«Qibla»

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G. M.
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«Qibla»

Intervento di G. M. »

Dal Treccani:
qiblaḳìbla〉 s. f., arabo. – Termine, indicante propriam. il tratto d’orizzonte che sta di fronte a un osservatore, passato a designare, nel linguaggio religioso musulmano, la direzione verso cui è obbligo rivolgere il viso durante la preghiera rituale (direzione che nelle moschee viene indicata mediante una nicchia detta miḥrāb); e siccome per molti paesi musulmani la direzione della Mecca è circa a sud o sud-est, in varî dialetti arabi (Egitto, Africa settentr.) il vocabolo qibla è passato a indicare anche il sud in generale; e così l’agg. qiblī (in Libia, secondo la pronuncia locale, ghibli) ha preso il senso di meridionale e poi di vento proveniente dal sud.
Spagnolo alquibla, portoghese quibla, catalano alquibla.

Ci sono attestazioni sia di quibla sia di chibla. Preferirei la seconda, sia perché più vicina all'arabo, sia perché temo che la prima forma sia dovuta principalmente a sviste di trascrizione o a ipercorrezione. Si trova anche qualche chiblà maschile.

I musulmani scavarono nel muro di fianco, che guarda a mezzodì, quella loro solita nicchia, che chiamano Mihrab, la quale serve per indicare la Chibla o direzione della Mecca, punto a cui si deve rivolgere l'islamita in pregando [...] (Fonte)

Poi ripetutamente si inchinano verso occidente, nella direzione della Mecca, la chibla. (Fonte)

Maometto — come si vedrà innanzi — dichiarò islamico questo santuario, e verso la kaaba indirizzò i cuori e la fede dei seguaci , indicandola come direzione della preghiera (chibla) e mèta del pellegrinaggio obbligatorio. (Fonte)
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