Rassemblement social créé à l’initiative d’un internaute anonyme, qui invite des dizaines d’autres internautes à se rassembler en un lieu physique précis, à un moment déterminé, et à exécuter tous ensemble un scénario comique, voire absurde, déjà élaboré, puis à se disperser dans toutes les directions, quelques secondes plus tard.
Par exemple, deux cents personnes se sont rassemblées à Central Park, à proximité du Musée d'histoire naturelle, et, à la seconde convenue, elles se sont mises à imiter des cris d'oiseaux et le chant du coq, puis elles ont crié le mot nature juste avant de se disperser.
Ce mouvement, né à New York, s’est répandu dans les grandes villes du monde. Il vise à rompre la monotonie tout en permettant à des gens qui ne se connaissent pas de participer à une activité marginale commune.
Le terme foule éclair, calque de l’anglais flash mob, est acceptable en français, car il comble une lacune lexicale et parce qu’il est tout à fait adapté, sur le plan morphologique, au système de cette langue.
Au pluriel, on écrira des foules éclair et des rassemblements éclair.
«Flash mob»
Moderatore: Cruscanti
«Flash mob»
In francese foule éclair, rassemblement éclair. In italiano si potrebbe tradurre nello stesso modo: folla lampo, raduno lampo. Ecco la definizione del GDT (in francese):
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Mi scusi. Traduco (alla bell’e meglio).
Raduno sociale creato su iniziativa d’un internauta anonimo, che invita decine di altri internauti a radunarsi in un punto preciso, in un dato momento, e a eseguire tutti insieme una pagliacciata o addirittura un atto assurdo pianificati, per poi disperdersi in ogni direzione alcuni secondi dopo.
Ad esempio, duecento persone si sono radunate a Central Park, nelle vicinanze del Museo di storia naturale, e al secondo pattuito, si sono messe a imitare versi d’uccelli e il canto del gallo, poi hanno gridato la parola nature appena prima di disperdersi.
Tale movimento, nato a New York, s’è diffuso nelle grandi città del mondo. Esso mira a rompere la monotonia e a permettere a gente che non si conosce di partecipare a una comune attività marginale.
Raduno sociale creato su iniziativa d’un internauta anonimo, che invita decine di altri internauti a radunarsi in un punto preciso, in un dato momento, e a eseguire tutti insieme una pagliacciata o addirittura un atto assurdo pianificati, per poi disperdersi in ogni direzione alcuni secondi dopo.
Ad esempio, duecento persone si sono radunate a Central Park, nelle vicinanze del Museo di storia naturale, e al secondo pattuito, si sono messe a imitare versi d’uccelli e il canto del gallo, poi hanno gridato la parola nature appena prima di disperdersi.
Tale movimento, nato a New York, s’è diffuso nelle grandi città del mondo. Esso mira a rompere la monotonia e a permettere a gente che non si conosce di partecipare a una comune attività marginale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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È la parola della settimana sul sito Garzantilinguistica. 
In fondo queste manifestazioni che rasentano la demenza si potrebbero chiamare tranquillamente folle folla.

In fondo queste manifestazioni che rasentano la demenza si potrebbero chiamare tranquillamente folle folla.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Non ci vedo niente di strano nel fatto che il sito della Garzanti abbia scelto l'espressione di cui stiamo parlando come il neologismo inglese della settimana presente sull'ultima edizione dell'Hazon. 

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
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Chiaramente dipende dal criterio di compilazione di questo dizionario: che non è quello di tentare di dare un traducente italiano in ogni caso, bensì quello di presentare ciò che si ritiene sia il termine ormai diffuso in italiano, in questo caso l'anglismo stesso; in ciò i redattori del dizionario saranno stati confortati probabilmente dal fatto che flash mob compare su vari giornali (come c'era d'aspettarsi) per descrivere questo fenomeno d'importazione. Alla "traduzione" segue poi la descrizione, il cui inizio è di per sé una "vera" possibile traduzione (raduno improvvisato...).
Un utente sprovveduto, di primo livello per così dire, ne concluderà probabilmente che non esiste un traducente italiano. Un utente più accorto, che magari debba usare il termine in una traduzione
, non si limiterà alla consultazione del dizionario, anzi, darà priorità alla consultazione in rete e si farà un'idea dell'ambito e della frequenza d'uso, adoperando o il termine inglese o una delle possibili rese in italiano, oppure entrambi per variatio.
Ma sarebbe ingenuo aspettarsi dai compilatori di questo dizionario una cassazione recisa dell'anglismo quando il termine, nonché il fenomeno stesso, cominciano appena a diffondersi localmente.
Un utente sprovveduto, di primo livello per così dire, ne concluderà probabilmente che non esiste un traducente italiano. Un utente più accorto, che magari debba usare il termine in una traduzione

Ma sarebbe ingenuo aspettarsi dai compilatori di questo dizionario una cassazione recisa dell'anglismo quando il termine, nonché il fenomeno stesso, cominciano appena a diffondersi localmente.
Ultima modifica di Freelancer in data ven, 15 giu 2007 18:38, modificato 1 volta in totale.
Non criticavo il dizionario in questione; intendevo dire che la segnalazione del termine flash mob era rilevante proprio perché compare fra i traducenti ‘italiani’.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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VIA DALLA PAZZA FOLLA
Gli uccelli, con la loro infinita saggezza, hanno trovato il traducente a prima botta. Gettando uno sguardo a quegli individui dall’alto in basso, e volando via in perfetta formazione di crociera dietro il capo stormo, hanno commentato all’unisono: «Che folla scornacchiata.»
Uri Burton
E io non stavo criticando la sua segnalazione.Marco1971 ha scritto:Non criticavo il dizionario in questione; intendevo dire che la segnalazione del termine flash mob era rilevante proprio perché compare fra i traducenti ‘italiani’.

Ha fatto bene a proporre dei traducenti, visto che il termine è abbastanza diffuso sui siti italiani, ma condivido appieno le ultime considerazioni di Roberto: a mio parere, un buon dizionario come l'Hazon non può che adottare i criteri d'esposizione perfettamente descritti nel suo intervento.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Evidentemente, non era, purtroppo, un fenomeno temporaneo, ma fin troppo vivo e vegeto. E non basta flash mob, ci vuole anche flash mobbers. Naturalmente, ovviamente, chiaramente.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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