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«Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: mar, 01 set 2020 15:23
di Trevigiana
Salve,

Non so se il seguente argomento sia stato già discusso. In tal caso, scusatemi per avervi disturbato inutilmente.

Quale forma suggerireste per la completiva? Sono tutte e tre corrette?

"Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che starai/stai/staresti dormendo".

Grazie e buona serata

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: mar, 01 set 2020 21:41
di Marco1971
Sono corrette tutte e tre le opzioni, ma mi sembra che vorrebbe dire che staresti dormendo rientri piú nel campo della letteratura che di quello di enunciati spontanei probabili, che propenderebbero per il presente o il futuro.

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: mar, 01 set 2020 23:59
di Trevigiana
Chiaro e preciso, come al suo solito.

Molte grazie, Marco1971.

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: lun, 07 set 2020 16:49
di DON FERRANTE
Ipotizzo una specie di "attractio modorum" nell'apodosi, nel caso di due condizionali (vorrebbe... staresti).
Per una sorta di assimilazione progressiva si arriva all'ultima formulazione:
SE NON MI CHIAMASSI, VUOL DIRE CHE STARESTI.
SE NON MI CHIAMASSI, VORREBBE DIRE CHE STAI/STARAI.
SE NON MI CHIAMASSI, VORREBBE DIRE CHE STARESTI.

Escludendo la scelta di registro più basso e popolare "vuol dire che stai".

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: lun, 07 set 2020 17:31
di Infarinato
 ! Messaggio da: Infarinato
DON FERRANTE ha scritto: lun, 07 set 2020 16:49 SE NON MI CHIAMASSI, VUOL DIRE CHE STARESTI.
SE NON MI CHIAMASSI, VORREBBE DIRE CHE STAI/STARAI.
SE NON MI CHIAMASSI, VORREBBE DIRE CHE STARESTI.
Apprezziamo l’entusiasmo del neofita, ma vorremmo invitarla a limitare l’uso delle maiuscole (regola n. 1 del nostro decalogo). Siamo ben consci del fatto che non lo fa con l’intenzione di «alzare la voce», ma il fòro le mette a disposizione diversi strumenti di formattazione: la invitiamo a usare quelli. ;)

Inoltre, le suggeriamo di considerare il punto n. 8 del nostro decalogo: intervenire semplicemente per dire che si è d’accordo o per aggiungere considerazioni non proprio fondamentali a discussioni assai vecchie è una pratica che tendiamo a non incoraggiare.

Grazie della comprensione.

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: lun, 07 set 2020 22:29
di Marco1971
Dopo le giuste osservazioni d’Infarinato, solo una cosa vorrei aggiungere sull’intervento di Don Ferrante qui sopra.

Non avallerei il primo enunciato (??Se (tu) mi chiamassi, vuol dire che...), appartenente a una varietà di lingua subnormale (termine che, di passata, mi sembra sostituire vantaggiosamente l’anglicismo substandard). In questa frase, secondo la vigente norma, a Se (tu) mi chiamassi può seguire solo vorrebbe dire che.

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: lun, 07 set 2020 22:49
di DON FERRANTE
Signor Marco, certamente il primo esempio rientra, come lei dice, in un italiano sub... :D , popolare e colloquiale, forte forse della formularità del nesso "vuol dire". Era solo un'analisi di possibile attrazione/assimilazione: da indicativo+indicativo, indicativo+condizionale, condizionale+indicativo insino a condizionale+condizionale.

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: mar, 03 mag 2022 15:56
di Utente cancellato 1998
Buonasera, mi permetto di riattizzare il filone, muovendo dall'esempio proposto.

Vorrebbe dire che avresti dormito.

Qui il condizionale composto, se corretto, come si interpreterebbe?

Sarebbe il cosiddetto condizionale giornalistico, oppure verrebbe considerato come futuro nel passato?

Vorrebbe dire che (allora) avresti dormito (in futuro).

Per esprimere anteriorità rispetto al condizionale presente quale modo e quale tempo si dovrebbe (o potrebbe) usare?

Indicativo imperfetto o indicativo passato prossimo?

[...] dormivi/hai dormito.

Grazie di cuore.

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: gio, 05 mag 2022 9:25
di lorenzos
Provo a risponderle, dubbioso di esserne in grado.
"Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che ti saresti addormentato / saresti (eri) andato a dormire / che dormivi"
Credo che possano andar anche il passato prossimo o il futuro anteriore, ma con un altro verbo:
"Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che hai/avrai preferito guardare la partita."
Per esprimere anteriorità rispetto al condizionale presente, come saprà, nel periodo ipotetico si adopera il congiuntivo trapassato:
- Ci tornerei se avessero cambiato gestione.
- Lo farei se fosse (stato) previsto nel contratto.

ma lei credo voglia sapere come esprimere l'anteriorità dopo la la locuzione "vorrebbe dire (= significherebbe)", e allora mi pare che la casistica sia infinita.
Anteriorità rispetto al momento dell'enunciazione
- Dovrebbe essere nel raccoglitore, se non lo trovassi vorrebbe dire che è stato spostato / qualcuno l'avrà preso / serviva a qualcuno
Anteriorità rispetto al momento dell'avvenimento
- Se non riuscisse a superare l'esame, vorrebbe dire che non si era preparato /aveva studiato abbastanza.
- Non passare il turno significherebbe avere acquistato inutilmente il giocatore.
- Se arrivassi in ritardo vorrebbe dire che ho avuto dei contrattempi / non mi ero liberato in tempo / il capo mi avrebbe / avrò trovato una coda / c'era troppo traffico.

Attendiamo qualche esperto, sperando non mi bacchetti troppo..
---
Un quesito simile l'avevo proposto anch'io Condizionale passato per evento futuro

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: gio, 05 mag 2022 21:52
di Utente cancellato 1998
Gentilissimo Lorenzos, nel corso del suo accurato intervento – per il quale le sono grato - lei ha colto in pieno il centro nevralgico della questione che avevo posto: identificare l’anteriorità rispetto a un evento di riferimento espresso con il condizionale presente (vorrebbe dire) e la posteriorità rispetto all’enunciazione.
Ho presentato l’opzione con il condizionale passato indulgendo a un parallelismo che illustro con una proporzione:

futuro anteriore : futuro semplice = condizionale passato : condizionale presente.

Qui risiede il punctum dolens: il condizionale passato in relazione al condizionale presente può essere assimilato, sotto il profilo sintattico – tralasciando dunque la semantica -, al futuro anteriore in relazione al futuro semplice?
Stando alla consecutio, i tempi votati per esprimere l’anteriorità al condizionale presente sarebbero il passato prossimo o l’imperfetto, sempre dell’indicativo.

(…) vorrebbe dire che ho dormito/dormivo


Ma così, a mio modestissimo avviso, si perderebbe la sfumatura di incertezza che volevo, nei miei intenti, conferire all’azione.
Una sfumatura che sarebbe, almeno in astratto, possibile con il condizionale.
Chiudo il cerchio con la domanda originaria: il condizionale passato può esprimere l’anteriorità rispetto al condizionale presente e al tempo stesso mantenere le caratteristiche tipiche del modo?
Al solo scopo di illustrare il mio pensiero, apporto alcune specificazioni all'esempio, qualora finora fossi stato contorto:

(Oggi, giovedì) dico: Se (sabato prossimo) non mi chiamassi, vorrebbe dire che (venerdì, cioè il giorno prima) avresti dormito.

Grazie ancora per l’attenzione.
Una buona serata a tutti.

Re: «Se stasera non mi chiamassi, vorrebbe dire che…»

Inviato: ven, 06 mag 2022 11:42
di lorenzos
Credo che per mantenere la sfumatura di incertezza occorra cambiare il servile
- Se non mi chiamassi, potrebbe (voler) dire che avresti dormito.
Curzio ha scritto: gio, 05 mag 2022 21:52 il condizionale passato può esprimere l’anteriorità rispetto al condizionale presente e al tempo stesso mantenere le caratteristiche tipiche del modo?
Da solo credo di no:
- Mi vedresti perché probabilmente mi avrebbero costretto.
- ...lo sgrideri immaginando quanto poco avrebbe studiato.
- Mi incontreresti al supermercato perché potrei aver dovuto comprare il latte.