Se ne è già discusso sparsamente, ma mancava un filone dedicato.
Riporto la definizione del Treccani:
happy hour ‹hä′pi àuë› locuz. ingl. (propr. «ora felice»), usata in ital. come s. f. – In alcuni locali (caffè, bar, birrerie e sim.), intervallo orario in cui determinate consumazioni vengono vendute a prezzo ridotto.
Come traduzione, mi pare buono il calco letterale ora felice, già nella lista del fòro; peraltro in linea collo spagnolo hora feliz e il catalano hora feliç.
Che ne dice di (aperitivo) alla milanese o apericena? La formula dovrebbe essere la stessa.
Ultima modifica di andrea scoppa in data lun, 10 mag 2021 18:07, modificato 1 volta in totale.
È cosí piana e naturale e lontana da ogni ombra di affettazione, che i Toscani mi pare, pel pochissimo che ho potuto osservare parlando con alcuni, che favellino molto piú affettato, e i Romani senza paragone.
andrea scoppa ha scritto: lun, 10 mag 2021 17:26
Che ne dice di (aperitivo) alla milanese o apericena? La formula dovrebbe essere la stessa.
L’apericena mi sembra una cosa diversa, implicando la presenza del cibo e non facendo riferimento a promozioni commerciali.
L’«aperitivo alla milanese» lo sento ora per la prima volta (si vede che non faccio molta vita mondana ) e dalle ricerche in Rete non mi è del tutto chiaro il significato... (Mi sembrerebbe, dando una rapida occhiata, una sorta di sinonimo di apericena).
Ha ragione: in base alla definizione da lei riportata, i miei suggerimenti sono del tutto inappropriati. A mia discolpa, l'unica accezione di happy hour di cui ho fatto esperienza è la 2. del Garzanti...
È cosí piana e naturale e lontana da ogni ombra di affettazione, che i Toscani mi pare, pel pochissimo che ho potuto osservare parlando con alcuni, che favellino molto piú affettato, e i Romani senza paragone.
Beh, se il termine è usato in senso generico, come in molti dei casi lì riportati, direi che la traduzione più naturale è sicuramente quella; resta la questione della traduzione nel significato proprio. Forse ci si potrebbe capire lo stesso, in effetti. Però non è detto: un locale potrebbe fare un'offerta simile anche in altre fasce orarie.
Ma l’ora dell’aperitivo è quella in cui ognuno decide di farlo, magari a casa. Happy hour fa riferimento a un’ora precisa durante la quale alcune bevande sono vendute a prezzo ridotto. Quindi, mi sembra che il calco ora felice vada benissimo, a meno che non entri nell’uso un’espressione piú spiccia come l’oretta: Approfittiamo dell’oretta?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Vedo ora la locuzione fare l’oretta, che si potrebbe facilmente risemantizzare in maniera specifica, visto il suo senso originario.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
marcocurreli ha scritto: mer, 12 mag 2021 0:11
Anche l'orario scontato, l'ora degli sconti
Perché non proprio ora scontata? In ogni caso un aggettivo "economico" mi parrebbe più efficace di "felice, lieta". In questo caso il calco non è mica necessario, anzi. E "scontata" si presta bene anche per gli sconti mattutini (sfido io chiamare "ora felice" il cappuccino e cornetto scontati...), che qualcuno qui ha richiamato.
I calchi «ora felice» e «ora lieta» presenti nella lista sono tuttora usati solo per nomi spiritosi di locali o al più per introdurre il concetto di «happy hour», spesso nello stesso sito dei locali spiritosi, con tanto di virgolette: metterei il corsivo su entrambe di neologismo. E un punto e virgola prima di aperitivo, visto che i concetti non sono sovrapponibili del tutto.