L'argomento riguarda la pronuncia in italiano di certi forestierismi ormai radicati, che sono percepiti come parole italiane, non foss'altro perché le ascoltiamo fin da piccoli.
In particolare m'incuriosisce (e mi lascia perplesso) il fatto che, in queste parole, la lettera K continui a essere pronunciata nello stesso modo (e cioè debole) anche quando è preceduta dalla C.
Invece, nel caso (molto simile) della lettera Q, la presenza di una C provoca il raddoppiamento: nessuno penserebbe di pronunciare acquitrino come aquilino!
Allora perché pronunciamo allo stesso modo poker[ˈpɔker] e cocker[ˈkɔker], anche se il secondo ha una C in piú?

Provate a farci caso: mentre da rock abbiamo fatto rocchettaro (grado rafforzato), l'anglicismo rocker è sempre di grado tenue!

Direte che è perché in inglese il suono è debole: va bene, però di solito in italiano i forestierismi si leggono in modo diverso rispetto all'originale, e tenendo conto di tutte le consonanti scritte.
Ad esempio la parola trekking in inglese si pronuncia [tɹˈɛkɪŋ], mentre in italiano (dal DiPI) col suono raddoppiato [ˈtrɛkkin(ɡ)]!
Invece, perfino il ticket, nonostante la somiglianza col nostro ticchettio, rimane un debole [ˈtiket].
Non è un po' strano? È come se la C prima della K fosse muta! Una cosa a dir poco singolare: una "regoletta" che nessuna grammatica cita, almeno credo!

Mi piacerebbe sentire, in proposito, le vostre impressioni. Ci avevate mai fatto caso? E se sí, la cosa vi ha un po' sorpreso?
Sarei anche curioso di sentire che cosa ne pensano i piú esperti, e se un'eventuale (teorica) pronuncia raddoppiata potrebbe essere, secondo loro, possibile o addirittura piú corretta.