
Il nuovo DOP
Moderatore: Cruscanti
Il nuovo DOP
In questo articolo si parla del Nuovo DOP e viene fornito l'indirizzo del sito ufficiale della versione provvisoria. 

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Re: Il nuovo DOP
Grazie. Collegamento aggiornato.bubu7 ha scritto:In questo articolo si parla del Nuovo DOP e viene fornito l'indirizzo del sito ufficiale della versione provvisoria.

Re: Il nuovo DOP
Non c'è di che, caro Infarinato millesimato.Infarinato ha scritto: Grazie. Collegamento aggiornato.

La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Non vorrei peccare di irriverenza o lesa maestà o più semplicemente di orchiolisi, ma a me personalmente la pronuncia dell'attore (non so chi sia) che è stato scelto per declamare versi (ad esempio l'Infinito di Leopardi) risulta piuttosto irritante, e non solo per il lieve difetto nella pronuncia della D intervocalica scempia (con articolazione alveolare).
Non si tratta di un attore ma di Piero Fiorelli, direttore scientifico dell'opera.Bue ha scritto:... la pronuncia dell'attore (non so chi sia)
Ecco qui un opuscoletto, in formato PDF, sul Nuovo DOP.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Riporto il commento, lievemente piú costruttivo di quello di Bue qui sopra, di Francesco Sabatini, presidente dell’Accademia della Crusca:
Uno strumento volto a un fine pratico – indicare la corretta pronuncia e la giusta grafia di 129.000 voci (di cui 92.000 italiane) – ma capace anche d’illuminare la storia delle parole e delle loro trasformazioni grafiche e foniche. Potrà sembrare poco solo a chi non si rende conto che nel cambiamento di un tratto fonologico, nello spostamento di un accento, nel mutamento di una lettera alfabetica è incisa la stessa storia di generazioni di individui che, vivendo e operando, hanno fatto la lingua italiana e, attraverso questa, la stessa Italia.
Uno strumento volto a un fine pratico – indicare la corretta pronuncia e la giusta grafia di 129.000 voci (di cui 92.000 italiane) – ma capace anche d’illuminare la storia delle parole e delle loro trasformazioni grafiche e foniche. Potrà sembrare poco solo a chi non si rende conto che nel cambiamento di un tratto fonologico, nello spostamento di un accento, nel mutamento di una lettera alfabetica è incisa la stessa storia di generazioni di individui che, vivendo e operando, hanno fatto la lingua italiana e, attraverso questa, la stessa Italia.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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