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«Reminder»
Inviato: mer, 05 giu 2024 17:00
di G. M.
La lista del fòro al momento ha:
reminder: promemoria, agenda [elettronica)], avviso
(C'è una parentesi di troppo da correggere).
Oltre a questi, segnalo
memo (
e aperta per alcuni dizionari, chiusa per altri) e
memorando (
accezione 4).
Re: «Reminder»
Inviato: mer, 05 giu 2024 17:35
di Infarinato
Mémo non ha giustificazione alcuna ed è da considerarsi sicuramente un refuso.
Re: «Reminder»
Inviato: mer, 05 giu 2024 21:02
di brg
"Memo" è un orribile forestierismo, il cui uso si può giustificare solo con l'intontimento dovuto al calo di zuccheri, dopo aver schippato il lance a causa di una colle imprevista (o anforsinne?).
Re: «Reminder»
Inviato: mer, 05 giu 2024 21:04
di Carnby
Infarinato ha scritto: mer, 05 giu 2024 17:35
Mémo non ha giustificazione alcuna ed è da considerarsi sicuramente un refuso.
Ma è in uso? Io non direi mai «aspetta scrivo un
memo».
Re: «Reminder»
Inviato: mer, 05 giu 2024 23:20
di G. M.
Carnby ha scritto: mer, 05 giu 2024 21:04
Ma è in uso? Io non direi mai «aspetta scrivo un
memo».
Qualche esempio dai giornali:
La decisione di Trump, molto irrituale vista l’inesperienza di Kushner in materie di intelligence e sicurezza nazionale, irritò molti membri dell’amministrazione, dice il New York Times: uno in particolare, il capo dello staff John Kelly, scrisse un memo interno per spiegare l’ordine ricevuto. (
Il Post, 2019)
Nel memo, distribuito al personale dell’Aeronautica Militare, il Pentagono spiega che l’esercito di Pechino si serve di aziende straniere, con le quali intrattiene rapporti commerciali, che assumono «militari addestrati negli Stati Uniti e nella Nato». (
Open, 2023)
Il memo non specifica il numero di posti di lavoro interessati dai licenziamenti. (
La Stampa, 2024)
Infarinato ha scritto: mer, 05 giu 2024 17:35
Mémo non ha giustificazione alcuna ed è da considerarsi sicuramente un refuso.
Forse, più che un refuso in senso stretto, un sintomo di settentrionalizzazione dei dizionari? Visto che la
e chiusa si trova anche nel
Gabrielli e nello Zingarelli (cartaceo, 2012).
brg ha scritto: mer, 05 giu 2024 21:02
"Memo" è un orribile forestierismo, il cui uso si può giustificare solo con l'intontimento dovuto al calo di zuccheri, dopo aver schippato il lance a causa di una colle imprevista (o anforsinne?).
Beh, ci verrà forse dall'inglese ma almeno coincide coll'abbreviazione del termine italiano equivalente; non mi pare tanto diverso da
chilo,
etto,
cinema,
moto,
bici,
meteo,
auto e tante abbreviazioni simili. O mi sfugge qualcosa?
Re: «Reminder»
Inviato: gio, 06 giu 2024 12:50
di brg
G. M. ha scritto: mer, 05 giu 2024 23:20
O mi sfugge qualcosa?
Più di qualcosa.
Oltre ad avere già a disposizione un'ampia scelta di sinonimi, tra cui l'altrettanto breve "nota", l'uso dell'orribile "memo" va ad allargare la schiera di termini irregolari, similmente formati, che:
- non hanno corrispondenza tra la loro desinenza, che effettivamente non c'è, ed il genere grammaticale (un'auto); tanto da avere spesso un genere oscillante (il meteo e la meteo, il memo e la memo);
- per la stessa ragione non declinano al plurale (le auto);
- ma, soprattutto, i peggiori fra quelli, di cui "memo" è un esempio evidente, sono abbreviazioni del tutto arbitrarie, che vanno a formare nuove radici nominali. Radici che poi rischiamo di ritrovare, usate come prefissoidi in nuovi composti ancora più arbitrari.
Mentre "chilo" ed "etto", non sono né arbitrari, né indeclinabili; mentre "auto" o "moto" sono indeclinabili, ma perlomeno non sono arbitrari; parole come "memo" sono tutto ciò. Se "chilo" per "chilogrammo" o "moto" per "motocicletta" si possono considerare del tutto accettabili in una comunicazione orale informale, parole come "memo" andrebbero evitate.
Ad esempio, mentre qualche decennio fa avevamo parole come "frigorifico", "frigorifugo", "frigorigeno", "frigorimetro", poi, tramite la neoformazione "frigo", sono nati "frigotecnica", "frigoconservazione", "frigobar" e così via. Il cambiamento linguistico in atto è catastrofico: la sempre maggiore creazione di brevi neologismi indeclinabili dal genere incerto, che poi vengono combinati in nuove parole macedonia, è un processo che porta alla formazione di una nuova lingua, del tutto dissimile a quella che abbiamo conosciuto negli ultimi sei o sette secoli. Non solo, tuttavia, questa nuova lingua sarà in buona parte mutualmente inintelligibile con l'attuale, ma sarà anche una lingua più semplice nelle sue regole, più vaga nei suoi significati e, generalmente, meno espressiva per i pensieri complessi. Ciò non deve sorprendere, visto che l'italiano storico è una lingua scritta e letteraria, mentre questa che si va formando è una lingua orale e pubblicitaria.
