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Il prof. Serianni e i mulini a vento

Inviato: mer, 23 set 2015 18:24
di Animo Grato
Il riferimento non è all'aspetto vagamente donchisciottesco dell'insigne cattedratico, ma a una sua recente lezione rivolta ai giornalisti (di cui ho trovato notizia qui, ma probabilmente altrove è riportata con maggior dovizia di particolari). Da quello che si può dedurre da questo breve stralcio (ma trarre conclusioni da brandelli d'informazione non è mai un buon metodo), parrebbe che, secondo Serianni, se all'introduzione di un anglicismo non si reagisce con tempestività, xe pezo el tacòn del sbrego.
Cosa ne pensate?

Inviato: mer, 23 set 2015 18:32
di Ferdinand Bardamu
Ha ragione. La domanda, tuttavia, è: chi si prende carico del compito di avanzare proposte di traducenti? La Crusca, ormai, si dedica alla fotografia dell’esistente, benché il nuovo presidente non si periti di fare dichiarazioni molto critiche.

Inviato: gio, 24 set 2015 17:04
di Ivan92
Non credevo però che il professor Serianni potesse accettare un termine come taggare... :roll:

Inviato: gio, 24 set 2015 18:38
di Ferdinand Bardamu
Beh, morfologicamente taggare è italiano, cosí come stoppare o sportivo o bandire. Se dalla base tag si facesse un tagga, cosí come dal francese antico tache si fece taccia (da cui deriva tacciare), io non avrei nulla in contrario.

Inviato: gio, 24 set 2015 20:25
di Animo Grato
Ivan92 ha scritto:Non credevo però che il professor Serianni potesse accettare un termine come taggare...
Ferdinand Bardamu ha scritto:Beh, morfologicamente taggare è italiano.
Forse è superfluo precisarlo, ma ovviamente la pronuncia deve essere "taggare", e non qualcosa di simile a "teggare".

Inviato: gio, 24 set 2015 21:30
di Ferdinand Bardamu
Sí, certo. Ma non ho mai sentito nessuno dire teggare, per fortuna.

Inviato: gio, 24 set 2015 21:42
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:[P]er fortuna.
Appunto: è stata solo fortuna, si fidi! :wink:

Inviato: ven, 25 set 2015 16:17
di Ivan92
Ferdinand Bardamu ha scritto:Beh, morfologicamente taggare è italiano, cosí come stoppare o sportivo o bandire. Se dalla base tag si facesse un tagga, cosí come dal francese antico tache si fece taccia (da cui deriva tacciare), io non avrei nulla in contrario.
Quel che dice non fa una piega, e non posso che darle ragione. A volte mi rendo conto che entrano in gioco i gusti e le preferenze d'una persona. In casi come questi -cioè quando il termine ha che fare col mondo virtuale- preferirei una traduzione piuttosto che un adattamento, nonostante mi sfugga il motivo. Sportivo non mi urta, per esempio, mentre taggare m'è insoffribile. Sarà la forza dell'abitudine...