In questi casi, secondo me, l'unica strategia valida è quella di far notare quanto sia ridicolo e inutile l'anglicismo, e quanto risulti fuori posto nella frase italiana. Per far ciò, io, di solito, se la situazione comunicativa lo permette, inizio con lo "storpiare" in modo grottesco il forestierismo pronunciandolo secondo le regole dell'italiano: «Tu in quale *vave sei?», «Aspettiamo la prossima *vave», ecc.

L'interlocutore dovrebbe capire che si tratta di una bonaria presa in giro di questo modo d'esprimersi, e soffermarsi a riflettere su come sia, in fondo, sciocco infarcire il proprio linguaggio di parole che spesso non si sanno nemmeno pronunciare.
