Impegnare e prenotare
Moderatore: Cruscanti
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Impegnare e prenotare
Le persone che amano scrivere e parlare correttamente dovrebbero prestare molta attenzione – a mio avviso – sull’uso del verbo impegnare, adoperato molto spesso in modo improprio (con la “complicità” – sempre a mio avviso – di alcuni vocabolari permissivi). Questo verbo, dunque, composto con il prefisso “in” e il sostantivo “pegno”, propriamente significa dare qualcosa in pegno (anche metaforicamente): il Tizio ha impegnato tutti i mobili di casa per pagare il debito; ha impegnato il suo onore (uso metaforico) in questa faccenda. Non è adoperato correttamente – come molti fanno, alla testa i mezzi di comunicazione di massa – nel significato di “attaccare battaglia” (i soldati hanno impegnato una feroce battaglia); nel significato di “prenotare un tavolo” (ho impegnato un tavolo per domani sera); nel significato di “occupare una corsia” e simili (l’automobile ha impegnato la corsia di emergenza).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Eppure Carducci stesso (che come scrittore non mi pare appuntabile) ha scritto:
Frase citata per esemplificare l’accezione 9 del verbo impegnare nel Battaglia:A ogni modo impegno i Brandes per la Biblioteca.
Il verbo impegnare si usa anche da tempo in senso militare (stessa fonte):Prenotare, farsi riservare (una stanza, un posto a teatro, un’auto pubblica, ecc.).
E l’accezione 13, antica, è:11. Milit. Impiegare in azioni di guerra le truppe; costringere a combattere, indurre a battaglia (il nemico).
[...] - Dare inizio, incominciare, intraprendere (una battaglia, la mischia, la lotta, un duello)
Potrei citare íncliti scrittori del passato per illustrare questi significati, ma la cosa piú importante mi sembra questa: le parole, in una lingua vivente, assumono nuovi significati per analogia e questo non è, che io sappia, un male, perché non altera l’indole della lingua. Quello che è dannoso lo sapete tutti.13. Ant. Usare, adoperare, impiegare.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Personalmente preferisco adoperare impegnare nel suo significato proprio: dare in pegno. Ho impegnato tutti i miei averi. Negli altri casi ci sono verbi che fanno alla bisogna:
prenotare, occupare, ecc.

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Certo. L’importante è fare le proprie scelte in maniera consapevole, e lasciare a ognuno la libertà di usare quelle forme e quei costrutti legittimi, anche se noi non li adoperiamo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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