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«Vicino a»
Inviato: dom, 31 dic 2006 21:41
di Marco1971
In un mio
intervento del 2004 avevo espresso un certo ottimismo. Devo ricredermi: al tg1 di questa sera non ho contato le varie occorrenze di
vicino usato senza preposizione: «vicino Roma», «vicino Milano», «vicino Pistoia»... Scommetto che sarà ufficializzato nella prossima edizione del De Mauro. Ma sí, semplifichiamo, a che serve questa fastidiosissima preposizione
a? A furia di pigrizia e sciatteria, si finirà col parlare a grugniti.
Inviato: mar, 02 gen 2007 0:59
di Fausto Raso
Lo stesso discorso si può fare per quanto attiene a
davanti, sebbene Carducci abbia scritto
Davanti S. Guido.
In proposito riporto quanto scrive Sapere.it
davànti: davànti
(rar. d'avànti, ma sempre con questa grafia se vuol significare "di avanti, di prima")
avv. di luogo
innanzi, di fronte, faccia a faccia
con senso fig. e valore temporale, in avvenire, nel tempo futuro
nella parte anteriore
prep. impr., con valore di luogo (seguita o no dalla prep. "a"), innanzi a, di fronte a, in faccia a
in cospetto a
con senso dinamico di allontanamento, via dalla vista, dalla presenza di
fig. agli occhi di
agg. indecl., anteriore; posto dirimpetto
s. m. inv., la parte anteriore.
Il rosso è mio. Ho evidenziato ciò che scrive perché non lo reputo corretto: la preposizione "a" è obbligatoria.
Inviato: mar, 02 gen 2007 1:54
di Marco1971
Con davanti è ammessa anche la costruzione diretta, benché meno comune (ma presente in Boccaccio e in altri scrittori classici). Il Gabrielli, nel suo dizionario, dice «meno com. davanti la chiesa». Ma sa oggi di letterario negli scritti che tali non sono.
Inviato: mar, 02 gen 2007 14:47
di Fausto Raso
Questa stessa "regola" enunciata dal Gabrielli vale per dinanzi.
Inviato: mar, 02 gen 2007 15:59
di Marco1971
Non saprei: non ho trovato esempi di
dinanzi senza
a. Ma guarderò meglio piú tardi.
Tornando a
vicino, dice il Battaglia:
18. Prep. Accanto a, a poca distanza da (ed è di uso ant.; attualmente, benché scorretto, è invalso nell’uso giornalistico).
Ma anche nell’uso antico se ne trovano poche occorrenze (il Battaglia ne cita una sola, di Ghirardacci, che non è proprio famosissimo).
Inviato: mar, 02 gen 2007 17:46
di Marco1971
Ho interrogato la LIZ, e sono davvero rarissimi gli esempi di
dinanzi senza preposizione (bisogna cercarli col lanternino

). Il Gabrielli, alla voce
dinnanzi (chissà perché ha scelto di mettere a lemma questa forma), non allude alla costruzione senza
a.
Inviato: gio, 04 gen 2007 3:05
di Marco1971
Infine, ecco quel che dice
Luca Serianni su
vicino a.
Inviato: sab, 06 gen 2007 14:57
di Fausto Raso
Ecco un altro caso in cui la stampa tende a fare scomparire la preposizione (semplice o articolata) "a":
antistante.
Leggo da un giornale romano
I carabinieri sono tornati nelle corsie dell'Umberto I (nei corridoi antistanti Pediatria e in un laboratorio di malattie infettive).
L'aggettivo
antistante si
deve costruire con la preposizione
a:
antistante a Pediatria.
Inviato: sab, 06 gen 2007 16:03
di Marco1971
In questo caso, tuttavia, l’omissione di a disturba meno, perché il verbo antistare può essere sia intransitivo sia transitivo (e in latino ammetteva sia l’accusativo sia il dativo).
Inviato: dom, 07 gen 2007 1:53
di amicus_eius
Il che è dovuto al fatto che in molti verbi composti, il preverbio agglutinato era ancora sentito come sintatticamente forte.
In effetti, in origine i dialetti indoeuropei usano i casi in modo molto elastico, per specificare le determinazioni sintattiche; al più, per chiarire meglio la situazione, facevano accompagnare il verbo da avverbi appositi, come *en(s), *ek(s), *hanti, che sono all'origine sia dei costrutti preposizionali, sia dei verbi composti (e qualche volta, agglutinandosi come posposizione, dànno luogo in certe lingue a terminazioni allomorfe di casi).
Inviato: ven, 10 ott 2008 18:33
di Federico
Segnalo il
filone su
davanti a.
E poi c'è anche
questa scheda, e c'è un cenno anche
qui, nonché discussioni piú specificamente attinenti
qui e
qui.
Re: «Vicino a»
Inviato: mar, 10 mag 2011 22:01
di Marco1971
Marco1971 ha scritto:Scommetto che sarà ufficializzato nella prossima edizione del De Mauro.
Nel GRADIT non ancora, ma certi linguisti di certi siti incerti già danno
vicino senza
a come corretto, fondando, come sempre, le loro regole sulle sole attestazioni piú recenti – e neanche sorvegliatissime (che metodo!).
Ricordo che almeno due linguisti d’indubbia notorietà, Luca Serianni e Giuseppe Patota, séguitano a stimmatizzare tale impiego – davvero da «italiano della strada».
Inviato: mer, 25 mar 2015 16:18
di Ivan92
Sí, certo,
vicino a Pistoia,
vicino a Roma,
vicino al palazzo,
vicino al fiume, ma anche
vicino a casa? Io sono solito dire
vicino casa. Ci troviamo dinnanzi, anche in questo caso, a una
locuzione cristallizzata, o sto sprofondando nel baratro dell'errore?
Inviato: mer, 25 mar 2015 16:35
di Ferdinand Bardamu
Vicino regge la preposizione a, senz’eccezioni.
Inviato: gio, 26 mar 2015 14:45
di Ivan92
La ringrazio, caro Ferdinand.
