[xTSC] Pronuncia di «backstage»
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[xTSC] Pronuncia di «backstage»
Chiedo scusa per l'esplicita frivolezza del filone, ma mi occorrerebbe sapere quale sarebbe la vernacolarizzazione ortodossa di backstage, a partire dalla pronuncia /ˈbækˈsteɪdʒ/, non dalla grafia.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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Però è una forma più da lettura che non da parlato spontaneo. Se uno sente un anglofono (o presunto tale) pronunciare la parola in questione, credo che venga fuori qualcosa di differente. E comunque io direi bestéigge.Infarinato ha scritto:Io direi bęstèigge [bɛ̝sˡtɛiʤːʤe].
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No, si può (e si dovrebbe) dire dietro le quinte o retropalco, ma codesto non è ciò che ha chiesto Animo Grato.guidoalberto ha scritto:[N]on si potrebbe dire basteggio?

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Animo Grato ha chiesto quale fosse la «vernacolarizzazione ortodossa» di backstage e, avendo pubblicato l’intervento nella sezione Dialetti del fòro premettendo al titolo del filone il codice del dialetto toscano [moderno], se ne deduce che intendesse la «vernacolarizzazione», cioè l’adattamento [fonetico] piú o meno fedele, in toscano, non in italiano (nel qual caso avrebbe probabilmente pubblicato il suo quesito nella sezione Morfologia, mentre, se avesse voluto chieder lumi sui possibili traducenti [in italiano] di backstage, avrebbe dovuto pubblicare il suo intervento nella sezione Forestierismi). 
L’adattamento da Lei proposto [per l’italiano] è certo una possibilità, ma, quando si disponga di traducenti piú che acconci (e diffusi) quali quelli da me ricordati qui sopra, l’onomaturgia diventa un esercizio fine a sé stesso, che dovrebbe essere lasciato da parte.

L’adattamento da Lei proposto [per l’italiano] è certo una possibilità, ma, quando si disponga di traducenti piú che acconci (e diffusi) quali quelli da me ricordati qui sopra, l’onomaturgia diventa un esercizio fine a sé stesso, che dovrebbe essere lasciato da parte.
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La ringrazio moltissimo per la spiegazione. Però mi devo scusare nuovamente perché non mi è chiarissimo il suo ultimo ragionamento: perché se adatto in italiano è un'onomaturgia da evitare mentre se adatto in toscano è una vernacolarizzazione ortodossa? Non si tratta in entrambi i casi di un adattamento fonetico (il quale senz'altro andrebbe evitato se non per pura curiosità)?
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No, non andrebbe evitato: va evitato quando esistano opzioni migliori (…e quando i parlanti siano in grado di farlo!).guidoalberto ha scritto:La ringrazio moltissimo per la spiegazione. Però mi devo scusare nuovamente perché non mi è chiarissimo il suo ultimo ragionamento: perché se adatto in italiano è un'onomaturgia da evitare mentre se adatto in toscano è una vernacolarizzazione ortodossa? Non si tratta in entrambi i casi di un adattamento fonetico (il quale senz'altro andrebbe evitato se non per pura curiosità)?
Per «vernacolarizzazione ortodossa» credo che Animo Grato intendesse semplicemente l’adattamento fonetico che i parlanti toscani piú genuini naturalmente adottano per il forestierismo in questione quando cerchino di riprodurlo nel proprio vernacolo.
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Ringrazio tutti i partecipanti! Non volevo sollevare un vespaio...
Confermo che il mio quesito era da intendersi nel modo che è stato sviscerato dall'Infarinato.
Noto che la differenza più vistosa tra la sua interpretazione e quella di Carnby è nella posizione dell'accento. In effetti, la trascrizione della pronuncia inglese mostra due accenti (come se back e stage rimanessero due parole autonome). La scelta di privilegiare il primo (Carnby) o il secondo (Infarinato) dipende allora dalla diversa toscanità delle loro orecchie, da una certa approssimazione della trascrizione IPA (e quindi i due accenti non sarebbero, in realtà, ugualmente marcati) o da vincoli nella posizione dell'accento in toscano?

Confermo che il mio quesito era da intendersi nel modo che è stato sviscerato dall'Infarinato.
Noto che la differenza più vistosa tra la sua interpretazione e quella di Carnby è nella posizione dell'accento. In effetti, la trascrizione della pronuncia inglese mostra due accenti (come se back e stage rimanessero due parole autonome). La scelta di privilegiare il primo (Carnby) o il secondo (Infarinato) dipende allora dalla diversa toscanità delle loro orecchie, da una certa approssimazione della trascrizione IPA (e quindi i due accenti non sarebbero, in realtà, ugualmente marcati) o da vincoli nella posizione dell'accento in toscano?
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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Scusate il 'vespaio', per me era solo un tentativo di capire meglio.Animo Grato ha scritto:Ringrazio tutti i partecipanti! Non volevo sollevare un vespaio...![]()
Non vi tedio oltre e continuo a leggere il filone con interesse.

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- Località: Marradi (FI)
La prima proposta di Carnby non mi convince molto, perché la tonica si trova a monte di una penultima sillaba chiusa.
Io sposterei l'accento avanti, come proposto da Infarinato. Però con la chiusa, mi trovo d'accordo con la seconda proposta di Carnby.
In tutti i casi, però, nutro dubbi sulla stabilità di una sillaba CVVC all'interno di una parola.
Io sposterei l'accento avanti, come proposto da Infarinato. Però con la chiusa, mi trovo d'accordo con la seconda proposta di Carnby.
In tutti i casi, però, nutro dubbi sulla stabilità di una sillaba CVVC all'interno di una parola.
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