«Caracal»

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G. M.
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«Caracal»

Intervento di G. M. »

Treccani:
caràcal s. m. [dal turco karakulak «orecchio nero», attrav. lo spagn.]. – Specie di felidi del genere lince (Lynx caracal), diffusi in tutta l’Africa e nell’Asia sud-occidentale: non raggiungono il metro di lunghezza, hanno pelame di colore fulvo, nero soltanto su due strisce dal naso agli orecchi, che sono molto lunghi e terminanti in punta con un ciuffetto di peli; sono ottimi corridori.
Il DOP ha invece l'accentazione caracàl; il GDLI, che per qualche ragione ha la voce sia nel dizionario originale sia nei supplementi, in questi ultimi dà entrambe le accentazioni.

Trovo attestazioni di caracallo:

Pompeo nell'inaugurazione del suo teatro mostrò il lince o lupo cerviere e la scimia d'Etiopia, il caracallo (quadrupede della specie de' gatti e guida del leone) ed il rinoceronte unicorno. (Biblioteca italiana o sia Giornale di letteratura, scienze ed arti, 1831)

Rispetto ai mammiferi, citeremo fra i carnivori il lione dell'Atlante, la formidabile pantera, la lince, il caracallo, il serval, la jena, il lupo, il chacal, la volpe, l'icneumone ed anche l'orso [...] (Giornale dell'I. R. Istituto Lombardo, 1842)

17. Il Caracallo (Felis caracal). Fig. 390–394.

Le linci, tra le quali dev'essere annoverato anche il caracallo, formano un gruppo affatto separato dagli altri gatti
[...]. Tra queste specie è appunto il caracallo, sparso in tutta l'Africa, nell'Arabia, e in una gran parte dell'Asia. (Storia naturale illustrata del regno animale, 1853)
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