Siccome adesso non posso consultare dizionari etimologici autorevoli, allora chiedo a voi, anche per conoscere la vostra opinione.
I dubbi provengono da questo ragionamento. L'equivalente di «sfregio», nella variante di marchigiano che si parla da me, è sfricio /'sfri:ꭍo/ [s'fri:ꭍo] (forse sarebbe meglio scrivere sfrixo, in quanto non c'è coalescenza fra /ꭍ/ e /tꭍ/ intervocalici). Credo di affermare il vero: qui la parola «sfregio», infatti, è un cultismo, e perciò pronunciata sfrègio /'sfrε:ʒo/ [s'frε:ʒo]. Si fa uno sfrixo quando si lascia un graffio su un oggetto. Premetto che tra le parole con /ꭍ/ scempio s'annoverano, per esempio, baxo, cuxito, caxo, confuxó(ne), faxolo dal latino, e i gallicismi buxía e grixo, cioè «bugia» e «grigio». Insomma, come ben sapete, dove io scrivo l'iccase, si nasconde un'esse etimologica. Sulla storia della parola, a questo punto, anzi che andare a pescare un tardo Phrўgĭu(m opus), mi sembra piú adatto un simile Frīsĭu(m opus).
Dal Castiglioni-Mariotti,
Frīsĭus, a, um, agg., dei Frisii, TAC. Ann. 4, 74, 1; sost. m. pl. Frīsĭi, ōrum, i Frisi, i Frisoni, abitanti della Frisia, popolazione del Nord(e) della Germania, TAC. Ann. 4, 72, 1.
I frigi erano in Anatolia; i frisoni, in Germania. Il volgo li confondeva? I due nomi si sono mischiati formando un ibrido *frĭsĭu(m)? E se invece a confondersi fossero stati gli antichi francesi, i quali hanno poi diffuso questa forma volgare in Italia? Scopro a testo fatto che nel vecchiotto Pianigiani c'è qualcosa al riguardo.
La seconda cosa che ho notato è che non ho mai sentito *frixo, cioè sfrixo senza l'esse sottrattiva. È possibile che «fregio», al contrario di «sfregio», sia una parola di tradizione interrotta anche in Toscana? Il DiPI sembra confermare (1, 2).
«(S)fregio»
Moderatore: Cruscanti
- andrea scoppa
- Interventi: 167
- Iscritto in data: lun, 22 feb 2021 16:07
- Località: Marche centrali
- Info contatto:
«(S)fregio»
Ultima modifica di andrea scoppa in data mar, 21 dic 2021 14:52, modificato 1 volta in totale.
È cosí piana e naturale e lontana da ogni ombra di affettazione, che i Toscani mi pare, pel pochissimo che ho potuto osservare parlando con alcuni, che favellino molto piú affettato, e i Romani senza paragone.
Re: «(S)fregio»
I dizionari etimologici che posso consultare (Battisti-Alessio, Devoto, Nocentini) concordano per l’etimo (opus) Phrygium che nel latino medievale sarebbe diventato frisium.andrea scoppa ha scritto: mer, 13 ott 2021 12:37 Siccome adesso non posso consultare dizionari etimologici autorevoli [...]
In italiano antico (e tuttora nella grafia tradizionale veneta) x poteva indicare /z/; Canepari consiglia ç per i dialetti che hanno un fonema /ʃ/ scempio differente da /t͡ʃ/ e da /ʃ(ʃ)/, però tradizionalmente significa /t͜s/; io userei, con un po’ di fantasia, ş (con cediglia), che ha il vantaggio di essere simile al rumeno ș /ʃ/ (con virgola).andrea scoppa ha scritto: mer, 13 ott 2021 12:37 forse sarebbe meglio scrivere sfrixo, in quanto non c'è coalescenza fra /ʃ/ e /tʃ/ intervocalici
Si eviti di porre il crono [ː] tra //; infatti né in italiano, (di base toscana) né nel marchigiano la lunghezza vocalica è fonematica; le trascrizioni corrette sono quindi [sˈfrεːʒo] o /sˈfrεʒo/ (ammesso che /ʒ/ sia realmente un fonema in quella varietà).andrea scoppa ha scritto: mer, 13 ott 2021 12:37 Credo di affermare il vero: qui la parola «sfregio», infatti, è un cultismo, e perciò pronunciata sfrègio /'sfrε:ʒo/.
Se fosse così, avremmo però *sfrisio o *sfrigio da ī.
Da me si dice correntemente [(s)ˈfrεːʒo], ma la pronuncia tradizionale toscana è [(s)ˈfreːʒo].andrea scoppa ha scritto: mer, 13 ott 2021 12:37È possibile che «fregio», al contrario di «sfregio», sia una parola di tradizione interrotta anche in Toscana?
- andrea scoppa
- Interventi: 167
- Iscritto in data: lun, 22 feb 2021 16:07
- Località: Marche centrali
- Info contatto:
Re: «(S)fregio»
Grazie mille.Carnby ha scritto: mer, 13 ott 2021 21:43 I dizionari etimologici che posso consultare (Battisti-Alessio, Devoto, Nocentini) concordano per l’etimo (opus) Phrygium che nel latino medievale sarebbe diventato frisium.

Non sapevo nulla di tutto ciò. Bene, adesso so che argomento esaminare dopo l'intervento!Carnby ha scritto: mer, 13 ott 2021 21:43 In italiano antico (e tuttora nella grafia tradizionale veneta) x poteva indicare /z/; Canepari consiglia ç per i dialetti che hanno un fonema /ʃ/ scempio differente da /t͡ʃ/ e da /ʃ(ʃ)/, però tradizionalmente significa /t͜s/; io userei, con un po’ di fantasia, ş (con cediglia), che ha il vantaggio di essere simile al rumeno ș /ʃ/ (con virgola).
Certo, il solito scappuccio dei miei. Vado a comprare un cilicio in Rete.
No, no, avrei dovuto mettere le parentesi quadre.Carnby ha scritto: mer, 13 ott 2021 21:43 (ammesso che /ʒ/ sia realmente un fonema in quella varietà).
Sí, infatti dapprima avevo preso Frīsĭum perché era l'unica parola simile trovata nel dizionario, poi ho abbreviato la i per far quadrare i conti, immaginando contaminazioni stravaganti. A ogni modo, la ringrazio della risposta e degli spunti.
È cosí piana e naturale e lontana da ogni ombra di affettazione, che i Toscani mi pare, pel pochissimo che ho potuto osservare parlando con alcuni, che favellino molto piú affettato, e i Romani senza paragone.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 3 ospiti