Disitalianizzazione
Inviato: lun, 17 set 2018 0:45
Un saluto a tutti i Cruscanti. Non sapevo bene che titolo mettere per questo filone e ho optato per disitalianizzazione. Perché è una persistente ed alacre opera di disitalianizzazione quella che vedo in atto ogni giorno leggendo gli articoli giornalistici. Con questi falsi prestiti (mi si passi il termine) mi sembra che si voglia pian pianino sostituire le parole italiane con altre, spesso meno precise ed estranee alla fonetica e ortografia della cultura italiana. Con l'intento, sembra, di causare problemi di comprensione ai lettori.
La parola incriminata questa volta è office, che appare in un articolo di cronaca nera: Senigallia, paga il pieno con le monetine. Il benzinaio gli punta la pistola addosso.
Nel succitato articolo l'autrice usa due volte la parola office. Di quale office si parla questa volta? Infatti, oltre a Office di Windows, ha altri significati: ufficio e anticucina.
Se la giornalista avesse usato le parole italiane più precise della parola office avrebbe evitato fraintendimenti. Resto nel dubbio se il benzinaio sia entrato nell'ufficio o nell'anticucina. Cui bono queste inutili parole, meno precise di quelle italiane?
La parola incriminata questa volta è office, che appare in un articolo di cronaca nera: Senigallia, paga il pieno con le monetine. Il benzinaio gli punta la pistola addosso.
Nel succitato articolo l'autrice usa due volte la parola office. Di quale office si parla questa volta? Infatti, oltre a Office di Windows, ha altri significati: ufficio e anticucina.
Se la giornalista avesse usato le parole italiane più precise della parola office avrebbe evitato fraintendimenti. Resto nel dubbio se il benzinaio sia entrato nell'ufficio o nell'anticucina. Cui bono queste inutili parole, meno precise di quelle italiane?