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				Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: gio, 06 giu 2024 15:57
				di Ferdinand Bardamu
				brg ha scritto: gio, 06 giu 2024 12:50Quando si abbrevia in "Lore" un nome come "Lorenzo", etimologicamente si dovrebbe dire "Lòre", ma nessun parlante centrosettentrionale lo farebbe…
 
Non so quale sia esattamente il suo punto, ma io sono settentrionale e lo abbrevierei cosí (anzi, chiamavo in questo modo un 
Lorenzo che conoscevo), pronunciandolo proprio cosí, certamente non 
Lóre… Allo stesso modo, per citare una parola «inesistente» ma di significante simile, 
lorem (ipsum) lo pronuncio 
lòrem. Mi sembra un’applicazione della massima di Migliorini «vocale incerta, vocale aperta».
 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: gio, 06 giu 2024 23:41
				di Lorenzo Federici
				Chiamandomi 
Lorenzo Federici, quando m'abbreviano il nome o il cognome tendo a notare come lo fanno. Per quanto riguarda l'apertura vocalica, la /ɔ/ è decisamente aperta, 
Lòre, così come 
Lòllo, 
Lòris e altri soprannomi simili, mentre 
Féde, forse per analogia con la parola 
fede, prende la /e/ chiusa. Ricordo d'aver sentito qualche 
Lóre, ma non da parlanti del Lazio.
È curioso notare anche come il cantante 
Fedez abbia la /ɛ/ aperta: /fɛdeʦ*/ (che da me è più [ˈfɛːdɛtts(ə)], ma in fonemi italiani è così). La stessa cosa vale per altri rappatori settentrionali che pronunciano il loro nome con la vocale almeno leggermente più chiusa, guardando la classifica di Spotify trovo 
Tedua (sarebbe /tɛ̍dua/, ma da me diventa [ˈtɛːdwa] così come 
individuo e parole simili), 
Sfera Ebbasta (/sfɛ̍ra/, ma qui è evidente l'accostamento al sostantivo), 
Bresh (/brɛ̍ʃ*/).
Questa regola mi sembra valere anche per nomi stranieri, che ovviamente prendono la vocale aperta. Un esempio è 
Eminem, che un po' in tutta Italia è /ɛ̍minem/ —da me più tipo [ˈɛminɛmm(ə)]— ma in 
inglese è apparentemente /ɛmɪnɛ̍m/.
 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: ven, 07 giu 2024 12:54
				di brg
				Lorenzo "il Lore" Marchesi, cantante del gruppo bergamasco "Folkstone", che si presenta: 
https://www.youtube.com/watch?v=z2HI4_koeUE&t=38s.
L'intervistatore romano che lo presenta: 
https://www.youtube.com/watch?v=94SnZiDauN8&t=65s.
 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: ven, 07 giu 2024 18:46
				di Carnby
				Qui si dice Lóre (Lorenzo) e Féde (Federico) ma Fèdez.
			 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: ven, 07 giu 2024 18:57
				di Infarinato
				Direi che vale sempre il principio miglioriniano «vocale incerta, vocale aperta», ma a patto che non intervenga l’analogia con comunissimi 
suffissi (o, piú in generale, con terminazioni) che presentino la vocale tonica chiusa: per esempio, 
‑òre finale è praticamente impossibile in italiano/toscano (se non come riduzione di 
‑uòre in parole quali 
suore, 
muore etc.*).
__________
* 
Certo, ci sarebbero anche voci (dòtte e non solo) come mòre (in tutte le accezioni), ma si tratta appunto di plurali femminili o di verbi, non di sostantivi maschili singolari come livóre, liquóre, sapóre, ammiratóre e mille altri, da cui, inevitabilmente, anche Lóre. 
 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: sab, 08 giu 2024 13:58
				di Lorenzo Federici
				La cosa strana è che [-ˈɔrə] è sì, più comune in dialetto (le signòre, la sòre per «la sorella»), ma in italiano comunque lo pronunciamo alla toscana, [-ˈore]. Mi sembra strano che basti così poco a rendere Lòre la pronuncia principale qui.
			 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: dom, 09 giu 2024 14:31
				di valerio_vanni
				Personalmente non ricordo di essere entrato in contatto con quest'abbreviazione (Lòre - Lóre).
Però mi sono ricordato di aver sempre sentito chiamare Lory del Santo, in TV, con l'aperta.
			 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: gio, 04 lug 2024 20:07
				di valerio_vanni
				Questa come la pronunciate, con la chiusa o con l'aperta?
viewtopic.php?t=9753&sid=40cf3f02232eae ... e3e88d4280 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: gio, 04 lug 2024 20:52
				di G. M.
				
