Pagina 1 di 1

«Redarre»

Inviato: ven, 24 feb 2017 13:38
di Fausto Raso
Redarre, secondo il nuovo De Mauro.

Inviato: ven, 24 feb 2017 13:50
di Ferdinand Bardamu
Consoliamoci coi classici. :cry:

Inviato: ven, 24 feb 2017 14:27
di Animo Grato
Sposterei questo filone nella sezione Forestierismi... :roll:

Inviato: ven, 24 feb 2017 23:46
di Fausto Raso
In difesa di "redarre" un articolo di Salvatore Claudio Sgroi riportato nel sito della Crusca.

Inviato: sab, 25 feb 2017 13:48
di PersOnLine
Trovo incomprensibile la posizione della Crusca: accettare una forma per retroformazione può avere un senso quando c'è un vuoto lessicale, tipo manutenere, ma in questo caso c'è il suo bell'infinito che è redigere; e poi come si dovrebbe coniugare questo fantomatico verbo, oltre il participio passato redatto: io *redaggo?

Inviato: sab, 25 feb 2017 14:48
di Ferdinand Bardamu
PersOnLine ha scritto:[E] poi come si dovrebbe coniugare questo fantomatico verbo, oltre il participio passato redatto: io *redaggo?
Secondo il DOP, sí: redaggo, redaggono. Ma precisa che si tratta di forme errate.

Inviato: sab, 25 feb 2017 15:03
di Fausto Raso
Se si digita redarre qui si ottiene la "coniugazione" completa.

Inviato: sab, 25 feb 2017 15:50
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:
PersOnLine ha scritto:[E] poi come si dovrebbe coniugare questo fantomatico verbo, oltre il participio passato redatto: io *redaggo?
Secondo il DOP, sí: redaggo, redaggono.
Attenzione, Ferdinand! :wink: Il Suo intervento offre il destro alla maliziosa pratica della citazione parziale, con cui si fa dire al citato l'esatto opposto di ciò che intendeva (come ho fatto io stesso, a titolo di esempio).
Ho voluto fare questa precisazione perché anche l'articolo di Sgroi menzionato da Fausto Raso non mi sembra così "in difesa" di *redarre. Sgroi si limita a un censimento, nel quale - purtroppo - vengono tirati in ballo anche nomi illustri. È vero che questo lo porta a concludere che «la censura [di redarre] [...] non sembra proprio giustificata data la sua presenza in sedi 'colte'»; in ogni caso, io ricondurrei il *redarre di Eco (come il *convenirono che apparve, se non erro, nel Nome Della Rosa) alla categoria del quandoque bonus dormitat Homerus, piuttosto che a un argomentum ab auctoritate.
Più sbilanciata verso la legittimazione mi pare invece Vera Gheno, che quell'articolo ha riportato e sforbiciato, con l'aggiornamento (molto poco dirimente, a mio giudizio) dell'attuale "tendenza" dei risultati forniti dalla ricerca con Google (un noto moltiplicatore di scempiaggini).
D'altronde, che la Gheno si attestasse su posizioni più "morbide" s'era capito già qui.

Re: «Redarre»

Inviato: sab, 25 feb 2017 20:00
di Teo
Fausto Raso ha scritto: Redarre, secondo il nuovo De Mauro.
A molto parziale giustificazione del povero De Mauro, rileverei in questa sede che comunque il GRADIT e il De Mauro in linea segnalano il lemma con la marca BU (Basso Uso) e rendono comunque un servizio utile informandoci che tale erronea retroformazione non è così recente come si potrebbe pensare, essendo attestata almeno dal 1942.