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[xTSC] Pronuncia di «backstage»

Inviato: sab, 07 gen 2017 12:21
di Animo Grato
Chiedo scusa per l'esplicita frivolezza del filone, ma mi occorrerebbe sapere quale sarebbe la vernacolarizzazione ortodossa di backstage, a partire dalla pronuncia /ˈbækˈsteɪdʒ/, non dalla grafia.

Inviato: sab, 07 gen 2017 16:38
di Carnby
Direi bèstei(gge).

Inviato: sab, 07 gen 2017 16:43
di Animo Grato
Grazie mille!
Per scrupolo filologico attendo altre eventuali interpretazioni. :wink:

Inviato: sab, 07 gen 2017 16:58
di Carnby
Aggiungo che la i finale è appena accennata: i' bèstei. E dopo ci vuole il raddoppiamento sintattico. :)

Inviato: sab, 07 gen 2017 19:14
di Infarinato
Io direi bęstèigge [bɛ̝sˡtɛiʤːʤe].

Inviato: sab, 07 gen 2017 22:40
di Carnby
Infarinato ha scritto:Io direi bęstèigge [bɛ̝sˡtɛiʤːʤe].
Però è una forma più da lettura che non da parlato spontaneo. Se uno sente un anglofono (o presunto tale) pronunciare la parola in questione, credo che venga fuori qualcosa di differente. E comunque io direi bestéigge.

Inviato: dom, 08 gen 2017 12:48
di guidoalberto
non si potrebbe dire basteggio?

Inviato: dom, 08 gen 2017 13:01
di Infarinato
guidoalberto ha scritto:[N]on si potrebbe dire basteggio?
No, si può (e si dovrebbe) dire dietro le quinte o retropalco, ma codesto non è ciò che ha chiesto Animo Grato. ;)

Inviato: dom, 08 gen 2017 15:36
di guidoalberto
Sì, la traduzione mi è nota, ma a orecchio mi sarebbe venuto da dire, appunto, basteggio.
Non ho particolari competenze linguistiche, come si saranno già accorti :oops: ..forse non mi è chiaro il significato di vernacolarizzazione. :roll:

Inviato: dom, 08 gen 2017 16:03
di Infarinato
Animo Grato ha chiesto quale fosse la «vernacolarizzazione ortodossa» di backstage e, avendo pubblicato l’intervento nella sezione Dialetti del fòro premettendo al titolo del filone il codice del dialetto toscano [moderno], se ne deduce che intendesse la «vernacolarizzazione», cioè l’adattamento [fonetico] piú o meno fedele, in toscano, non in italiano (nel qual caso avrebbe probabilmente pubblicato il suo quesito nella sezione Morfologia, mentre, se avesse voluto chieder lumi sui possibili traducenti [in italiano] di backstage, avrebbe dovuto pubblicare il suo intervento nella sezione Forestierismi). ;)

L’adattamento da Lei proposto [per l’italiano] è certo una possibilità, ma, quando si disponga di traducenti piú che acconci (e diffusi) quali quelli da me ricordati qui sopra, l’onomaturgia diventa un esercizio fine a sé stesso, che dovrebbe essere lasciato da parte.

Inviato: dom, 08 gen 2017 17:35
di guidoalberto
La ringrazio moltissimo per la spiegazione. Però mi devo scusare nuovamente perché non mi è chiarissimo il suo ultimo ragionamento: perché se adatto in italiano è un'onomaturgia da evitare mentre se adatto in toscano è una vernacolarizzazione ortodossa? Non si tratta in entrambi i casi di un adattamento fonetico (il quale senz'altro andrebbe evitato se non per pura curiosità)?

Inviato: dom, 08 gen 2017 19:29
di Infarinato
guidoalberto ha scritto:La ringrazio moltissimo per la spiegazione. Però mi devo scusare nuovamente perché non mi è chiarissimo il suo ultimo ragionamento: perché se adatto in italiano è un'onomaturgia da evitare mentre se adatto in toscano è una vernacolarizzazione ortodossa? Non si tratta in entrambi i casi di un adattamento fonetico (il quale senz'altro andrebbe evitato se non per pura curiosità)?
No, non andrebbe evitato: va evitato quando esistano opzioni migliori (…e quando i parlanti siano in grado di farlo!).

Per «vernacolarizzazione ortodossa» credo che Animo Grato intendesse semplicemente l’adattamento fonetico che i parlanti toscani piú genuini naturalmente adottano per il forestierismo in questione quando cerchino di riprodurlo nel proprio vernacolo.

Inviato: dom, 08 gen 2017 19:43
di Animo Grato
Ringrazio tutti i partecipanti! Non volevo sollevare un vespaio... :wink:
Confermo che il mio quesito era da intendersi nel modo che è stato sviscerato dall'Infarinato.
Noto che la differenza più vistosa tra la sua interpretazione e quella di Carnby è nella posizione dell'accento. In effetti, la trascrizione della pronuncia inglese mostra due accenti (come se back e stage rimanessero due parole autonome). La scelta di privilegiare il primo (Carnby) o il secondo (Infarinato) dipende allora dalla diversa toscanità delle loro orecchie, da una certa approssimazione della trascrizione IPA (e quindi i due accenti non sarebbero, in realtà, ugualmente marcati) o da vincoli nella posizione dell'accento in toscano?

Inviato: dom, 08 gen 2017 20:54
di guidoalberto
Animo Grato ha scritto:Ringrazio tutti i partecipanti! Non volevo sollevare un vespaio... :wink:
Scusate il 'vespaio', per me era solo un tentativo di capire meglio.
Non vi tedio oltre e continuo a leggere il filone con interesse. :wink:

Inviato: dom, 08 gen 2017 21:33
di valerio_vanni
La prima proposta di Carnby non mi convince molto, perché la tonica si trova a monte di una penultima sillaba chiusa.
Io sposterei l'accento avanti, come proposto da Infarinato. Però con la chiusa, mi trovo d'accordo con la seconda proposta di Carnby.

In tutti i casi, però, nutro dubbi sulla stabilità di una sillaba CVVC all'interno di una parola.