«Transfobia»
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«Transfobia»
Una questione su cui mi interrogo di questi tempi è come addomesticare la parola transfobia 'avversione nei confronti dei transessuali', con quel gruppo -nsf- poco italiano.
La prima soluzione ovvia sarebbe la semplificazione, e quindi trasfobia (come trasfigurare, trasferire, trasformare, eccetera). Poi però mi dico che qui trans- non è il prefisso classico, ma sta per transessuale, come l'omo- di omofobia sta per omosessuale. Allora potrebbe avere senso, invece, qualcosa come transofobia, con transòfobo e transofòbico (tutti termini di cui trovo non poche attestazioni in Rete ). Poi mi viene un dubbio ulteriore: questo trans non starà —o sarà più politicamente corretto considerare che stia— per l'inglese transgender, che italianamente diremmo trasgenere, già con tras-? So che i termini (transessuale e transgender/trasgenere) sono usati con significati distinti, ma non so quale sia più ampio o più appropriato qui semanticamente.
E ci sono poi da considerare i termini come transfemminismo, transmisoginia...
Considerazioni e pareri saranno benvenuti.
La prima soluzione ovvia sarebbe la semplificazione, e quindi trasfobia (come trasfigurare, trasferire, trasformare, eccetera). Poi però mi dico che qui trans- non è il prefisso classico, ma sta per transessuale, come l'omo- di omofobia sta per omosessuale. Allora potrebbe avere senso, invece, qualcosa come transofobia, con transòfobo e transofòbico (tutti termini di cui trovo non poche attestazioni in Rete ). Poi mi viene un dubbio ulteriore: questo trans non starà —o sarà più politicamente corretto considerare che stia— per l'inglese transgender, che italianamente diremmo trasgenere, già con tras-? So che i termini (transessuale e transgender/trasgenere) sono usati con significati distinti, ma non so quale sia più ampio o più appropriato qui semanticamente.
E ci sono poi da considerare i termini come transfemminismo, transmisoginia...
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Ultima modifica di G. M. in data lun, 20 lug 2020 15:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: «Transfobia»
Trans come abbreviazione di transessuale è mal formato: dovrebbe essere tran; anzi, è transessuale che avrebbe dovuto essere trassessuale, cosí da avere il regolare tras[-] come abbreviazione.
Il modello inglese e l'analogia con transessuale/transgender devono aver portato all'affermazione di transfobia. La soluzione transofobía/transofòbico per evitare il gruppo -nsf- va analizzata come segue: trans- + -o- del raccordo «alla greca» (del tipo islamofobia) + -fobia/fobico; e per non perdere l'analogia con le altre parole [semantica, piú che altro], viste anche le occorrenze, è una buona soluzione. Per conto mio non è necessaria: direi comunque trasfobia (come direi trassessuale, trasgenere, trasfemminismo ecc.).
Noti che la sua soluzione è applicabile (seguendo la regola) solo ove il secondo membro del neo-composto sia di origine greca (negli esempi forniti solo in trans[o]misoginía).
Quanto al suo «dubbio ulteriore», qui si dice che (sott. mia):
Il modello inglese e l'analogia con transessuale/transgender devono aver portato all'affermazione di transfobia. La soluzione transofobía/transofòbico per evitare il gruppo -nsf- va analizzata come segue: trans- + -o- del raccordo «alla greca» (del tipo islamofobia) + -fobia/fobico; e per non perdere l'analogia con le altre parole [semantica, piú che altro], viste anche le occorrenze, è una buona soluzione. Per conto mio non è necessaria: direi comunque trasfobia (come direi trassessuale, trasgenere, trasfemminismo ecc.).
Noti che la sua soluzione è applicabile (seguendo la regola) solo ove il secondo membro del neo-composto sia di origine greca (negli esempi forniti solo in trans[o]misoginía).
Quanto al suo «dubbio ulteriore», qui si dice che (sott. mia):
Guichipedía, «Transfobia» ha scritto: [c]on transfobia si intende un insieme di stigmatizzazioni e pregiudizi discriminatori nei confronti delle persone transgender e transessuali o della transessualità in generale.
G.B.
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Re: «Transfobia»
No, no, la -o è imprescindibile nei composti con suffisso di origine greca: non si può farne a meno, pena la creazione di una parola malformata. Come si è fatto islamofobia, adattando la parola islam (né greca né latina) alla regola di formazione delle parole con suffissi neoclassici greci, cosí s’avrebbe da fare transofobia.G.B. ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 14:58La soluzione transofobía/transofòbico per evitare il gruppo -nsf- va analizzata come segue: trans- + -o- del raccordo «alla greca» (del tipo islamofobia) + -fobia/fobico; e per non perdere l'analogia con le altre parole [semantica, piú che altro], viste anche le occorrenze, è una buona soluzione. Per conto mio non è necessaria: direi comunque trasfobia (come direi trassessuale, trasgenere, trasfemminismo ecc.).
