«Hohenzollern»
Inviato: mer, 23 nov 2022 13:37
Ciao, conoscete una traduzione per la casata degli Hohenzollern?
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Da una parte, se tradurrei tranquillamente i toponimi, perché può avere un certo senso, dall'altra, però, lascerei stare i nomi propri, i cognomi e i predicati di nobiltà non derivanti da toponimi, perché secondo me non vale la pena tradurli.Difesa Italiano ha scritto: mer, 23 nov 2022 13:37 Ciao, conoscete una traduzione per la casata degli Hohenzollern?
Qui c'è scritto, nella definizione appena sotto la foto e il bando pubblicitario, Montagna di fronte al Giura Svevo. Quindi sarebbe la casata del Monte di fronte al Giura Svevo?Lorenzo Federici ha scritto: gio, 24 nov 2022 14:54 Letteralmente, secondo questo sito è alta torre di guardia o alto castello. Visto il significato di «accampamento» del latino castra, se ne potrebbe fare Altocastro o Altacastra?![]()
Se il nome di quella casata viene dal nome di quella montagna, perché no? Non sarebbe il primo caso di un cognome che viene da un luogo.
Mentre nella pagina del capostipite c'è:Secondo il cronista medioevale Bertoldo di Reichenau, il nobile Burcardo I di Zollern (de Zolorin) nacque prima del 1025 e morì nel 1061. Dal suo nome si può dedurre che la sua dinastia derivasse dalla dinastia alamanna degli Burcardingi, mentre il suo cognome era derivato dal castello di Zollern che si trovava all'interno dei suoi possedimenti.
Il traducente, buttato lí per gioco, va a finire che è il traducente migliore.Di origini pressoché sconosciute, Burcardo I fu signore del castello posto sulla cima del monte Zoller (Zollerberg), un'altura conica e isolata vicino a Hechingen, in Svevia (Germania meridionale).
Io ho cercato Hohenzollern comites e mi sono venuti fuori documenti del Sei-Settecento in tedesco e latino in cui il nome proprio era lasciato intatto (e scritto in caratteri gotici).DMW ha scritto: gio, 24 nov 2022 21:32 Oppure, bisogna controllare in qualche dizionario storico-biografico su Google Book(s).
Ecco il passo:
preso dall'inno sulla battaglia di Wagram, cui hanno preso parte, dalla parte degli Austriaci, i due feldmarescialli Federico Francesco Saverio di Hohenzollern-Hechingen e Franz Seraph von Rosenberg-Orsini. Senza fallo, gli adattamenti Onzollerno e Rosembergo si riferiscono a loro due....
Son già in campo i nemici unitamente
E sembra il rumor loro onda mugghiante:
Lanne a cingersi fa con la sua gente
Il lato manco del nemico; avante
Davou e Lefevre corrono repente
Di conserva a Montbrune, e fan sembiante
Di fuggir Rosembergo ed Onzollerno,
Di cui fêro a lor posta aspro governo.
...
Beh, se lo cerca in quella forma non mi stupisce che il sistema glielo trovi nella stessa forma...Carnby ha scritto: gio, 24 nov 2022 23:18 Io ho cercato Hohenzollern comites e mi sono venuti fuori documenti del Sei-Settecento in tedesco e latino in cui il nome proprio era lasciato intatto (e scritto in caratteri gotici).
In questo caso però potrebbe anche essere un arrangiamento per far quadrare la metrica e trovare una rima altrimenti difficile: quello che mi lascia in dubbio è infatti che l'autore poi non si preoccupa di lasciare nella versione originale molti altri nomi stranieri, come se il suo intento non fosse affatto di italianizzare ciò che nella forma originale non sarebbe stato accettabile in italiano.
E se ne facessimo un adattamento parziale? Qualcosa come Altasolla?brg ha scritto: ven, 25 nov 2022 0:43Il toponimo Zollern potrebbe derivare dal fatto che sul monte c'era il santuario di una divinità solare, oppure potrebbe derivare dalla parola Söller (altana) per la sua forma.
Quindi no, non si può tradurre, perché non si sa che cosa significhi.
La mia opinione per ora resta la stessa di domna charola. Sto vedendo se trovo attestazioni (almeno in latino) in un qualsiasi testo non poetico. Per ora, Zollernum (quindi in italiano Zollerno) è l'unico certo, mentre Hohen- rimane un dubbio. Si potrebbe tradurre alla lettera (Alto-) — e personalmente lo trovo più gradevole in quanto a suono — o adattare, in oen- (ha più senso se in latino ipotizziamo /hohen-/ e non /ho(ː)en/), in on (facendo sparire la e che in tedesco è /ə/) o in en (oe come in poena, ma lo escluderei non avendo attestazioni e non sapendo se sia possibile un fenomeno simile con un suono /x/~/h/ in mezzo).