Plurali in /-ii/ da /-jo/ nel «DOP»

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G. M.
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Plurali in /-ii/ da /-jo/ nel «DOP»

Intervento di G. M. »

Sfogliando il DOP, da qualche tempo ho notato una certa cosa che non capisco bene. Può darsi che sia una banalità, ma ho provato a fare qualche ricerca e non ho trovato nulla che mi chiarisse del tutto le idee.
Normalmente, in italiano i termini che finiscono in /-jo/ fanno il plurale in /-i/: divario ~ divari, fastidio ~ fastidi, eccetera.
C’è poi la possibilità del plurale alla latina in /-ii/; ma in quali casi? Vedo che c'è una certa logica nelle scelte, ma non capisco che criterio segua esattamente il DOP.
  1. Per alcuni termini il DOP ne ammette la possibilità (di solito con la dicitura «raro, alla lat.», a volte senza «raro»): accessorio, erario, ovvio, adulterio, impervio, amerindio, colloquio, eccetera.
  2. Per alcuni indica invece solo il plurale in -i singola, per cui si presume che non ammetta la possibilità in /-ii/. Per quello che ho visto, in questa categoria ricadono tutti quelli in /-Vjo/ (con V = una vocale qualsiasi) e /-(ʦ)ʦjo/, ma anche altri:
    1. saio, leguleio, corridoio, vaio, buio;
    2. benefizio, screzio, strazio, esercizio, equinozio, spazio, sfizio;
    3. gonfio, astio, scoppio.
  3. Infine, per dubbio lo vieta esplicitamente: «pl. m. -bi (non -bii)»; mentre ammette /-ii/ per il «latinismo ant[ico] o poet[ico] dubio».
Ora, se per astioprob[abilmente] dal got[ico] haifsts 'lite'»), gonfio* (da gonfiare, dal «lat. conflare») e scoppiolat. sclŏppus e stlŏppus») capisco che sia etimologicamente discutibile avere un plurale «alla latina» in -ii, perché invece non negli altri casi? Se il criterio è puramente etimologico, buiolat. *burius 'rosso scuro'») e vaiolat. varius») non dovrebbero avere anch'essi la possibilità di buii e vaii «alla latina»? Perché dubii sì e dubbii no?

[* Google Libri trova comunque più di 8000 occorrenze di gonfii in italiano.]
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Infarinato
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Re: Plurali in /-ii/ da /-jo/ nel «DOP»

Intervento di Infarinato »

G. M. ha scritto: gio, 29 apr 2021 14:59 Se il criterio è puramente etimologico, buiolat. *burius 'rosso scuro'») e vaiolat. varius») non dovrebbero avere anch'essi la possibilità di buii e vaii «alla latina»? Perché dubii sì e dubbii no?
Si rilegga Camilli & Fiorelli. ;) Si tratta di un criterio prettamente etimologico: il plurale in /ii/ ha senso (poco!) solo per le voci dotte. Il latino *BŪRĬUMbuio /bu̍jo/ in italiano con l’esito tipico toscano /VV/ > /VjV/. Da buio cui si ha poi il plurale bui, e in nessun modo si potrebbe giustificare un **buii. Lo stesso dicasi per vaio.

Al contrario, l’allotropo dòtto vario ammette il plurale alla latina varii, «giustificato» (si fa per dire!) dal valore pienamente vocalico della I latina, e cosí il latinismo dubio, mentre il semidotto dubbio col nesso tutto italiano /-bbj-/ [ovviamente] no.

Conclusione: evitiamo —tranne per qualche effetto particolare in poesia— i plurali in /ii/ (con la prima /i/ non accentata, ovviamente), che sono alquanto innaturali in italiano. ;)
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G. M.
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Re: Plurali in /-ii/ da /-jo/ nel «DOP»

Intervento di G. M. »

Grazie mille, caro Infarinato. In effetti era alquanto banale: non avevo pensato alla distinzione tra voci dotte e voci di tradizione ininterrotta. Meno male che ci siete tutti voi a chiarire i miei dubbi… :mrgreen:
Riprenderò Camilli & Fiorelli quando avrò occasione di fare un salto in biblioteca.
Infarinato ha scritto: gio, 29 apr 2021 16:02Conclusione: evitiamo —tranne per qualche effetto particolare in poesia— i plurali in /ii/ (con la prima /i/ non accentata, ovviamente), che sono alquanto innaturali in italiano. ;)
Almeno in questo posso stare tranquillo: per il mio uso, ho sempre preferito spontaneamente quelli in /i/ singola.
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Re: Plurali in /-ii/ da /-jo/ nel «DOP»

Intervento di Millermann »

Vorrei approfittare di questo filone aperto nell'area Fonetica e fonologia per rivolgere al nostro (sempre cortese) Infarinato un'altra domanda correlata.
Nei casi in cui si presenti la grafia con la doppia i (e sia considerata accettabile, come ha appena spiegato), è altrettanto tollerabile una differenza di pronuncia rispetto a quella canonica (che, per quel che so, riproduce la grafia con la i singola)?

