«Crack» (informatica)
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«Crack» (informatica)
So che è presente in lista, tuttavia mi pare che le alternative proposte non coprano una delle accezioni più comuni (nel gergo informatico).
Quello cioè, di programma di sprotezione di altri programmi. Mi pare che né (tra)collo né rovina sia adeguati per coprire questa area semantica.
Probabilmente si potrebbe semplicemente rimediare con sprotezione o *sprotettore, che mi sembrano facilmente comprensibili e adeguati allo scopo. Cosa ne pensate?
Quello cioè, di programma di sprotezione di altri programmi. Mi pare che né (tra)collo né rovina sia adeguati per coprire questa area semantica.
Probabilmente si potrebbe semplicemente rimediare con sprotezione o *sprotettore, che mi sembrano facilmente comprensibili e adeguati allo scopo. Cosa ne pensate?
Mi sembra che vada bene e che sia già adoperato: si veda qui.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Relativamente a questa accezione ci sono già crack verbo e cracker persona, e per entrambi si suggerisce scassinare; sprotettore è altrettanto valido.
Sinceramente però trovo non molto convincenti queste due traduzioni, ma ancora una volta non mi viene in mente nulla. Forse si potrebbe fare ricorso a forzare e simili?
Sinceramente però trovo non molto convincenti queste due traduzioni, ma ancora una volta non mi viene in mente nulla. Forse si potrebbe fare ricorso a forzare e simili?
Re: «Crack»
Mi accodo a methao_donor. Trovo che sprotettore sia una valida alternativa.methao_donor ha scritto:Probabilmente si potrebbe semplicemente rimediare con sprotezione o *sprotettore, che mi sembrano facilmente comprensibili e adeguati allo scopo. Cosa ne pensate?
Io tuttavia proporrei deprotezione o deprotettore per crack e deproteggere per crackare.
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Re: «Crack»
Ricordiamoci però di una cosa: sproteggere rende unprotect, che non indica necessariamente un’operazione illegale: per esempio, si può proteggere un dischetto rendendolo di sola lettura, e sproteggerlo rendendolo di nuovo scrivibile.Decimo ha scritto:Mi accodo a methao_donor. Trovo che sprotettore sia una valida alternativa.methao_donor ha scritto:Probabilmente si potrebbe semplicemente rimediare con sprotezione o *sprotettore, che mi sembrano facilmente comprensibili e adeguati allo scopo…
Io tuttavia proporrei deprotezione o deprotettore per crack e deproteggere per crackare.
Sproteggere, che, a differenza di *deproteggere, è registrato [dal GRADIT], è quindi piú propriamente un iperonimo di crack[are], per il quale direi che scassinare e forzare sono traduzioni piú precise. Certo, quando sia chiaro il contesto, anche sproteggere può andare…
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Re: «Crack»
Vero, ma non sono sicuro che l'atto della crack in sé sia illegale. Vero che permette l'azione illegale, ma una sottile differenza a mio avviso c'è.Infarinato ha scritto:Ricordiamoci però di una cosa: sproteggere rende unprotect, che non indica necessariamente un’operazione illegale: per esempio, si può proteggere un dischetto rendendolo di sola lettura, e sproteggerlo rendendolo di nuovo scrivibile.
Sproteggere, che, a differenza di *deproteggere, è registrato [dal GRADIT], è quindi piú propriamente un iperonimo di crack[are], per il quale direi che scassinare e forzare sono traduzioni piú precise. Certo, quando sia chiaro il contesto, anche sproteggere può andare…
Del resto, se non erro, io sono libero di adoperare crack per copiare un mio disco, purché sia a scopi personali.
In casi come questo non mi pare che sia un male usare un iperonimo (che è tale perché il crack potrà anche essere legale, ma sproteggere resta assai generico), ma per indicare il cracker, detto volgarmente hacker, ho pensato a un'utile metafora: guastatore, che il Garzanti in linea definisce cosí (e lo Zingarelli dà una definizione molto simile):
Mutatis mutandis, il cracker è colui che demolisce, supera, aggira le fortificazioni informatiche di protezione dei dati ecc. È eccessivo?3 (mil.) fante o geniere specializzato nell'assalto a opere fortificate o di sbarramento [...]
Io vedo la cosa in questo modo:
Haker: Smanettone. Termine già ampiamente in uso.
Haker: Pirata (come lo smanettone ma con fini economici). Termine già ampiamente in uso.
Cracker: Scassinatore. Termine non in uso ma di significato inequivocabile.
Volendo si potrebbe usare pirata (e piratare) anche per "cracker".
Haker: Smanettone. Termine già ampiamente in uso.
Haker: Pirata (come lo smanettone ma con fini economici). Termine già ampiamente in uso.
Cracker: Scassinatore. Termine non in uso ma di significato inequivocabile.
Volendo si potrebbe usare pirata (e piratare) anche per "cracker".
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Ma difatti Hacker altro non è che lo smanettone.
Pirata per <<cracker>> va altrettanto bene.
Comunque si insiste sul significato di "scassinare" per "to crack".
Ora, è vero che scassinare va benissimo per "to crack". Altrettanto può andar bene scassinatore per "cracker" (per essere più precisi, volendo, si potrebbe adoperare scassinatore informatico).
Ma per "crack" sostantivo? Come lo colleghiamo a scassinare?
Pirata per <<cracker>> va altrettanto bene.
Comunque si insiste sul significato di "scassinare" per "to crack".
Ora, è vero che scassinare va benissimo per "to crack". Altrettanto può andar bene scassinatore per "cracker" (per essere più precisi, volendo, si potrebbe adoperare scassinatore informatico).
Ma per "crack" sostantivo? Come lo colleghiamo a scassinare?

Cosa intende esattamente per "crack", un programma forzato (sprotetto) oppure lo scassinamento stesso?methao_donor ha scritto:Ma difatti Hacker altro non è che lo smanettone.
Pirata per <<cracker>> va altrettanto bene.
Comunque si insiste sul significato di "scassinare" per "to crack".
Ora, è vero che scassinare va benissimo per "to crack". Altrettanto può andar bene scassinatore per "cracker" (per essere più precisi, volendo, si potrebbe adoperare scassinatore informatico).
Ma per "crack" sostantivo? Come lo colleghiamo a scassinare?
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Il crack può essere, a quanto ne so, o un eseguibile che modifica il codice relativo a un programma (in vari luoghi), oppure un eseguibile quasi identico a quello del programma stesso, da usare in sua vece.
Forse sprotettore è meglio perché comprenderebbe anche i cosiddetti NoCD, che in effetti non scassinano nulla perché servono non a usare un programma altrimenti inaccessibile bensí semplicemente a evitare la fatica di inserire nel lettore il disco relativo ogni volta che lo si usa.
Forse sprotettore è meglio perché comprenderebbe anche i cosiddetti NoCD, che in effetti non scassinano nulla perché servono non a usare un programma altrimenti inaccessibile bensí semplicemente a evitare la fatica di inserire nel lettore il disco relativo ogni volta che lo si usa.
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