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«Multiflash»
Inviato: gio, 18 gen 2007 19:58
di Federico
Una fotografia
multiflash sarebbe una fotografia
Garzanti in linea ha scritto:in cui il soggetto in movimento viene illuminato da una serie di flash a brevissimi intervalli e può quindi essere ripreso in posizioni successive vicinissime nel tempo.
La trovo una parola orribile, anche perché – specialmente colle moderne macchine fotografiche digitali – il numero di
flash (lampi) non è affatto in diretta correlazione né col numero di foto né tantomeno col numero di immagini sovrapposte in una sola foto: in passato si sarebbe potuto parlare forse di
multi-impressione o qualcosa del genere, mentre adesso mi paiono adeguati
multiscatto o
multistantanea.
Che ne dite?
Inviato: lun, 09 lug 2012 21:59
di Ozioso
Non so se tale tecnologia è ormai obsoleta e quindi non necessita più d'un traducente, ma in ogni caso io appoggio pienamente multiscatto.
Inviato: lun, 09 lug 2012 22:54
di PersOnLine
Multiscatto l'ho già sento associato alle fotocamere di ultima generazione, siamo sicuri che questo multiflash non traduca altro? Anche perché mi sembra non aver senso questa definizione associata a una singola foto: come fa una foto a immortalare più attimi diluiti nel tempo, al massimo più foto possono immortalare più aspetti di un singolo soggetto nel medesimo attimo.
Inviato: lun, 09 lug 2012 22:55
di Marco1971
Mi scusi se le faccio notare questa cosa, ma osservo che va dilagando quest’uso improprio del verbo
necessitare transitivo. La costruzione corretta è
necessitare di qualcosa.

Inviato: lun, 09 lug 2012 23:12
di Ozioso
Ha ragione e mi scuso per l'errore. Le assicuro che non si tratta d'altro che di una svista. Provvedo subito a correggere.
Inviato: lun, 09 lug 2012 23:13
di PersOnLine
Marco1971 ha scritto:Mi scusi se le faccio notare questa cosa, ma osservo che va dilagando quest’uso improprio del verbo
necessitare transitivo. La costruzione corretta è
necessitare di qualcosa.

Ma «un traducente» non potrebbe essere visto come soggetto? sul Devolo-Oli leggo:
intr. Essere necessario, occorrere (anche con la prep. a): necessitano provvedimenti urgenti;...
Inviato: lun, 09 lug 2012 23:25
di Marco1971
No, nella frase di Ozioso, che ringrazio di aver corretto, il soggetto è
tecnologia.

Inviato: lun, 09 lug 2012 23:31
di Ozioso
PersOnLine ha scritto:Ma «un traducente» non potrebbe essere visto come soggetto?
Per quanto riguarda le mie intenzioni, «traducente» è complemento.
Tornando all'argomento del filone (giacché la questione è poco intricata

) segnalo
quest'altro uso, al quale non saprei proprio come rimediare.
Inviato: lun, 09 lug 2012 23:57
di PersOnLine
Senza una definizione decente diventa difficile trovare un traducente.
Comunque multiflash si dice di una
serie di fotografie, non di una sola; quindi, in questo caso, il concetto di
multiscatto è già incluso (con le macchine di adesso): si potrebbe parlare di
[multi]scacco/foto a lampo plurimo/multiplo/continuo (
plurilampo?).
Inviato: mar, 10 lug 2012 0:17
di Ozioso
Plurilampo lo trovo eccelso! Per me si può aggiungere.
Inviato: mar, 10 lug 2012 9:13
di domna charola
Multiflash è abbastanza ambiguo di per sé. Nel senso che attualmente è molto usato per indicare l'uso contemporaneo di più sorgenti luminose istantanee sincronizzate, poste con diverse angolazioni. In pratica, il soggetto viene illuminato contemporaneamente da più lati, in modo da ridurre le ombre, evidenziare maggiormente la tridimensionalità (modelle) o illuminare in maniera scenografica ambienti vasti (grotte). La cosa è ovviamente diventata di uso comune col diffondersi delle tecnologie di collegamento senza fili degli apparecchi di illuminazione alla fotocamera, per cui molto spesso oggi si intende in questo significato.
In pratica, si hanno più lampi, però contemporanei, come se fossero tante sorgenti luminose diverse (es. una candela più la luce della luna più uno schermo televisivo), e lo scatto, ovvero apertura dell'otturatore, è unico.
In passato però si usava anche per indicare una singola foto che riprendeva lo svolgersi di un'azione attraverso più immagini successive fissate sul medesimo fotogramma.
Il giochino era abbastanza semplice da realizzare, con le vecchie macchine fotografiche a controllo manuale e prevalentemente meccaniche: bastava sbloccare l'avvolgimento della pellicola in modo da fare più scatti sempre sullo stesso pezzetto di pellicola. il tutto è reso possibile dalle condizioni di buio e dall'uso di una sorgente luminosa puntiforme istantanea: se illumino il soggetto con essa, la quantità di luce non è sufficiente a delineare anche lo sfondo, ma solo il soggetto, posto ad idonea distanza ovviamente. Quindi il resto dell'emulsione sulla pellicola non reagisce perché non riceve luce: resta "vergine", diciamo. Se poi do un altro impulso luminoso, e il soggetto si è spostato, la luce che riflette andrà a colpire e impressionare un'altra area del medesimo fotogramma, e così via, sino a che il soggetto non è uscito dallo spazio impressionabile della pellicola. Quindi, multi-lampo non contemporaneo, ma successivo per ottenere un'immagine diacronica, e corrispondente a un multiscatto sulla medesima pellicola.
Una cosa molto diversa dalla precedente, come si vede.
Inviato: mar, 10 lug 2012 12:18
di Ozioso
Quindi, se ho ben capito, nel significato attuale non sarebbe impiegato in riferimento alla fotografia concreta, bensí all'ambito dell'illuminazione? In tal caso, non si potrebbe parlare di illuminazione plurisorgente o simili?
Inviato: mar, 10 lug 2012 12:56
di Carnby
Multilampo?
Inviato: mar, 10 lug 2012 13:09
di domna charola
Ozioso ha scritto:Quindi, se ho ben capito, nel significato attuale non sarebbe impiegato in riferimento alla fotografia concreta, bensí all'ambito dell'illuminazione? In tal caso, non si potrebbe parlare di illuminazione plurisorgente o simili?
La fotografia concreta è realizzata anziché con un lampo luminoso, con più lampi. Quindi si usa per l'immagine in sé.
Però si usa anche per l'apparecchiatura, cioè l'insieme fotocamera + sorgenti luminose fra loro sincronizzate. Non so se il primo uso - per la foto in sé - sia corretto, o frutto di un'estensione del termine inglese oltre il consentito.
Inviato: mar, 10 lug 2012 13:24
di Ozioso
Orbene, che suggerisce?
