Non è proprio cosí.
Com’è stato ricordato piú volte in queste stanze, in toscano e in «italiano tradizionale» il
si è sempre e solo «passivo» (o «passivante»). Semplicemente, quando il soggetto è posposto l’accordo è al singolare. Quindi, in toscano e in italiano tradizionale,
si può fare entrambe le cose; in «italiano moderno»,
si possono fare entrambe le cose. Ma, quando il soggetto è anteposto, sempre
entrambe le cose si possono fare in
tutte le succitate varietà.
Quanto a
si può/
possono farle/
fare venire entrambe, prima di tutto ricordiamo che
entrambe è pronome in ogni caso (
entrambi/e può fungere da aggettivo solo quando è anteposto a un sostantivo preceduto dall’articolo).
Quindi, per
si può/
posson(
o)
far(
e)
venire entrambe, ricadiamo nel caso precedente (con l’aggiunta del costrutto causativo), mentre
si può farle venire entrambe (che equivale a
le si può far venire entrambe e che, togliendo momentaneamente di mezzo, per chiarezza, la costruzione causativa, rientra nel tipo
le si può accogliere entrambe) è un modulo di stampo settentrionaleggiante estraneo all’uso tradizionale, ma accettabile in italiano moderno. Quanto, infine, a
si possono farle venire entrambe, è un costrutto misto, che si colloca ai margini dell’agrammaticalità per gran parte dei parlanti.
Venendo, per chiudere, a
non c’è / *
ci sono bisogno di parole, direi che la seconda opzione è decisamente agrammaticale:
bisogno non è un nome collettivo (come
la maggior parte,
un paio etc.) perché si possa propriamente parlare di «
concordanza a senso».