"Ardire" e "sparire"
Moderatore: Cruscanti
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"Ardire" e "sparire"
Questi due verbi, nella coniugazione di alcune forme, possono risultare ambigui. Il primo si può confondere con “ardere”, il secondo con “sparare”. È consigliabile, a mio avviso, sostituirli con alcuni sinonimi. Non ‘osiamo’ (in luogo di ‘ardiamo’) parlare; se non ti comporti come si deve, noi ‘scompariamo’ (invece di ‘spariamo’) dalla tua vita.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Credo (e confido) che inseriti in un contesto, nove volte su dieci non ci sia ambiguità.
Per quanto riguarda la forma ardiamo, seguíta dall’infinito, è difficilmente equivocabile, e volendo, con un tocco d’eleganza si può inserire la preposizione di (o anche a nell’uso letterario):
Per quanto riguarda la forma ardiamo, seguíta dall’infinito, è difficilmente equivocabile, e volendo, con un tocco d’eleganza si può inserire la preposizione di (o anche a nell’uso letterario):
…per ogni piccola cosa ci turbiamo e divegnam furiosi, e in tanta insania divegnamo che noi ardiamo di preporre le nostre forze a Dio, di bestemmiarlo e d’avilirlo. (Boccaccio, Esposizioni sopra la Comedia)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Mi devo mettere d'impegno per trovare frasi in cui possa esserci confusione: devono innanzitutto non essere presenti costruzioni tipiche dell'uno o dell'altro verbo, e non è il caso dei due esempi di Fausto.
Senza sforzarmi troppo, mi viene in mente solo la frase «siamo uguali: quando non sopportiamo piú una persona, spariamo».
In effetti in questo caso potrebbe essere opportuno distinguere la timidezza dai raptus omicidi.
Senza sforzarmi troppo, mi viene in mente solo la frase «siamo uguali: quando non sopportiamo piú una persona, spariamo».
In effetti in questo caso potrebbe essere opportuno distinguere la timidezza dai raptus omicidi.
Ultima modifica di Federico in data gio, 12 apr 2007 1:14, modificato 1 volta in totale.
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Sono contento di non avere scritto una castroneriaFederico ha scritto:Senza sforzarmi troppo, mi viene in mente la frase «siamo uguali: quando non sopportiamo piú una persona, spariamo».
In effetti in questo caso potrebbe essere opportuno distinguere la timidezza dai raptus omicidi.

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Che due verbi abbiano la stessa forma in alcuni casi non mi sembra strano. In spagnolo c'è sé, imperativo di ser (essere) per la seconda persona e prima personale singolare del verbo saber (sapere). In portoghese vir può essere infinitivo (venire) o congiuntivo futuro di ver (vedere).
Brazilian dude
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