Allora, diciamo subito che la parola è ben formata: il suffisso (d'origine francese)
-igia corrisponde all'esito di tradizione popolare
-ezza, e poiché il sostantivo
stupidezza è regolarmente registrato nei vocabolari,
stupidigia (che ne è una variante) è certamente accettabile, sia pure, oggi, con connotazione scherzosa.
Aspetti un momento, però: «neologismo», dice? Al contrario:
stupidigia è, in realtà, una parola «antiquata», che il
GDLI cosí registra:
Stupidìgia, sf. Ant. Torpore della mente, immobilità delle membra.
G. B. Andreini, 1-115: O qual silenzio ha già impetrato o quale stupidigia; poiché al perder della favella in noi, sembriamo ancora d'insensibil marmo.
= Allotropo di stupidezza, col suff. di provenienza fr.
Dunque, per me la risposta alla sua domanda è sí.
