulla perché, oggi come ieri, molti testi ufficiali sono sempre stati redatti da chi sa poco. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Interventi: 123
- Iscritto in data: dom, 07 giu 2015 19:02
- Località: Napoletano, ma vivo a Roma.
Ma le regole sono artificiali mentre invece la lingua è naturale, è naturale che l'uso molto spesso contrasti le regole e formi eccezioni, basta vedere in fatti ai modi di dire e altri detti che molto spesso contrastano le regole e formano eccezioni. Se una forma ottiene grandissimo uso e grandissima longevità e prestigio ottiene di diritto il suo posto nelle eccezioni.
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