Cioè, è ammesso [tentare di] pronunciare anche la i semivocalica? E quindi, ad esempio, varii scoppii si potrebbe pronunciare anche... /ˌvarji sˈkɔppji/ ? :oops: :shock:

Dalle «faccine» avrà capito che io ritengo che la risposta sia negativa. Vorrei comunque una sua conferma; lo chiedo perché (come avrà sicuramente notato anche lei) nella pronuncia meridionale (specie da parte di persone poco istruite e meno giovani) quest'anomalia si sente spesso, ed è dovuta al fatto che in dialetto il suono /ji/ è presente.
Nel mio dialetto, ad esempio, ji' significa io (è una forma tronca, come il toscano i'), e può significare anche andare, o meglio ire. ;)

Se la risposta è no, mi potrebbe chiarire se una tale pronuncia è percepita come meridionale, dialettale (questa è la mia percezione), arcaica o semplicemente "sbagliata"? La ringrazio per l'attenzione. :)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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Marco1971
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Re: Plurali in /-ii/ da /-jo/ nel «DOP»

Intervento di Marco1971 »

Nell’attesa della risposta d’Infarinato, e senza nulla togliere alla curiosità di chi cerca di capire, vorrei dire soltanto che è auspicabile un’ortografia semplice, per quanto possibile univoca, e queste doppie i fuori d’accento mi sembrano francamente pedantesche. Non sembra ragionevole complicare le cose, quindi suggerirei di attenersi a una sola i, lasciando ii ai casi di i tonica (mormorio, mormorii).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Plurali in /-ii/ da /-jo/ nel «DOP»

Intervento di valerio_vanni »

Più che pedantesche sono ambigue, vanno in conflitto con la grafia degli altri casi.

Se si dovesse pronunciare, avrebbe senso <j>.
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Infarinato
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Re: Plurali in /-ii/ da /-jo/ nel «DOP»

Intervento di Infarinato »

Millermann ha scritto: gio, 29 apr 2021 18:39 Cioè, è ammesso [tentare di] pronunciare anche la i semivocalica? E quindi, ad esempio, varii scoppii si potrebbe pronunciare anche... /ˌvarji sˈkɔppji/ ? :oops: :shock:
Le risponde il Muljačić (riporto l’intero paragrafo, ché mi sembra istruttivo):
Žarko Muljačić in «Fonologia della lingua italiana», pp. 85–6 (sott. mie), ha scritto: 27. Gruppi bifonematici JV.

Sono noti con il nome tradizionale di dittonghi ascendenti. Dopo /j/ possono ricorrere, come parte sillabica del dittongo, tutti i fonemi vocalici eccetto /i/. Per es., fienile, piede, piacere, piove, fiore, piuma. Come si vede, non è esatta l’opinione secondo cui il gruppo di grafemi ie corrisponde sempre a [jɛ]. In posizione atona si trova l’e chiusa (tesa); lo stesso vale per il suffisso ‑evole (con la e chiusa tonica) qualora venga a unirsi con un tema terminante in ‑j, per es. in scambievole. Cfr. anche: vecchietto, vecchiezza (con la e chiusa).

Dopo /w/ ricorrono tutti fonemi vocalici eccetto /u/: qui, questo, quercia, sguardo, buono, liquore. L’ultimo esempio dimostra che non tutti i gruppi corrispondenti ai grafemi uo contengono un /ɔ/. I suffissi ‑ore, ‑oso, contenenti l’o chiusa, conservano tale fonema anche se vengono a unirsi con un tema in ‑w; vedi ancora affettuoso, luttuoso, ecc.

Ogni legamento è possibile dinanzi a sei vocali. Non è possibile dinanzi a quella vocale che gli è piú vicina. Gruppi [ji], [wu] non sono possibili.
Aggiungo che l’italiano tradizionale ha una naturale riluttanza anche verso il gruppo [ij].
Millermann ha scritto: gio, 29 apr 2021 18:39 Se la risposta è no, mi potrebbe chiarire se una tale pronuncia è percepita come meridionale, dialettale (questa è la mia percezione), arcaica o semplicemente "sbagliata"?
Direi «genericamente meridionale»… oppure russa, cinese o anche inglese (si pensi a parole quali yeast o woofer)! :D
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