Iniziale maiuscola sempre?
Moderatore: Cruscanti
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Iniziale maiuscola sempre?
Moltissime persone sono convinte – complice la scuola, gli insegnati non si soffermano sufficientemente su questo argomento (o non lo conoscono?) – che dopo il punto interrogativo (o punto di domanda) si debba “obbligatoriamente” cominciare il periodo che segue con l’iniziale maiuscola. Le cose non stanno cosí. Occorre distinguere da periodo a periodo. Se si tratta di un susseguirsi di domande (o interrogazioni) facenti parte di un unico concetto; di periodi compiuti ma “concatenati” tra loro, ciascuna iniziale avrà la lettera minuscola: “Io andarmene? mai!". Ma vediamo un esempio molto piú autorevole, il Manzoni: “Cos’è? Cos’è? Campane a martello! fuoco? ladri? banditi? Volete tornare indietro ora? e farmi fare uno sproposito? (Promessi Sposi, 6 e 7).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Infatti si legge nella grammatica di Luca Serianni:
Dopo un punto interrogativo o esclamativo si può avere maiuscola o minuscola, a seconda che chi scrive percepisca uno stacco netto fra i due membri della frase (equiparabile a quello determinato dal punto) oppure ne sottolinei la successione in una sequenza unitaria. (I, 195)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Il fatto è che alle elementari i bambini hanno bisogno di un minimo di certezze, e le maestre non possono insegnare la lingua e la grammatica in tutta la loro complessità.
L'apprendimento della grammatica non dovrebbe arrestarsi alle elementari, ma di fatto non si fa piú niente dopo perché si presume che certe cose gli alunni le sappiano già.
L'apprendimento della grammatica non dovrebbe arrestarsi alle elementari, ma di fatto non si fa piú niente dopo perché si presume che certe cose gli alunni le sappiano già.
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Parole "sante", gentile Marco.Marco1971 ha scritto:Io credo anche che alcuni docenti non sappiano di questa distinzione…
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Una docente di scuola secondaria di II grado: "Qual è si tronca SOLO se si riferisce a un maschile, 'qual è il tuo libro?", ma 'qual'è la tua penna?' ".Marco1971 ha scritto:Non è denigrazione: è costatazione.
Il gentile Federico tragga le conclusioni.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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Caro Federico, nessuno sostiene che il nostro corpo insegnante sia composto SOLO da incompetenti. Per quello che è la mia esperienza (nonché per il confronto con quelle altrui che ho potuto conoscere) in genere tuttavia così è.Federico ha scritto:Io invece non me la sento di associarmi alla denigrazione del nostro corpo insegnante.
Sarò stato fortunato io.
Per quella che è la mia esperienza, non posso dire nemmeno questo, ma non pretendo che il mio caso abbia qualche rappresentatività statistica: so solo che spesso ho visto giudicare degli insegnanti incompetenti a sproposito.methao_donor ha scritto:Caro Federico, nessuno sostiene che il nostro corpo insegnante sia composto SOLO da incompetenti. Per quello che è la mia esperienza (nonché per il confronto con quelle altrui che ho potuto conoscere) in genere tuttavia così è.
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E recentemente m'è capitato di sentire criticare una professoressa per una sua affermazione sull'analisi logica che non era prevista dal libro ma era comunque corretta; del resto è sciocco pretendere che i professori siano infallibili, eppure molti alunni risentiti si sentono in dovere di «coglierli in castagna».methao_donor ha scritto:Ai tempi della scuola sovente dai miei compagni ho sentito criticare dai miei compagni il mio professore di lettere, pel solo fatto che si differenziava dagli altri (in meglio!)
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