Certamente, com'è stato opportunamente fatto notare, l'uso della sola sillaba onomastica iniziale non corrisponde all'uso tradizionale toscano. Sono stati citati gl'ipocoristici toscani più comuni e si potrebbe fare lo stesso relativamente ai cognomi, che attestano anche l'antichità di forme quali
Gianni,
Vanni ecc.
Tuttavia, fino a non molti anni fa, nell'impiego "settentrionale" di forme ipocoristiche - in cui, ad es., l'esito
Gianni risultava particolamente diffuso - l'impiego della sola sillaba iniziale, in gran parte del territorio, risultava sconosciuto.
E tale risulta tuttora in moltissime zone, dove viene adottato esclusivamente da persone molto giovani, ma non dalle rispettive famiglie d'origine.
Gli anziani ritengono tuttora l'abitudine estranea alle tradizioni del territorio, cioè non la considerano una "soluzione settentrionale" e molti pensano a un uso molto recente, forse favorito anche da abitudini
onomastiche certamente non toscane, ma, piuttosto, "centrali" o "meridionali".
Negl'ipocoristici del genitore o degli antenati, infatti, non compare la sola sillaba iniziale.
P.S. Nel caso dell'onomastica, per altro, la sensibilità - condivisa o no che sia - risente dello spirito dei tempi e nomi tradizionali quali
Giovanni o
Giuseppe sono stati "modificati" - nell'ambito dell'ultime generazioni - in tutti i modi possibili (accogliendo tutte le "soluzioni" conosciute) in quanto non corrispondevano più alle aspettative delle persone che si erano ritrovate a portarli. E che esprimevano - in merito - ogni sorta di critiche: "nomi troppo comuni", "troppo antiquati", "nomi da contadini" ecc..
Relata refero
P.P.S. Non mi dilungo in un confronto dei cognomi tipicamente "settentrionali" con quelli toscani, ma esiti quali
Zannini,
Zanini,
Zanon o ipocoristici ancora in uso in determinate zone quali, ad es.,
Zan,
Zvan o
Zvane(i)n ci accertano che, se pure fosse stato "settentrionale" l'impiego della sillaba iniziale - e non era, in genere, tale -, la sillaba, tradizionalmente, sarebbe stata - in molte zone - diversa da
Gio-. Il che conferma che, localmente, si tratta, almeno nella gran parte dell'Italia settentrionale (l'eccezioni esistono sempre, ma difficilmente hanno influenza su un territorio molto vasto), d'un'abitudine onomastica recentissima
in loco, non specificamente "settentrionale".
Né risulta affatto "particolarmente settentrionale" la pronuncia chiusa d'un monosillabo estratto da un nome più lungo (nel cui contesto si pronuncia chiuso), data la praticamente infinita varietà delle "pronunce settentrionali".
Almeno, in tema dell'apertura/chiusura vocalica, riguardo alla quale non si possono assolutamente stabilire "tratti comuni". Milano, ad es., pronuncia diversamente da Torino e questa città, a sua volta, da Genova, ma la pronuncia di Venezia non corrisponde a nessuna delle tre precedenti. E la differenza vale anche su scala minore ...