insieme di effusioni amorose che precedono o sostituiscono l’atto sessuale completo.
Non serve petting: abbiamo toccamento:
Il Battaglia ha scritto:Toccaménto Il toccare; palpeggiamento (anche con riferimento a pratiche onanistiche).
Bandello: Stettero gran parte de la notte su’ toccamenti e baci, passando il tempo con ragionamenti amorosi.
Canaldo: Quivi da gl’impudichi toccamenti eccitato il prurito della libidine tentò d’innamorate voglie sfogare.
Moravia: Siccome, però, Giorgio voleva che arrivassi vergine alle nozze, mi sfogavo con i baci, le carezze, i toccamenti, eccetera.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avevo pensato anch’io a preliminari (che piú specificamente corrisponde a foreplay) quando la mia amica Barbara, d’istinto, m’ha suggerito toccamento/i, che, come si vede dagli esempi del Battaglia, è acconcissimo.
Piú che palpamento vedrei allora palpeggiamento.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Potrebbe disambiguare? Non m’è chiaro il suo pensiero sulla fisicità delle proposte italiane.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Niente, le generiche effusioni amorose di cui parla il GRADIT pensavo non implicassero necessariamente contatto fisico, come il nostro piú generico preliminari (e al contrario di petting, almeno nell'uso inglese, se non fraintendo).
Effusioni amorose è un eufemismo. Con petting s’intende per forza contatto fisico.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Spera bene ma crede male...
A me petting sembra piuttosto diffuso.
Anche perché, in quanto pratica in voga soprattutto tra i giovanissimi, che particolarmente indulgono in anglicismi.
Federico ha scritto:In effetti, spero bene e voglio credere che gli anglismi non siano penetrati persino in questo ambito... sarebbe grottesco oltre ogni limite.
Be', caro Federico, mi accodo a methao_donor anche perché... ecco cosa si legge da un recente numero di Donna Moderna, la parola di un esperto per i consueti consigli sul sesso:
1) Breaking, ovvero ci si astiene dai rapporti per un periodo di circa due settimane, stimolando il desiderio di lui senza mai cedere alle sue avances. [...]
2) Teasing, ovvero con lo sguardo la donna invia messaggi erotici che eccitano l'uomo subito. [...]
3) Monitoring, ovvero sorvegliare tutte le reazioni fisiche del compagno. [...]
4) Doigting, ovvero per evitare che lui raggiunga troppo in fretta il piacere gli si può chiedere di usare solo le dita per mezz'ora. [...]
5) Balancing, ovvero a letto è bene alternare i "Fai questo!" con i "Continua così...". Parole che gratificano l'uomo nella sua virilità e riaccendono l'eros!
Federico ha scritto:In effetti, spero bene e voglio credere che gli anglismi non siano penetrati persino in questo ambito... sarebbe grottesco oltre ogni limite.
Forse non nel gergo licenzioso comune, ma i cosiddetti "sessuologi" fanno un uso massiccio di forestierismi: partner, plateau ecc.
La cosa non è nuova: per la particolarità dell'argomento e il rischio di cadere nelle grinfie della censura, gli studiosi del passato usavano spesso espressioni latine. Oggi non lo si fa più per questioni morali, ma semplicemente perché, in Italia, molti studiosi ritengono che l'inglese sia una lingua più "scientifica".
Comunque "petting" si usava negli anni Sessanta, eh.... dubito che lo usino i "ggiovani" d'oggi, secondo me lo usano i loro genitori (o nonni) che erano "ggiovani" negli anni Sessanta.