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«Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 12:54
di G. M.
Una questione su cui mi interrogo di questi tempi è come addomesticare la parola
transfobia 'avversione nei confronti dei transessuali', con quel gruppo
-nsf- poco italiano.
La prima soluzione ovvia sarebbe la semplificazione, e quindi
trasfobia (come
trasfigurare,
trasferire,
trasformare, eccetera). Poi però mi dico che qui
trans- non è il prefisso classico, ma sta per
transessuale, come l'
omo- di
omofobia sta per
omosessuale. Allora potrebbe avere senso, invece, qualcosa come
transofobia, con
transòfobo e
transofòbico (tutti termini di cui trovo non poche attestazioni in Rete

). Poi mi viene un dubbio ulteriore: questo
trans non starà —o sarà più politicamente corretto considerare che stia— per l'inglese
transgender, che italianamente diremmo
trasgenere, già con
tras-? So che i termini (
transessuale e
transgender/
trasgenere) sono usati con significati distinti, ma non so quale sia più ampio o più appropriato qui semanticamente.
E ci sono poi da considerare i termini come
transfemminismo,
transmisoginia...
Considerazioni e pareri saranno benvenuti.

Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 14:58
di G.B.
Trans come abbreviazione di
transessuale è mal formato: dovrebbe essere
tran; anzi, è
transessuale che avrebbe dovuto essere
trassessuale, cosí da avere il regolare
tras[-] come abbreviazione.
Il modello inglese e l'analogia con
transessuale/
transgender devono aver portato all'affermazione di
transfobia. La soluzione
transofobía/
transofòbico per evitare il gruppo -
nsf- va analizzata come segue:
trans- + -
o- del raccordo «
alla greca» (del tipo
islamofobia) + -
fobia/
fobico; e per non perdere l'analogia con le altre parole [semantica, piú che altro], viste anche le occorrenze, è una buona soluzione. Per conto mio non è necessaria: direi comunque
trasfobia (come direi
trassessuale,
trasgenere,
trasfemminismo ecc.).
Noti che la sua soluzione è applicabile (seguendo la regola) solo ove il secondo membro del neo-composto sia di origine greca (negli esempi forniti solo in
trans[
o]
misoginía).
Quanto al suo «dubbio ulteriore»,
qui si dice che (sott. mia):
Guichipedía, «Transfobia» ha scritto:
[c]on transfobia si intende un insieme di stigmatizzazioni e pregiudizi discriminatori nei confronti delle persone transgender e transessuali o della transessualità in generale.
Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 15:35
di Ferdinand Bardamu
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 14:58La soluzione
transofobía/
transofòbico per evitare il gruppo -
nsf- va analizzata come segue:
trans- + -
o- del raccordo «
alla greca» (del tipo
islamofobia) + -
fobia/
fobico; e per non perdere l'analogia con le altre parole [semantica, piú che altro], viste anche le occorrenze, è una buona soluzione. Per conto mio non è necessaria: direi comunque
trasfobia (come direi
trassessuale,
trasgenere,
trasfemminismo ecc.).
No, no, la -
o è imprescindibile nei composti con suffisso di origine greca: non si può farne a meno, pena la creazione di una parola malformata. Come si è fatto
islamofobia, adattando la parola
islam (né greca né latina) alla regola di formazione delle parole con suffissi neoclassici greci, cosí s’avrebbe da fare
transofobia.
Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 15:36
di G. M.
La ringrazio per il parere.

C'è però un elemento della sua risposta che mi lascia un po' perplesso:
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 14:58
[...] anzi, è
transessuale che avrebbe dovuto essere
trassessuale, [...]
Non capisco bene il perché. Il prefisso
trans-, davanti a
s + vocale, non diventa normalmente
tran- (come appunto in
transessuale)? Abbiamo
transonico,
transilvano,
transustanziazione... mentre non abbiamo nulla con
trass- in questo senso.
Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 15:47
di G.B.
Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 20 lug 2020 15:35
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 14:58La soluzione
transofobía/
transofòbico per evitare il gruppo -
nsf- va analizzata come segue:
trans- + -
o- del raccordo «
alla greca» (del tipo
islamofobia) + -
fobia/
fobico; e per non perdere l'analogia con le altre parole [semantica, piú che altro], viste anche le occorrenze, è una buona soluzione. Per conto mio non è necessaria: direi comunque
trasfobia (come direi
trassessuale,
trasgenere,
trasfemminismo ecc.).
No, no, la -
o è imprescindibile nei composti con suffisso di origine greca: non si può farne a meno...
Non mi sembra di aver affermato il contrario, gentile Ferdinand: è una soluzione [l'unica optando per questa strada], come è una soluzione
trasfobia.
G. M. ha scritto: lun, 20 lug 2020 15:36
La ringrazio per il parere.

