«Sensitivity reader»

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Luke Atreides
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«Sensitivity reader»

Intervento di Luke Atreides »

Che traducente proporreste per tradurre in italiano il termine inglese sensitivity reader?
Un sensitivity reader è una persona che legge un'opera letteraria alla ricerca di contenuti offensivi, stereotipi e pregiudizi, creando un rapporto per un autore o un editore e modificare un libro con suggerimenti di modifica di termini ecc.
Avatara utente
Lorenzo Federici
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Località: Frosinone

Re: «Sensitivity reader»

Intervento di Lorenzo Federici »

Lettore sensibile? Lettore permaloso?
Avatara utente
Carnby
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Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Re: «Sensitivity reader»

Intervento di Carnby »

Che differenza ci sarebbe nei confronti di un normale editor, cioè di un redattore?
Avatara utente
G. M.
Interventi: 2987
Iscritto in data: mar, 22 nov 2016 15:54

Re: «Sensitivity reader»

Intervento di G. M. »

Dato che disapprovo assaissimo gran parte di questa faccenda*, avrei detto censore (censore privato, editoriale, di sensibilità...), ma bisogna essere equanimi, e non è detto che l'attività del sensitivity reader abbia la severità che si associa alla censura: potrebbe anche solo rilevare e consigliare, senza imporre.
Carnby ha scritto: mar, 18 apr 2023 18:42 Che differenza ci sarebbe nei confronti di un normale editor, cioè di un redattore?
La differenza è nel fatto che rappresenta una funzione specifica che si vuole mettere in luce (sia per chi appoggia, sia per chi è contrario):
Il Post ha scritto:In sostanza un sensitivity reader è un revisore che legge un romanzo prima che sia pubblicato, non per cercare refusi nei testi, o per verificare le informazioni che contengono, come possono fare redattori e correttori di bozze, ma per accorgersi di eventuali espressioni che potrebbero essere percepite come offensive da alcuni gruppi di persone (la mansione per cui sono più noti) o di dettagli poco verosimili, inaccurati o frutto di stereotipi.
[*Modificare le opere d'una persona dopo che è morta per me è in un certo senso più inquietante che bruciare i libri nelle piazze. Ben diverso, naturalmente, è se un'assistenza di questo tipo viene ricercata liberamente da parte dell'autore stesso.]
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