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È con gioia che...
Inviato: mar, 16 gen 2007 0:33
di Fausto Raso
"È con gioia che…" Nella maggior parte dei casi tutti i periodi che cominciano con una forma impersonale - secondo me - sono impropri e non si debbono adoperare in buona lingua italiana. Non si dica e non si scriva , per esempio, “è stato per te che l’ho fatto” ma “l’ho fatto per te”. Oltre tutto non è più facile e… “orecchiabile” la forma
corretta?

Inviato: mar, 16 gen 2007 10:04
di bubu7
Anche in questo caso si tratta semplicemente di costrutti marcati, previsti dalle grammatiche, e non di costrutti scorretti.
Si possono quindi tranquillamente adoperare (con moderazione, trattandosi di costrutti marcati) nella lingua scritta e, soprattutto, in quella parlata o in quella scritta che imiti il parlato.
Inviato: mar, 16 gen 2007 15:00
di Fausto Raso
Non ho parlato di costrutti "scorretti", ma IMPROPRI e credo ci sia una notevole differenza. Non crede, cortese bubu7?

Inviato: mar, 16 gen 2007 15:40
di bubu7
No, non lo credo, gentilissimo
Fausto.
Dove sarebbe tutta questa differenza tra
improprio e
scorretto, nel contesto in cui ha usato il termine? Me lo spieghi per favore.
Lei dice: “… sono impropri e non si debbono adoperare in buona lingua italiana”.
Poi dice: “Non si dica e non si scriva…”.
E infine: “…non è più facile… la forma
corretta?”.
Io le ho risposto che tali costrutti si possono adoperare
in buona lingua italiana, che quindi
si può dire e scrivere… e che le forme marcate sono altrettanto corrette anzi, in determinati contesti, anche più corrette di quelle normali.

Inviato: mar, 16 gen 2007 16:36
di Fausto Raso
Spero di spiegarmi. Ho usato il termine
improprio perché,
generalmente, una frase deve cominciare con un soggetto (anche sottinteso), un verbo e un eventuale complemento.
È con gioia che... è un costrutto
improprio, dunque, non scorretto. Ho scritto
si dica e
si scriva sottintendendo se si vuole scrivere e parlare
propriamente (non
scorrettamente). Infine ho messo
corretta (in corsivo) per sottolinearne, appunto, l'improprietà, non la
scorrettezza.

Inviato: mar, 16 gen 2007 16:55
di Infarinato
Fausto Raso ha scritto:Ho usato il termine improprio…
Ma non è nemmeno «improprio», caro Fausto: semmai, «[talora]
inopportuno», ovvero «[
spesso]
innecessariamente enfatico», etc.
