Non si può pensare di risolvere tramite argomentazioni linguistiche un problema che è meramente ideologico.
Il problema ideologico è l'idea del patriarcato, che ha una parte della nostra società. Poiché questa ritiene che la nostra società sia negativamente influenzata in maniera pervasiva e determinante da tale supposto patriarcato, con un ribaltamento logico, tanto evidente quanto ignorato, riconosce pregiudizialmente e preconcettamente in ogni elemento della nostra società l'impronta patriarcale. La conclusione attesa, insomma, diventa premessa, prova e sentenza.
Senza tale pregiudizio o preconcetto o, per meglio farmi capire da costoro,
bias, la concordanza al maschile del plurale per gruppi di genere grammaticale misto sarebbe un mero accidente linguistico, senza particolari significati sociologici. Si potrebbe tanto affermare che indica un predominio maschile, quanto, e forse più, affermare che indica un indebolimento del genere maschile al plurale. D'altra parte,
come ha sottolineato un filologo di buona fama, nella lingua degli
Hadza si usa la concordanza al femminile plurale per i gruppi misti, eppure le differenze tradizionali di ruolo tra maschi e femmine esistono immutate pure tra i rappresentanti di quella popolazione remota.
Insomma, l'ipotesi di Sapir-Whorf non ha riscontri concreti, ma solletica i desideri di molti; per cui è tanto palesemente falsa, quanto deliziosamente piacevole per quelli. Alcuni si consolano con la ricerca della verità, molti altri però con l'affermazione della menzogna.