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«Sedevacantismo» e «rezzagliare» no, ma «footsie» sí

Inviato: ven, 21 set 2018 0:20
di Maestro Italiano
Ma che cavolo succede? Mi chiedo, perché parole italiane come sedevacantismo, o il verbo rezzagliare – quest'ultimo poco usato, d'accordo, ma comprensibile a chi, come me, sa che cos'è il rezzaglio – non sono messe a lemma su uno dei più prestigiosi vocabolari di lingua italiana, quando invece troviamo – che sconcio, mi si conceda l'espressione – parole che non hanno niente a che fare con la cultura, fonetica e ortografia dell'italiano? Chissà su quali criteri si basa, chi nelle alte sfere del comando, per stabilire che footsie deve assolutamente far parte della cultura linguistica italiana e sedevacantismo e rezzagliare no. Boh! Chi ci capisce è bravo! Eppure, parlando di vocabolari in linea, digitali, dovrebbe essere relativamente facile inserire man mano che si presentano, nuove parole italiane. Mica si parla di dizionari cartacei!

Inviato: mer, 17 ott 2018 2:15
di Teo
Sulla mancanza del lemma sedevacantismo sono anch'io stupito. Alcuni anni fa feci presente a una delle redattrici della Treccani, la professoressa Valeria Della Valle, tale lacuna, anche nel repertorio dei neologismi. Ella mi replicò che di solito colà registravano quasi solamente i vocaboli usati nella stampa quotidiana. La informai che il termine ricorreva in un servizio sul tradizionalismo cattolico apparso sul Venerdì di Repubblica. Mi disse di segnalarglielo, ma era perplessa perché a rigore il Venerdì non (!?) sarebbe "stampa quotidiana" stricto sensu. Mi sembra che il lemma sia tuttora assente...

Inviato: ven, 19 ott 2018 9:25
di Maestro Italiano
Sì, è assente. Come assenti, non messi a lemma, sono fatticità, itanglese e altro ancora.
Un bell'esempio di itanglese è tutto quello scritto che appare appena apri la pagina Treccani. Mi riferisco alle regole riguardo la privacidad. L'ho scritto di proposito in spagnolo.
Qui l'itanglese (grassetti miei):

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Poi, per la lingua italiana, cliccando su Impostazione della privacy, a parte un trafiletto in italiano striminzito, il resto è tutto in inglese.
Con queste premesse non si capisce dove si vuole andare a parare con la storia dei quotidiani. Dai quotidiani sì. Dai rotocalchi no.
A me pare tutto una gran barzelletta. :shock:

Inviato: ven, 19 ott 2018 9:58
di lorenzos
Maestro Italiano ha scritto:A me pare tutto una gran barzelletta. :shock:
Se almeno facesse ridere! Invece fa solo penare, ad esempio:
"da parte di noi editore e dei partner che utilizziamo." :evil:

Inviato: ven, 19 ott 2018 22:27
di valerio_vanni
lorenzos ha scritto: Se almeno facesse ridere! Invece fa solo penare, ad esempio:
"da parte di noi editore e dei partner che utilizziamo." :evil:
Avranno copiato Checco Zalone ;-)

Inviato: sab, 20 ott 2018 1:09
di Maestro Italiano
Ma non è tanto la forma quanto la sostanza. Non il dito; la Luna.
I nostri poveri nonni nella loro vita avranno magari parlato inconsapevoli delle regole grammaticali, ma perlomeno parlavano i loro dialetti, se non l'italiano.
Qui stiamo parlando di italiano scritto da persone che dovrebbero essere competenti in materia, e che dovrebbero scrivere in italiano: il risultato è che per leggere l'itanglese di queste persone ci vuole a portata di mano un dizionario di lingua inglese, meglio se con estensioni d'inglese americano. Qui la cosa puzza. Svegliamoci! Ci stanno portando via le nostre millenarie parole italiane per sostituirle con altre di dubbio significato.
Il discorso dei quotidiani non regge.

Per esempio, alla voce partner del dizionario Treccani in linea segue tutta una spiegazione. Ci dice che partner sta sostituendo compagno, compagna, concubino, concubina, ... Dunque, nonostante tutto, si vuole a tutti i costi usare parole inglesi, di tutto e niente significato, a scapito di altre più precise e nostrane. No, tutto questo non va per niente bene.
Sarò pessimista ma qui ci vedo un qualcosa che mi rammenta la neolingua di un famoso racconto distopico. Mi auguro che tante preoccupazioni mie siano infondate, ma nel frattempo ...

Inviato: sab, 20 ott 2018 8:19
di lorenzos
Caro Maestro, io sono più pessimista di lei, ché per la neolingua non vedo la necessità dell'usamericano:
- "L'Italia ripudia la guerra" e si fanno le operazioni di polizia internazionale;
- "Basta condoni" e si propone la pace fiscale;
- "Tu non ucciderai" e si inventa la morte cerebrale.
Ma è vero che il primo passo per il dominio culturale è quello di imporre la nuova lingua.

Inviato: sab, 20 ott 2018 9:39
di Carnby
lorenzos ha scritto:Ma è vero che il primo passo per il dominio culturale è quello di imporre la nuova lingua.
Per favore, non scadiamo in discorsi politici.
Se proprio dobbiamo dare colpa a qualcuno, diamola alla scarsa preparazione generale degli insegnanti odierni, che fanno fatica a distinguere una parola italiana da una che non lo è, né fonotatticamente né graficamente, all’inerzia dei giornalisti e dei mezzi di comunicazione in genere e soprattutto al lassismo della Crusca che ultimamente ha fatto quello che poteva fare qualsiasi linguista sulla faccia della terra: «attività di consulenza linguistica», ovvero linguistica puramente descrittiva.

Inviato: sab, 20 ott 2018 10:43
di G. M.
Carnby ha scritto:[...] soprattutto al lassismo della Crusca che ultimamente ha fatto quello che poteva fare qualsiasi linguista sulla faccia della terra: «attività di consulenza linguistica», ovvero linguistica puramente descrittiva.
Su questo fronte c'è stata, qualche tempo fa, una piccola notizia positiva! :) La Crusca ha attaccato premier con insolita durezza.

Inviato: sab, 20 ott 2018 12:34
di Carnby
G. M. ha scritto:La Crusca ha attaccato premier con insolita durezza.
Era ora! :D