C'è però un elemento della sua risposta che mi lascia un po' perplesso:
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 14:58
[...] anzi, è
transessuale che avrebbe dovuto essere
trassessuale, [...]
Non capisco bene il perché. Il prefisso
trans-, davanti a
s + vocale, non diventa normalmente
tran- (come appunto in
transessuale)? Abbiamo
transonico,
transilvano,
transustanziazione...
Sí, non ho pensato a cotali analogie, ha fatto bene a rimaner perplesso.

Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 16:01
di Ferdinand Bardamu
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 15:47Non mi sembra di aver affermato il contrario, gentile Ferdinand: è una soluzione [l'unica optando per questa strada], come è una soluzione
trasfobia.
È questo il punto: l’aggiunta di -
o al primo elemento non è
una soluzione, ma l’unica possibile.
Transfobia e
trasfobia non sono ben formate, e il rispetto delle regole di formazione delle parole prevale sul rispetto della fonotassi.
Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 16:04
di valerio_vanni
In questo caso non c'è conflitto: l'aggiunta della vocale migliora il rispetto della fonotassi.
Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 16:30
di G.B.
Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 20 lug 2020 16:01
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 15:47Non mi sembra di aver affermato il contrario, gentile Ferdinand: è una soluzione [l'unica optando per questa strada], come è una soluzione
trasfobia.
È questo il punto: l’aggiunta di -
o al primo elemento non è
una soluzione, ma l’unica possibile.
Transfobia e
trasfobia non sono ben formate, e il rispetto delle regole di formazione delle parole prevale sul rispetto della fonotassi.
Lei ha ragione, caro Ferdinand, ma forse avrebbe ancor piú ragione se non ci fosse già
transfobia. La grafía
trasfobia è un miglioramento —un «alleggerimento»— di una parola che a rigore non potrebbe esistere, ma che ormai è
formata, pur male.
Fonotatticamente si va a conformare ai varî
trasferire,
trasformare ecc.
Forse rispetto a un «alleggerimento», un «appesantimento» salterebbe piú all'occhio (e all'orecchio). Detto questo, cambiando spudoratamente idea (

), seguirei quanto da Lei e G.M. detto (prediligendo un sistema vario:
transofobia,
trasgenere,
transessuale,
trasfemminismo...).
Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 16:48
di Ferdinand Bardamu
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 16:30Forse rispetto a un «alleggerimento», un «appesantimento» salterebbe piú all'occhio (e all'orecchio). Detto questo, cambiando spudoratamente idea (

), seguirei quanto da Lei e G.M. detto (prediligendo un sistema vario:
transofobia,
trasgenere,
transessuale,
trasfemminismo...).
Qui peraltro la questione si risolve facilmente, con l’aggiunta di -
o: il sostantivo cosí formato non suscita nemmeno le perplessità che sollevano i composti neoclassici il cui primo elemento sia ricavato per secrezione (es.
omofobia). Piú difficile è riportare alla correttezza morfologica una parola come
bifobia, che ricorre spesso con quella in oggetto, ma questo è un altro discorso…
Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 17:06
di G.B.
Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 20 lug 2020 16:48
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 16:30Forse rispetto a un «alleggerimento», un «appesantimento» salterebbe piú all'occhio (e all'orecchio). Detto questo, cambiando spudoratamente idea (

), seguirei quanto da Lei e G.M. detto (prediligendo un sistema vario:
transofobia,
trasgenere,
transessuale,
trasfemminismo...).
[...] il sostantivo cosí formato non suscita nemmeno le perplessità che sollevano i composti neoclassici il cui primo elemento sia ricavato per secrezione (es.
omofobia).
Perché? Sempre di secrezione si tratta:
omofobia «paura degli omo[sessuali]»,
transofobia «paura dei trans[-sessuali]».
Ferdinand Bardamu ha scritto: lun, 20 lug 2020 16:48
Piú difficile è riportare alla correttezza morfologica una parola come
bifobia...
«Paura della vita»?

Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 17:14
di Ferdinand Bardamu
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 17:06Perché? Sempre di secrezione si tratta:
omofobia «paura degli omo[sessuali]»,
transofobia «paura dei trans[-sessuali]».
Perché
trans è usato come sostantivo a sé stante,
omo (in genere) no. Ma sono sottigliezze.
G.B. ha scritto: lun, 20 lug 2020 17:06«Paura della vita»?

Ecco, appunto.

Vedo però che in Rete ci sono alcune attestazioni di
bisessuofobia.
Re: «Transfobia»
Inviato: lun, 20 lug 2020 17:46
di G.B.
Grazie per la risposta. Bisessuofobía mi sembra ben formato.