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Inviato: ven, 11 set 2015 11:43
di Infarinato
Sul secondo punto sollevato da Sixie concordo, ovviamente, in toto con Ferdinand. Il primo peraltro mi lascia completamente basito…
Sixie ha scritto:
Infarinato ha scritto:Una scrizione quale *heiteraggio richiama piuttosto il tedesco heiter («allegro»)… :?
No, Infarinato, il tedesco heiter si pronuncia h-ai-ter, come in Heimat, ad esempio.
Certo, lo so bene, ma mi spiega allora secondo quale logica uno, in italiano, dovrebbe [semi]adattare [il prefissoide] hater in heiter (per rendere —presumo— piú perspicuo il valore fonetico di quella a inglese), mentre per lo heiter tedesco (appartenente, fra l’altro, a una lingua meno conosciuta/studiata in Italia) uno dovrebbe sapere [per iscienza infusa] che si pronuncia con /-ai-/ e non [semi]adattare anche quello in *haiter? :shock:

Inviato: ven, 11 set 2015 12:18
di Animo Grato
Ivan92 ha scritto:
Sixie ha scritto:Lei dice che, se proprio, bisognerebbe scrivere eiteraggio, ma io non sento quella -h- iniziale come estranea all'italiano, o almeno, non completamente se sappiamo come scrivere e pronunciare parole come habitat o, che so, harakiri. :)
Passi habitat, ma le sembra che harakiri sia una parola italiana?
Io ho sempre detto "carachiri": la fricativa glottidale sorda mi fa venire l'asma. :wink:

Inviato: ven, 11 set 2015 15:34
di Carnby
Animo Grato ha scritto:Io ho sempre detto "carachiri": la fricativa glottidale sorda mi fa venire l'asma.
Ma non era in realtà il seppucù (切腹 seppuku)?

Inviato: ven, 11 set 2015 16:11
di Animo Grato
Carnby ha scritto:Ma non era in realtà il seppucù (切腹 seppuku)?
Sì, lo era e lo è. :wink:
Ma a livello colloquiale l'espressione fare carachiri, anche se inesatta, s'è diffusa quando da noi le nozioni in materia di estremo oriente erano ancora piuttosto vaghe. E, a patto di non usarla indebitamente in ambito storico-scientifico, non sento la necessità di abiurarla.

Inviato: ven, 11 set 2015 19:01
di Sixie
Ho sbagliato la scelta di harakiri, mi rendo conto. Avrei dovuto scrivere : handicappare (prn. all'it. andicappare); hegheliano (prn. all'it. egheliano); hitleriano, hollywoodiano (prn. all'it. ollivudiano) e così via.
Sono termini di uso comune, sappiamo come scriverli e pronunciarli.
Tornando a 'heiteraggio' o 'eiteraggio', scopro solo ora che il termine non esiste, nemmeno in Rete.
Strano, mi ricordo di averlo sentito nel corso di una conversazione con la ragazza; non posso essermelo inventato di sana pianta.
Comunque, nella scelta di
heiteraggio deve avere influito sia la pre-conoscenza del termine hackeraggio, sia una residuale resistenza da parte mia nel cedere completamente alla versione italianizzata con esito in eiteraggio. Ci tengo alla -h-, sebbene sia muta.
Ne è uscito un ibrido che non soddisfa nessuno, me per prima.
Su heiter aggettivo 'allegro' in tedesco tornerò in seguito, ora chiedo scusa ma devo andare. :)
P.S. Ho visto un H8er in Rete. Incredibile, ma vero.

Inviato: ven, 11 set 2015 21:41
di Animo Grato
[FT]
Sixie ha scritto:P.S. Ho visto un H8er in Rete. Incredibile, ma vero.
Be', quello fa parte del folclore internautico (e non solo), che predilige questo genere di grafie alternative. Limitandomi al solo numero 8, non posso negare la menzione d'onore al virtuosistico gr8 b8 m8, I r8 8/8. :wink:
[/FT]

Inviato: ven, 11 set 2015 21:43
di Carnby
Sixie ha scritto:Ho visto un H8er in Rete.
Non si ricordava di questa? :wink:

Inviato: ven, 11 set 2015 22:11
di Ferdinand Bardamu
Sixie ha scritto:Ho sbagliato la scelta di harakiri, mi rendo conto. Avrei dovuto scrivere: handicappare (prn. all'it. andicappare); hegheliano (prn. all'it. egheliano); hitleriano, hollywoodiano (prn. all'it. ollivudiano) e così via.
In codesti esempi non ispecificherei, personalmente, quali sono le pronunce «all’italiana», per un semplice motivo: tutte codeste parole sono italiane a tutti gli effetti, a eccezione della forma grafica, giacché hanno subíto un processo di derivazione con terminazioni e suffissi italiani. Ne consegue che sono state assorbite appieno nella morfologia e nella pronuncia italiane, sicché quelle acche iniziali sono necessariamente mute, non potendosi dare una pronuncia «alla tedesca» o «all’inglese» di parole italiane.

