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«Wave» (sport)

Inviato: gio, 01 giu 2023 8:54
di domna charola
...mi arrendo... ho appena appreso, consultando la rete interna aziendale, che i partecipanti a una delle solite marcette non competitive per celebrare qualcosa saranno scaglionati per la partenza, e faranno parte della prima wave, della seconda wave etc. etc. :shock:
Qui non è nemmeno più problema di "trova il traducente" e di nuove fantasiose coniazioni che seguano l'ortodossia fonotattica, ché di banali parole italiane in sostituzione ne avremmo più d'una. ... :roll:
:idea: ... "Banali"... ecco dov'è l'intoppo... come si fa a pretendere di usare ancora parole quotidiane?

Re: «Wave» (sport)

Inviato: gio, 01 giu 2023 10:38
di Carnby
Strano che non abbiano usato batch.

Re: «Wave» (sport)

Inviato: gio, 01 giu 2023 11:53
di Millermann
In questi casi, secondo me, l'unica strategia valida è quella di far notare quanto sia ridicolo e inutile l'anglicismo, e quanto risulti fuori posto nella frase italiana. Per far ciò, io, di solito, se la situazione comunicativa lo permette, inizio con lo "storpiare" in modo grottesco il forestierismo pronunciandolo secondo le regole dell'italiano: «Tu in quale *vave sei?», «Aspettiamo la prossima *vave», ecc. :P
L'interlocutore dovrebbe capire che si tratta di una bonaria presa in giro di questo modo d'esprimersi, e soffermarsi a riflettere su come sia, in fondo, sciocco infarcire il proprio linguaggio di parole che spesso non si sanno nemmeno pronunciare. :roll: