«Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Moderatore: Cruscanti
«Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Mi chiedo se esistono attestazioni (letterarie e non) del costrutto: "participio passato + particella enclitica -vi", di cui è fornito un esempio in oggetto. In caso negativo, mi chiedo in che misura potrebbe essere ritenuto morfologicamente scorretto farne comunque uso.
G.B.
- Millermann
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Re: «Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Per me non v'è niente che non vada in «impressovi» (senza trattino, ovviamente, che credo abbia inserito unicamente per far notare l'aggiunta del clitico
). Che cosa le fa pensare che sia scorretto?

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Re: «Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Indubbiamente.Millermann ha scritto: mer, 11 dic 2019 19:53 (senza trattino, ovviamente, che credo abbia inserito unicamente per far notare l'aggiunta del clitico)
Un margine di stonatura.
G.B.
- Millermann
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Re: «Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Di attestazioni se ne trovano diverse, a cercare su Google libri: si tratta di una forma letteraria, maggiormente usata in testi ottocenteschi.
Osservi questo grafico di Ngram Viewer: mostra la presenza di attestazioni perfino per le forme declinate al femminile e al plurale!
P.S.: A lei, che è sempre cosí attento alle forme piú corrette, vorrei suggerire di leggere ciò che alcuni linguisti consigliano riguardo all'uso di «e non», ad esempio qui.
Osservi questo grafico di Ngram Viewer: mostra la presenza di attestazioni perfino per le forme declinate al femminile e al plurale!

P.S.: A lei, che è sempre cosí attento alle forme piú corrette, vorrei suggerire di leggere ciò che alcuni linguisti consigliano riguardo all'uso di «e non», ad esempio qui.

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Re: «Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Via Millerman, è una forma ellittica in uso, ne parla anche Luca Serianni nella sua Grammatica Italiana senza condannarla, subito dopo aver parlato della locuzione brachilogica e no (e passa poi a sottolineare che invece è da evitare, almeno nello scritto, la molto diffusa locuzione o meno).Millermann ha scritto: mer, 11 dic 2019 21:38 [...] vorrei suggerire di leggere ciò che alcuni linguisti consigliano riguardo all'uso di «e non», ad esempio qui.![]()
- Millermann
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FT: «E non»
Suvvia, caro Roberto, non se la prenda! 
Non per niente ho parlato di alcuni linguisti... Il fatto è che, da quando frequento questa piazza, certe espressioni, diciamo cosí, «meno consigliate» mi saltano subito all'occhio, e ho pensato di condividere questa sensazione con un utente che, appunto, sembra dar peso anche alle piú piccole «stonature».

Non per niente ho parlato di alcuni linguisti... Il fatto è che, da quando frequento questa piazza, certe espressioni, diciamo cosí, «meno consigliate» mi saltano subito all'occhio, e ho pensato di condividere questa sensazione con un utente che, appunto, sembra dar peso anche alle piú piccole «stonature».

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Re: «Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Eh sì, ma bisogna stare attenti a non lasciarsi influenzare, altrimenti uno dovrebbe cominciare a dire sporte, filme e amenità del genere. 

Ultima modifica di Freelancer in data gio, 12 dic 2019 1:56, modificato 1 volta in totale.
- Ferdinand Bardamu
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Re: «Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Per rispondere alla prima domanda di Giorgio, interrogando l’archivio della Biblioteca Italiana ho trovato un’attestazione letteraria proprio di impressovi nella Storia della letteratura italiana di Francesco De Sanctis:
Il poeta ha scossa la polvere dalle antiche forme pagane, e le ha rifatte e rinnovate. Come a costruire il suo inferno toglie alla terra le sue forme, e strappandole dal circolo loro assegnato, le compone diversamente e ti crea una nuova natura; così ad esprimere lo spirito toglie dalla mitologia tutte le forme demoniache, Minos, Caronte, Cerbero, Pluto, Gerione, le arpie, le furie, e le trasporta nel suo inferno: le trova vuote e libere, spogliate di concetto, di vita e di religione, e le ricrea, le battezza; impressovi sopra il suo pensiero e la sua religione.
P.S.: Sarò «ameno», ma non ce la faccio proprio a dire e scrivere e non, o peggio, o non. Per me è come il piuttosto che disgiuntivo.
Il poeta ha scossa la polvere dalle antiche forme pagane, e le ha rifatte e rinnovate. Come a costruire il suo inferno toglie alla terra le sue forme, e strappandole dal circolo loro assegnato, le compone diversamente e ti crea una nuova natura; così ad esprimere lo spirito toglie dalla mitologia tutte le forme demoniache, Minos, Caronte, Cerbero, Pluto, Gerione, le arpie, le furie, e le trasporta nel suo inferno: le trova vuote e libere, spogliate di concetto, di vita e di religione, e le ricrea, le battezza; impressovi sopra il suo pensiero e la sua religione.
P.S.: Sarò «ameno», ma non ce la faccio proprio a dire e scrivere e non, o peggio, o non. Per me è come il piuttosto che disgiuntivo.

Re: «Che vi è stato impresso» = «impresso-vi»?
Ringrazio i cordialissimi Millermann e Ferdinand per le Loro risposte più che complete.

Grazie pure per questo prezioso spunto che terrò d'ora in poi in considerazione. Chiudo dicendo che è un onore per me essermi guadagnato questa nobile 'fama'.Millermann ha scritto: mer, 11 dic 2019 21:38 P.S.: A lei, che è sempre cosí attento alle forme piú corrette, vorrei suggerire di leggere ciò che alcuni linguisti consigliano riguardo all'uso di «e non», ad esempio qui.![]()

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