Per le citazioni di parole da altre lingue — fatte per isfoggio, scopi metalinguistici o didattici, ecc. — la pronuncia originaria è acconcia; per forestierismi acclimati, nomi di personaggi storici o di luoghi famosi mi pare proprio un’ostentazione innecessaria.

P.S. L’adattamento grafico di qualche aggettivo di relazione derivato da un nome proprio straniero è sopravvissuto nell’uso cólto: es. scespiriano (da Shakespeare), volterriano (da Voltaire), nicciano (da Nietzsche), eccetera.

Inviato: sab, 12 set 2015 19:34
di Sixie
Infarinato ha scritto:
Sixie ha scritto:
Infarinato ha scritto:Una scrizione quale *heiteraggio richiama piuttosto il tedesco heiter («allegro»)… :?
No, Infarinato, il tedesco heiter si pronuncia h-ai-ter, come in Heimat, ad esempio.
Certo, lo so bene, ma mi spiega allora secondo quale logica uno, in italiano, dovrebbe [semi]adattare [il prefissoide] hater in heiter (per rendere —presumo— piú perspicuo il valore fonetico di quella a inglese), mentre per lo heiter tedesco (appartenente, fra l’altro, a una lingua meno conosciuta/studiata in Italia) uno dovrebbe sapere [per iscienza infusa] che si pronuncia con /-ai-/ e non [semi]adattare anche quello in *haiter? :shock:
Proprio perché la lingua tedesca è poco conosciuta/studiata (amata) in Italia, il semi-adattamento in heiter -aggio non corre alcun rischio di essere confuso con l'omografo heiter aggettivo tedesco 'allegro'.
Naturalmente, questo è un mio pensiero al riguardo; nonostante conosca il tedesco ( o forse proprio per quello), non mi verrebbe mai in mente di confondere il primo significato con il secondo.
A me sembra che il tedesco e l'italiano si oppongano in qualche modo a formazioni di questo tipo, mentre in Denglisch sono abbastanza comuni.
I tedeschi non avrebbero problemi ad accettare un Hater per Hasser e a formare una parola Komposita come Hater-heit per indicare una 'cattiveria' di genere differente dalla comune Bosheit.
Tornando al nostro hater, credo che il sentimento che lo muove sia l'invidia e il rancore più che l'odio vero e proprio.
Si dovrebbe indagare questo aspetto per trovare una soluzione altra per quel hateraggio o eiteraggio del quale, forse, ricordo male l'esatta terminologia, che avrebbe potuto essere - in alternativa - 'heiterata'.
Si, potrebbe essere eiterata. E una eiterata ripetuta diventa una r-eiterata. :)

Inviato: sab, 12 set 2015 20:13
di Ferdinand Bardamu
La questione è piú semplice di quel che sembri. Hater è una parola di recentissima introduzione in italiano; ha inoltre una diffusione limitatissima. Si veda il grafico di Google Tendenze: il confronto tra il volume di ricerche di hater e selfie è prepotentemente sbilanciato a favore del secondo.

Hater non è, insomma, un forestierismo entrato nell'uso comune, ma fa parte del gergo della Rete; anzi, forse soltanto di comunità relativamente ristrette, come l’insieme degli ammiratori di un cantante o di uno sportivo.

Si capisce bene, allora, che qualunque derivato di una parola cosí poco nota se non è un occasionalismo (scherzoso) poco ci manca. Chiunque non sia avvezzo al linguaggio della Rete avrà d’altro canto molti altri termini, tutti inequivocabilmente italiani e trovati spontaneamente, per definire chi si comporta da hater.

Inviato: dom, 13 set 2015 14:18
di valerio_vanni
Io ho sentito per la prima volta il termine in TV, nella trasmissione The Voice Of Italy.
Ma solo lì, e l'unico a usarlo era J Ax.

Interessante Google Tendenze, non l'avevo mai visto :-)
Ho visto che Hater ha la massima diffusione in Campania, chissà quale può essere il motivo...

Inviato: dom, 13 set 2015 17:24
di Carnby
Animo Grato ha scritto:la fricativa glottidale sorda mi fa venire l'asma.
Meglio approssimante glottale. :)

Inviato: dom, 13 set 2015 23:33
di Ivan92
Carnby ha scritto:Meglio approssimante glottale. :)
Come mai?

Inviato: lun, 14 set 2015 9:27
di Carnby
Ivan92 ha scritto: Come mai?
Perché in quella posizione è molto più comune avere una costrizione debolissima (beninteso, Canepari dice che è possibile avere dei foni fricativi/costrittivi glottali, ma riserva i simboli più comuni [h ɦ] agli approssimanti).

Inviato: lun, 14 set 2015 16:48
di Ivan92
Ho capito. La ringrazio. :)