Io spontaneamente 
Lòri.
Infarinato ha scritto: ven, 07 giu 2024 18:57
Direi che vale sempre il principio miglioriniano «vocale incerta, vocale aperta», ma a patto che non intervenga l’analogia con comunissimi 
suffissi (o, piú in generale, con terminazioni) che presentino la vocale tonica chiusa: per esempio, 
‑òre finale è praticamente impossibile in italiano/toscano (se non come riduzione di 
‑uòre in parole quali 
suore, 
muore etc.*).
__________
* 
Certo, ci sarebbero anche voci (dòtte e non solo) come mòre (in tutte le accezioni), ma si tratta appunto di plurali femminili o di verbi, non di sostantivi maschili singolari come livóre, liquóre, sapóre, ammiratóre e mille altri, da cui, inevitabilmente, anche Lóre.  
 
Sono un po' dubbioso, perché in 
Lore l'
-ore non mi pare che possa essere percepito come simile a un suffisso; e, forse, nemmeno a una «terminazione» (in senso generale) come quelle di 
livore, 
liquore e gli altri simili citati, per il fatto che 
Lore non ha sillabe precedenti. Se restringiamo l'attrazione per somiglianza strutturale ai termini in 
-ore similmente bisillabi, non mi pare che siano molti, e allora il principio della «vocale incerta, vocale aperta» può riacquisire forza; e se è vero che c'è un termine del lessico fondamentale come 
fióre, dall'altro lato c'è però un altrettanto fondamentale 
cuòre (sostantivo maschile singolare).
 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: gio, 04 lug 2024 22:53
				di Infarinato
				G. M. ha scritto: gio, 04 lug 2024 20:52
[D]all'altro lato c'è però un altrettanto fondamentale 
cuòre (sostantivo maschile singolare).
 
Infarinato ha scritto: ven, 07 giu 2024 18:57
…
‑òre finale è praticamente impossibile in italiano/toscano (
se non come riduzione di ‑uòre in parole quali suore, muore etc.).
 
…Altrimenti detto: per quanto riguarda i sostantivi maschili singolari, 
‑òre finale è praticamente impossibile in italiano se non nella sequenza (comunque rara per i maschili singolari) 
‑uòre; in toscano moderno (e in romanesco), invece no (ma rimane rara per i maschili singolari). 

 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: gio, 04 lug 2024 23:42
				di G. M.
				Perdoni, Infarinato, non capisco bene. Sì, -òre senza /w-/ in italiano è raro, e quindi ci può apparire fuori dalle forme consuete: ma il punto di «vocale incerta, vocale aperta» non è appunto la tendenza per i casi fuori dalle forme consuete?
Ciò che intendevo nel mio intervento —forse non sono stato chiarissimo— non è tanto che cuore possa esercitare un’attrazione determinante per l’apertura (per la quale è semmai solo un “di più”, ancorché forse non troppo trascurabile) —attrazione che, come dice lei, può essere facilmente messa in dubbio riapplicando il mio stesso ragionamento—, quanto che, viceversa, sono dubbioso circa la forza dell’attrazione verso la chiusura; il che mi sembrerebbe concedere più spazio all’adagio miglioriniano.
			 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: ven, 05 lug 2024 2:22
				di Infarinato
				Come ho già detto, «il principio miglioriniano» si applica laddove «non intervenga l’analogia con comunissimi suffissi (o, piú in generale, con terminazioni) che presentino la vocale tonica chiusa». Si pensi, per esempio, a due anglicismi —uno ottocentesco, l’altro novecentesco— quali ione e drone, dove secondo la suddetta regola si dovrebbe avere /ɔ/, ma si ha ovviamente /o/ per l’influsso del comunissimo suffisso ‑óne (…e, no, la pronuncia originale inglese non gioca alcun ruolo qui).
			 
			
					
				Re: Apertura vocalica negli accorciamenti
				Inviato: ven, 05 lug 2024 13:14
				di Lorenzo Federici
				Mi viene da pensare che l'analogia —in questo caso— sia sentita soltanto dai parlanti toscani; effettivamente 
Lóre l'ho sentito praticamente solo in Toscana. Probabilmente il 
DiPI lo trascriverebbe così:
ˈlore, -ɔ- [T o, UMLR ɔ]
Per 
drone e 
ione la vocale è chiusa anche qui. In generale mi sembra che 
-óne, forse essendo un suffisso vero e proprio in italiano: 
-óre ce l'abbiamo dal latino, come suffisso effettivo esiste 
+tóre, 
divisóre è chiaramente latino e in italiano m'aspetterei 
dividitóre.
Però c'è da dire che 
lore, come in 
folclore, mi viene da pronunciarlo o /ˈlore/ o /ˈlɔr/, ma potrei essere strano io lì.