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				Sulla lettera «x»
				Inviato: mer, 11 set 2019 9:01
				di G.B.
				Questo filone avrebbe dovuto trattare del prefisso 
maxi-, ovvero della sua sostituibilità col più italiano «massi-», ma ho ritenuto doveroso aprire un discorso più ampio sulla lettera «x». 
Ebbene, cosa ne ne pensa in questo fòro di una tal lettera, così spesso presente nei forestierismi? 

 
			
					
				Re: Sulla lettera «x»
				Inviato: mer, 11 set 2019 10:40
				di G. M.
				A mio 
modestissimo parere è tollerabile in alcuni termini colti, tecnico-scientifici* (es. quelli che iniziano con 
xeno-), mentre nelle parole di uso comune dev'essere adattata (per assimilazione o eventualmente anaptissi).
(*Comunque sempre meglio 
estra- che 
extra-, ché /kstr/ in italiano è davvero brutto...)
E ricordiamoci di chiamarla 
iccase! 

 
			
					
				Re: Sulla lettera «x»
				Inviato: gio, 12 set 2019 16:10
				di Millermann
				Concordo per quanto riguarda 
-extra, e aggiungo che preferirei fosse fatta un'ulteriore distinzione tra il prefisso col significato originario, «(che è) fuori di», da sostituire con 
-estra, e quello con valore superlativo (dal francese 
extraordinaire), riducibile a 
-stra.
In tal modo termini come, poniamo, 
estraeuropeo e 
straeuropeo potrebbero coesistere, avendo significati ben diversi! 
 
G. M. ha scritto: mer, 11 set 2019 10:40E ricordiamoci di chiamarla 
iccase!
 
Ci sarebbe anche 
ícchese... 

 Secondo il 
Treccani sono forme antiche e popolari, nel nostro caso potrebbe essere una scelta intenzionale marcata!
A proposito: il dizionario 
Olivetti tira fuori un'improbabile accentazione 
icchése... 

 Vi risulta possibile?
 
			
					
				Re: Sulla lettera «x»
				Inviato: ven, 13 set 2019 9:59
				di G.B.
				G. M. ha scritto: mer, 11 set 2019 10:40
A mio 
modestissimo parere è tollerabile in alcuni termini colti, tecnico-scientifici* (es. quelli che iniziano con 
xeno-)
 
Esisterebbe la variante (
non comune) 
sèno- punto adattata (
senofobia, 
senoglossia ecc.).
Millermann ha scritto: gio, 12 set 2019 16:10
Concordo per quanto riguarda 
-extra, e aggiungo che preferirei fosse fatta un'ulteriore distinzione tra il prefisso col significato originario, «(che è) fuori di», da sostituire con 
-estra, e quello con valore superlativo (dal francese 
extraordinaire), riducibile a 
-stra.
In tal modo termini come, poniamo, 
estraeuropeo e 
straeuropeo potrebbero coesistere, avendo significati ben diversi! 
 
 
Sono ben d'accordo.
Per quanto riguarda l'italianizzazione del prefisso 
maxi-, invece, sembra che questa sussista (per ora) solo nel termine matematico 
massi-minimo, non tanto, però, come "italianizzazione", quanto come apocope di 
massimo.