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«Far scegliere a qualcuno/qualcuno»

Inviato: mar, 25 ago 2015 14:35
di puer
"Sulle candidature è meglio far scegliere ai cittadini/i cittadini". Qual è la forma corretta tra le due proposte e perchè? Grazie mille.

Re: Far scegliere a qualcuno/qualcuno

Inviato: mar, 25 ago 2015 15:19
di Animo Grato
Non ho grammatiche sottomano, perciò prenda con le molle quello che sto per dirLe.
Il soggetto (o forse sarebbe meglio dire l'agente) dell'azione "indotta" viene espresso in due modi diversi a seconda che il verbo sia transitivo o intransitivo. Così avremo ho fatto morire Matteo (verbo intransitivo), ma ho fatto potare le rose a Matteo (verbo transitivo).
Ora, di norma scegliere è transitivo, ma nella Sua frase è usato in senso assoluto, e quindi intransitivamente (col significato di esprimere una preferenza): tant'è vero che i cittadini non sono chiamati a scegliere le candidature, ma a scegliere sulle candidature.
Per questo motivo, io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.

Inviato: mar, 25 ago 2015 15:56
di Ivan92
Sí, anch'io direi spontaneamente sulle candidature è meglio fare scegliere i cittadini, ma soltanto in casi come questi ometterei la preposizione. Altrettanto spontaneamente dico faccio scegliere [qualcosa] ai miei amici, ai miei genitori, ecc.

Inviato: mar, 25 ago 2015 17:07
di Ferdinand Bardamu
Confermo ciò che ha detto molto bene Animo Grato. La frase corretta è «Sulle candidature è meglio fare scegliere i cittadini». Se ci fosse un oggetto espresso, allora il soggetto logico del costrutto, ossia il soggetto dell’infinito, sarebbe espresso mediante un complemento indiretto, introdotto da a o da1: «È meglio fare scegliere le candidature ai/dai cittadini».

La costruzione fattitiva o causativa mostra infatti le seguenti caratteristiche (brano tratto da Gunver Skytte e Giampaolo Salvi, «Frasi subordinate all’infinito», in Grande Grammatica Italiana di Consultazione, Bologna: «Il Mulino», 2001, p. 499):

1) se l’infinito è rappresentato da un verbo intransitivo (inaccusativo o meno), il soggetto dell’infinito compare in questa costruzione come compl. oggetto del complesso verbale ‘verbo reggente + infinito’ (Piero in (84b)), pronominalizzabile con il clitico accusativo, (84c):

(84)
  • a. Piero parte / dorme.
  • b. Piero fa / vede partire / dormire Piero.
  • c. Paolo lo fa / vede partire / dormire.

2) se l’infinito è rappresentato da un verbo transitivo, il compl. oggetto dell’infinito compare come compl. oggetto del complesso verbale (Piero in (85b)), pronominalizzabile con il clitico accusativo (85c):

(85)
  • a. Invitano Piero.
  • b. Paolo fa / sente invitare Piero.
  • c. Paolo lo fa / sente invitare.

Il verbo scegliere, in questo caso, è usato assolutamente, ed è perciò equiparabile a un verbo intransitivo.

__________
1 La scelta comporta «diverse sfumature semantiche: ‹lo farò vedere al dottor Rossi›, ‹lo farò vedere dal dottor Rossi›» (Luca Serianni, Italiano, Milano: «Garzanti», § XIV. 39).

Re: Far scegliere a qualcuno/qualcuno

Inviato: mar, 25 ago 2015 19:45
di Carnby
Animo Grato ha scritto:io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.
E io direi che è meglio fare scegliere i cittadini. :wink:

Re: Far scegliere a qualcuno/qualcuno

Inviato: mar, 25 ago 2015 20:26
di Fausto Raso
Carnby ha scritto:
Animo Grato ha scritto:io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.
E io direi che è meglio fare scegliere i cittadini. :wink:
Carnby ha ragione non si dovrebbe troncare davanti a parole che cominciano con s preconsonantica.
Però, ormai...
Se il collegamento non si apre, cliccate qui.

Re: Far scegliere a qualcuno/qualcuno

Inviato: mar, 25 ago 2015 21:10
di Animo Grato
Carnby ha scritto:
Animo Grato ha scritto:io direi che sulle candidature è meglio far scegliere i cittadini.
E io direi che è meglio fare scegliere i cittadini. :wink:
Concordo. :mrgreen:

Inviato: mar, 25 ago 2015 23:48
di Pugnator
Il collegamento di Google libri riportata esempi di "far scegliere" addirittura dal 700 e un esempio ufficiale governativo del 1843, pertanto non considererei erroneo il troncamento.

Inviato: mar, 25 ago 2015 23:53
di Marco1971
È meglio (come ha scritto Carnby) non significa è erroneo. ;)

Inviato: mar, 25 ago 2015 23:57
di Pugnator
Marco1971 ha scritto:È meglio (come ha scritto Carnby) non significa è erroneo. ;)
Ma Fausto Raso ha detto letteralmente che "non si dovrebbe" dove, almeno secondo la mia opinione, quel condizionale serve solamente per lasciar intendere la preposizione "ma viene fatto".

Inviato: mer, 26 ago 2015 0:20
di Ferdinand Bardamu
Caro Pugnator, il nostro intento è favorire e diffondere il buon uso. Non si dovrebbe troncare un infinito davanti a una parola che comincia con /s/ preconsonantica… per ragioni di eufonia. Ma si fa, così come si scrive (e si dice) ad adottare, ed educato e cosí via.

Inviato: mer, 26 ago 2015 0:34
di Pugnator
Ferdinand Bardamu ha scritto:Caro Pugnator, il nostro intento è favorire e diffondere il buon uso. Non si dovrebbe troncare un infinito davanti a una parola che comincia con /s/ preconsonantica… per ragioni di eufonia. Ma si fa, così come si scrive (e si dice) ad adottare, ed educato e cosí via.
Ma perché un uso "usato" anche in ambito ufficiale da più di 172 anni deve esser considerato un cattivo uso? Secondo me non è la lingua a seguire le regole ma le regole a seguire la lingua.

Inviato: mer, 26 ago 2015 1:14
di Marco1971
Perché contravviene a regole fonetiche. Che poi un uso sia di ambito ufficiale non vuol dir nulla perché, oggi come ieri, molti testi ufficiali sono sempre stati redatti da chi sa poco. :)

Inviato: mer, 26 ago 2015 1:46
di Pugnator
Ma le regole sono artificiali mentre invece la lingua è naturale, è naturale che l'uso molto spesso contrasti le regole e formi eccezioni, basta vedere in fatti ai modi di dire e altri detti che molto spesso contrastano le regole e formano eccezioni. Se una forma ottiene grandissimo uso e grandissima longevità e prestigio ottiene di diritto il suo posto nelle eccezioni.

Inviato: mer, 26 ago 2015 1:51
di Marco1971
Ma sí, faccia come vuole.