Il tutto non accompagnato da alcuna nota sulla problematicità di questa grafia.pop., unito ad avere, con valore raff.: c'ho fame, che c'hai da raccontarmi?
In un altro forum ho riportato alcune citazioni.
Moderatore: Cruscanti
Il tutto non accompagnato da alcuna nota sulla problematicità di questa grafia.pop., unito ad avere, con valore raff.: c'ho fame, che c'hai da raccontarmi?
L’unica soluzione accettabile rimane per me l’espediente canepariano cj ho, ma mi rendo conto che è una grafia «per pochi»…bubu7 ha scritto:Il tutto non accompagnato da alcuna nota sulla problematicità di questa grafia.
Consoliamoci col DOP.Marco1971 ha scritto:Eh sí, bubu, bisogna segnalare quest’obbrobrio! Comincio a dubitare della serietà e preparazione di taluni redattori del GRADIT...
bubu7 ha scritto:Mi stupisco quindi che nessuna nota sulla problematicità di questa grafia appaia sul De Mauro (e, come dicevo, sul GRADIT).
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione al riguardo e penso che sarebbe comunque il caso d'inserire un'indicazione che si tratta di grafia sconsigliata.
La redazione del De Mauro ha scritto:In generale Tullio De Mauro ha evitato di dare al suo dizionario un'impostazione normativa, essendo piuttosto interessato a registrare la realtà dell'uso.
Nel caso particolare di "ci" il lettore attento può dedurre dalla presenza dell'abbreviazione "pop." che si tratta di un uso "basso", ma è vero che una nota non sarebbe di troppo, per specificare che le grafie del tipo "c'ho" sono possibili solo come resa (voluta, consapevole, quindi "colta") di un parlato popolare. E dunque non tanto per sconsigliarle tout-court, ma per metterne in evidenza la problematicità.
Concordo.Infarinato ha scritto:…Tranne che nelle indicazioni ortoepiche.La redazione del De Mauro ha scritto:In generale Tullio De Mauro ha evitato di dare al suo dizionario un'impostazione normativa, essendo piuttosto interessato a registrare la realtà dell'uso.
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