Re: «Transfobia»
La ringrazio per il parere. C'è però un elemento della sua risposta che mi lascia un po' perplesso:
Non capisco bene il perché. Il prefisso trans-, davanti a s + vocale, non diventa normalmente tran- (come appunto in transessuale)? Abbiamo transonico, transilvano, transustanziazione... mentre non abbiamo nulla con trass- in questo senso.
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Re: «Transfobia»
Non mi sembra di aver affermato il contrario, gentile Ferdinand: è una soluzione [l'unica optando per questa strada], come è una soluzione trasfobia.Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 15:35No, no, la -o è imprescindibile nei composti con suffisso di origine greca: non si può farne a meno...G.B. ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 14:58La soluzione transofobía/transofòbico per evitare il gruppo -nsf- va analizzata come segue: trans- + -o- del raccordo «alla greca» (del tipo islamofobia) + -fobia/fobico; e per non perdere l'analogia con le altre parole [semantica, piú che altro], viste anche le occorrenze, è una buona soluzione. Per conto mio non è necessaria: direi comunque trasfobia (come direi trassessuale, trasgenere, trasfemminismo ecc.).
Sí, non ho pensato a cotali analogie, ha fatto bene a rimaner perplesso.G. M. ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 15:36 La ringrazio per il parere. C'è però un elemento della sua risposta che mi lascia un po' perplesso:Non capisco bene il perché. Il prefisso trans-, davanti a s + vocale, non diventa normalmente tran- (come appunto in transessuale)? Abbiamo transonico, transilvano, transustanziazione...
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Re: «Transfobia»
È questo il punto: l’aggiunta di -o al primo elemento non è una soluzione, ma l’unica possibile. Transfobia e trasfobia non sono ben formate, e il rispetto delle regole di formazione delle parole prevale sul rispetto della fonotassi.
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Re: «Transfobia»
In questo caso non c'è conflitto: l'aggiunta della vocale migliora il rispetto della fonotassi.
Re: «Transfobia»
Lei ha ragione, caro Ferdinand, ma forse avrebbe ancor piú ragione se non ci fosse già transfobia. La grafía trasfobia è un miglioramento —un «alleggerimento»— di una parola che a rigore non potrebbe esistere, ma che ormai è formata, pur male. Fonotatticamente si va a conformare ai varî trasferire, trasformare ecc.Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 16:01È questo il punto: l’aggiunta di -o al primo elemento non è una soluzione, ma l’unica possibile. Transfobia e trasfobia non sono ben formate, e il rispetto delle regole di formazione delle parole prevale sul rispetto della fonotassi.
Forse rispetto a un «alleggerimento», un «appesantimento» salterebbe piú all'occhio (e all'orecchio). Detto questo, cambiando spudoratamente idea ( ), seguirei quanto da Lei e G.M. detto (prediligendo un sistema vario: transofobia, trasgenere, transessuale, trasfemminismo...).
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Re: «Transfobia»
Qui peraltro la questione si risolve facilmente, con l’aggiunta di -o: il sostantivo cosí formato non suscita nemmeno le perplessità che sollevano i composti neoclassici il cui primo elemento sia ricavato per secrezione (es. omofobia). Piú difficile è riportare alla correttezza morfologica una parola come bifobia, che ricorre spesso con quella in oggetto, ma questo è un altro discorso…G.B. ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 16:30Forse rispetto a un «alleggerimento», un «appesantimento» salterebbe piú all'occhio (e all'orecchio). Detto questo, cambiando spudoratamente idea ( ), seguirei quanto da Lei e G.M. detto (prediligendo un sistema vario: transofobia, trasgenere, transessuale, trasfemminismo...).
Re: «Transfobia»
Perché? Sempre di secrezione si tratta: omofobia «paura degli omo[sessuali]», transofobia «paura dei trans[-sessuali]».Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 16:48[...] il sostantivo cosí formato non suscita nemmeno le perplessità che sollevano i composti neoclassici il cui primo elemento sia ricavato per secrezione (es. omofobia).G.B. ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 16:30Forse rispetto a un «alleggerimento», un «appesantimento» salterebbe piú all'occhio (e all'orecchio). Detto questo, cambiando spudoratamente idea ( ), seguirei quanto da Lei e G.M. detto (prediligendo un sistema vario: transofobia, trasgenere, transessuale, trasfemminismo...).
«Paura della vita»?Ferdinand Bardamu ha scritto: ↑lun, 20 lug 2020 16:48 Piú difficile è riportare alla correttezza morfologica una parola come bifobia...
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Re: «Transfobia»
Perché trans è usato come sostantivo a sé stante, omo (in genere) no. Ma sono sottigliezze.
Ecco, appunto. Vedo però che in Rete ci sono alcune attestazioni di bisessuofobia.
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