Carissimi, vi scrivo per chiarire un dubbio.
Da Serianni: "Un «nome comune» come avvocato può essere scritto con la maiuscola in riferimento a un individuo ben determinato («Ah! Ti presento, aspetta, l'Avvocato, un amico / caro di mio marito...» Gozzano;...". Siamo tutti d'accordo sull'utilizzo della maiuscola per antonomasia. La domanda è: ci sono casi in cui questa sia di troppo? Ad esempio, mettiamo che siamo davanti la descrizione di una clientela e poniamo particolare attenzione a un singolo personaggio. Più avanti si osservano i suoi movimenti. Il periodo in questione dovrebbe iniziare con "Il tizio" o con "Il Tizio"?
Un altro dubbio: qualora l'appellativo cambi all'interno del testo? Se prima chiamiamo - ad esempio - una vecchia la Vecchia, e poi la vogliamo chiamare la Stronza, la maiuscola è necessaria?
Grazie in anticipo per i vostri interventi.
Dubbi sulla maiuscola per antonomasia
Moderatore: Cruscanti
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- Iscritto in data: ven, 30 lug 2021 11:21
Re: Dubbi sulla maiuscola per antonomasia
Buonasera,
per quanto riguarda tizio, userei senz'altro la minuscola, perché proprio la grammatica di Serianni lo annovera tra i pronomi indefiniti; l'originario carattere sostantivale è insomma molto sbiadito.
Mi sembra consentita una maggiore libertà tra maiuscola e minuscola nei casi in cui l'antonomasia si esprime con un nome proprio (ad es. Adone o Lucia Mondella); personalmente, prediligo comunque la minuscola, perché la frequente presenza dell'articolo (soprattutto se indeterminativo: «Luca non è certo un Adone / un adone»; «Quella ragazza non è affatto una Lucia Mondella / lucia mondella») a mio parere sospinge il sostantivo verso la categoria dei nomi comuni.
Circa l'ultimo quesito, la maiuscola è secondo me necessaria qualora l'appellativo designi a piú riprese un ben preciso personaggio; se invece l'uso fosse occasionale, mi orienterei verso la minuscola.
per quanto riguarda tizio, userei senz'altro la minuscola, perché proprio la grammatica di Serianni lo annovera tra i pronomi indefiniti; l'originario carattere sostantivale è insomma molto sbiadito.
Mi sembra consentita una maggiore libertà tra maiuscola e minuscola nei casi in cui l'antonomasia si esprime con un nome proprio (ad es. Adone o Lucia Mondella); personalmente, prediligo comunque la minuscola, perché la frequente presenza dell'articolo (soprattutto se indeterminativo: «Luca non è certo un Adone / un adone»; «Quella ragazza non è affatto una Lucia Mondella / lucia mondella») a mio parere sospinge il sostantivo verso la categoria dei nomi comuni.
Circa l'ultimo quesito, la maiuscola è secondo me necessaria qualora l'appellativo designi a piú riprese un ben preciso personaggio; se invece l'uso fosse occasionale, mi orienterei verso la minuscola.
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