Il «nepoticida»
Moderatore: Cruscanti
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Il «nepoticida»
Nel vocabolario italiano - mi sembra - non c’è un termine atto a definire la persona che uccide un nipote. Propongo, per tanto, ai vocabolaristi il neologismo lessicale "nepoticida" (o "nepotecida"). Il sostantivo proposto è formato con le voci latine "nepote(m)" e il suffisso "-cida", tratto dal verbo "caedere" (tagliare, uccidere).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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- Animo Grato
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Personalmente non sento la mancanza di un -cida per ogni grado di parentela, ma non ho niente in contrario. Se posso azzardare un paio di profezie, credo che prima o poi un giornalista proporrà il termine (col consueto passaggio da occasionalismo a moda dilagante) e probabilmente, quando accadrà, avrà il sopravvento la forma "colta ma non troppo", quindi nipoticida/-io, come già è accaduto con femminicidio (feminicidio non pervenuto).
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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