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«Relais»

Inviato: sab, 29 giu 2024 0:07
di G. M.
Treccani (1, 2, 3):
relaisrëlè〉 s. m., fr. [dal verbo relayer «dare il cambio»; propr. «ricambio», «cavalli di posta freschi, pronti per dare il cambio»]. – In elettrotecnica e in elettronica, termine spesso italianizzato in relè (v.).
relè s. m. [adattam. fonetico e grafico del fr. relais (v.)]. – 1. In elettrotecnica, interruttore o, più in generale, commutatore a comando elettrico; deve la sua denominazione al fatto che, per suo mezzo, una debole corrente lanciata nel suo circuito di comando (anche pochi milliampere) può determinare una corrente più intensa (anche molti ampere) in un secondo circuito alimentato da un suo generatore, con un meccanismo che ricorda, analogicamente, il ricambio dei cavalli da posta stanchi con altri cavalli freschi, significato dal fr. relais. Oggi il termine indica anche dispositivi più complessi [...]. 2. Per estens., in neurofisiologia, denominazione dei nuclei a prevalente funzione di raccordo.
soccorritóre s. m. (f. -trice) e agg. [der. di soccorrere]. – 1. Chi soccorre [...]. 2. s. m., non com. In elettrotecnica, termine desueto per relè.
Relé in ispagnolo, portoghese, catalano.

Re: «Relais»

Inviato: sab, 29 giu 2024 12:03
di Lorenzo Federici
Ricordo d'averlo letto relay, all'inglese, e da relay avevo sempre ipotizzato che potesse venire l'adattamento relè, la forma relais non l'avevo mai incontrata — anche se in questo caso la mia unica fonte è mio padre.

Re: «Relais»

Inviato: sab, 29 giu 2024 20:13
di brg
G. M. ha scritto: sab, 29 giu 2024 0:07 Relé in ispagnolo, portoghese, catalano.
In realtà pure in italiano, visto che la pronuncia più comune è proprio "relé" e non "relè".
Lorenzo Federici ha scritto: sab, 29 giu 2024 12:03 Ricordo d'averlo letto relay, all'inglese, e da relay avevo sempre ipotizzato che potesse venire l'adattamento relè, la forma relais non l'avevo mai incontrata [...].
Perché chiaramente mancano le basi culturali minime.

Re: «Relais»

Inviato: dom, 30 giu 2024 13:06
di valerio_vanni
brg ha scritto: sab, 29 giu 2024 20:13
G. M. ha scritto: sab, 29 giu 2024 0:07 Relé in ispagnolo, portoghese, catalano.
In realtà pure in italiano, visto che la pronuncia più comune è proprio "relé" e non "relè"
Io ho sentito innumerevoli volte l'aperta, però per l'interruttore.
Quest'altro oggetto l'ho incontrato molto di rado.

Re: «Relais»

Inviato: dom, 30 giu 2024 15:36
di G. M.
Il DiPI ha:
relais
(-è, -é) reˈlɛ°, -*, -e-

Re: «Relais»

Inviato: dom, 30 giu 2024 16:07
di Infarinato
…e il DOP: relè. Con [‑ɛ] anche l’originale francese relais;)

Re: «Relais»

Inviato: dom, 30 giu 2024 22:27
di Carnby
Relais è anche un tipo di albergo, mi pare.

Re: «Relais»

Inviato: dom, 30 giu 2024 22:36
di valerio_vanni
Carnby ha scritto: dom, 30 giu 2024 22:27 Relais è anche un tipo di albergo, mi pare.
Questo è quello che intendevo, quando dicevo "l'altro oggetto che ho incontrato raramente".

Re: «Relais»

Inviato: lun, 01 lug 2024 15:05
di ✺✺✺ (cancellato)
valerio_vanni ha scritto: dom, 30 giu 2024 13:06
brg ha scritto: sab, 29 giu 2024 20:13 la pronuncia più comune è proprio "relé" e non "relè"
Io ho sentito innumerevoli volte l'aperta, però per l'interruttore.
Idem, ho sentito molto più frequentemente pronunciarlo con la [‑ɛ], e come il DOP:
Infarinato ha scritto: dom, 30 giu 2024 16:07 …e il DOP: relè. Con [‑ɛ] anche l’originale francese relais;)
anche la Commissione Elettrotecnica Internazionale (da non confondere con il Comitato Elettrotecnico Italiano, che comunque concorda).

Re: «Relais»

Inviato: mar, 02 lug 2024 11:53
di Millermann
Vorrei iniziare raccontandovi un aneddoto. Anni '80, aula universitaria, prima lezione di elettronica applicata: come sempre mi metto, diligente, a prendere appunti. Il professore parla di "relè": io, sicuro di me sul francese ma digiuno d'elettronica, scrivo subito «relais». Poi, però, dubbioso, durante la breve pausa a metà lezione sbircio gli appunti dei colleghi vicino a me, e vedo che loro avevano scritto «relè»! In preda al panico, correggo immediatamente tutte le occorrenze di relais che avevo scritto, prima che qualcuno le scoprisse. Se avessi saputo che invece avevo ragione [anch']io! :lol:

Questo per osservare che, già allora, la grafia adattata era la norma. E, ancor oggi, sembra essere quella maggioritaria.

In questo filone, a quanto sembra, si parla di relais nella sua accezione elettronica, pur se nel titolo ciò non è specificato. Vorrei perciò aggiungere che, secondo me, il significato che si dà oggi al francesismo (scritto con questa grafia) è solitamente un altro: quello di «piccolo albergo elegante di campagna», come si può facilmente verificare qui e qui.

In questo caso, cosa fare? Relè mi sembra troppo connotato per poter essere usato in quest'accezione. Dobbiamo accontentarci di albergo? Ma di certo, nei titoli degli articoli citati, ciò non sarebbe sufficiente. :P

Re: «Relais»

Inviato: mar, 02 lug 2024 12:02
di Carnby
Sicuramente relè* nel senso elettronico, come scrive il McGraw Hill-Zanichelli e pure il Marolli, che aggiungono anche, rispettivamente, ripetitore e soccorritore. Nel significato alberghiero, c’è qualche differenza con una casa vacanze?

*Tra l’altro in «italiano moderno anglicizzato» sarebbe semmai relay e non certo relais...

Re: «Relais»

Inviato: mar, 02 lug 2024 12:23
di G. M.
Millermann ha scritto: mar, 02 lug 2024 11:53 In questo filone, a quanto sembra, si parla di relais nella sua accezione elettronica, pur se nel titolo ciò non è specificato. [...]
...È perché non avevo mai incontrato l'altro significato, l'ho scoperto con questo filone. :)

Re: «Relais»

Inviato: mar, 02 lug 2024 13:23
di Ferdinand Bardamu
Carnby ha scritto: mar, 02 lug 2024 12:02Nel significato alberghiero, c’è qualche differenza con una casa vacanze?
Un relais in ambito alberghiero è un piccolo albergo di lusso, collocato in edifici storici e lontano dal traffico (solitamente in campagna).