---
Per quanto riguarda la pronuncia di "memo", non credo che "mémo" sia un refuso, ma la normale pronuncia di chi avverte "memo" come un'abbreviazione di "memorandum" o di "memoria". Quando si abbrevia in "Lore" un nome come "Lorenzo", etimologicamente si dovrebbe dire "Lòre", ma nessun parlante centrosettentrionale lo farebbe e sicuramente nessun toscano (i laziali userebbero un più accettabile "Lorè"). Similmente l'abbreviazione di "memorandum" o "memoria" in "memo" comporta la creazione di "mémo". A dire "mèmo" sono coloro che conoscono l'origine straniera della parola e la sua pronuncia originale, oppure coloro che manco riconoscono l'abbreviazione e si affidano al principio "vocale incerta, vocale aperta".
Re: «Reminder»
Inviato: gio, 06 giu 2024 13:08
di Carnby
Comunque memo mi pare il problema minore. Non sarà perfetto, ma è fonotatticamente italiano e questo mi basta, anche se non lo uso. E se lo incontrassi, lo pronuncerei mèmo, senza dubbio.
Re: «Reminder»
Inviato: gio, 06 giu 2024 14:29
di G. M.
brg ha scritto: gio, 06 giu 2024 12:50
G. M. ha scritto: mer, 05 giu 2024 23:20
O mi sfugge qualcosa?
Più di qualcosa. [...]
In realtà nessuna delle sue considerazioni mi sfugge, e anzi mi trovo alquanto d'accordo con lei su diversi punti. Ero stato confuso dalla sua schiera d'adattamenti «inutili», che mi sembra che non c'entrino molto con questo fenomeno.
Condivido un certo fastidio per la cosa in generale, ma in maniera più lieve: come Carnby, di fronte agli elementi più vistosi dell'itanglese finisco per pensare che questo sia un «problema minore», se non addirittura una risorsa da sfruttare, in qualche occasione.
Sono invece molto d'accordo con lei circa la variabilità. La flessione delle parole è una parte peculiare e bella dell'italiano, che mi dispiace vedere indebolita. Io direi
euri, e magari anche
videi, eccetera.
Circa
frigo-, osservo solo che
frigoterapia risale all'Ottocento, quindi si va più indietro di «qualche decennio fa».
Per il plurale di
memo, volendo io direi anche
memi; mi scoccia un po' che finisca per sovrapporsi con quello di
meme, altro termine bisognoso di pluralizzazione, e anzi molto di più.

Re: «Reminder»
Inviato: ven, 07 giu 2024 19:41
di Infarinato
brg ha scritto: gio, 06 giu 2024 12:50
Per quanto riguarda la pronuncia di "memo", non credo che "mémo" sia un refuso, ma la normale pronuncia di chi avverte "memo" come un'abbreviazione di "memorandum" o di "memoria".
Come ho scritto
altrove, non credo che questo sia vero (anche i
Sinonimi e Contrari Treccani e il Devoto-Oli danno
mèmo), ma rimando a quella discussione per la questione generale sulla pronuncia della vocale tonica degli accorciamenti.
Personalmente, non ho mai sentito
mémo (se non in bocca a parlanti settentrionali per i quali una
e in quella posizione non può che essere quella che a un orecchio toscano suona come una realizzazione di /e/). Se, come credo, questa pronuncia non è largamente diffusa al Centro (potrei, ovviamente, sbagliarmi: è una parola di àmbito cosí ristretto che ci vorrebbe uno studio apposito!), presumo che i dizionari che la riportano si siano pigramente rifatti alla pronuncia del nome
Memo…
Re: «Reminder»
Inviato: sab, 08 giu 2024 18:40
di ✺✺✺ (cancellato)
Infarinato ha scritto: ven, 07 giu 2024 19:41Personalmente, non ho mai sentito
mémo (se non in bocca a parlanti settentrionali per i quali una
e in quella posizione non può che essere quella che a un orecchio toscano suona come una realizzazione di /e/). [...] [Q]uesta pronuncia non è largamente diffusa al Centro
Direi che è inesistente al Centro. Peccato che questo foro sia frequentato da poca gente e quindi ancor meno da gente del Centro: sarebbe interessante essere smentiti e capire il perché di questa scelta fonetica, se consapevole.
Re: «Reminder»
Inviato: dom, 09 giu 2024 13:15
di valerio_vanni
Io abito al confine tra il centro e il nord, e da me (dove il vocalismo è di tipo centrale) non l'ho mai sentito.
Ovviamente lo sento se mi sposto un po' a nord, dove le aperture sono definite per fonotassi.