
le coste...
Moderatore: Cruscanti
le coste...
Mi sono resa conto che la parola "coste" non è conosciuta dai negozianti di Firenze, e che quando mostravo ciò che avevo sempre sentito nominare "coste" a Milano, questi negozianti riconoscevano l'oggetto come "bietole". Vorrei quindi sapere se coste è regionale... Il De Mauro lo presenta come "sett." ma dov'è la frontiera fra il Nord e il Sud??? (pensavo che Firenze ne facesse parte...)


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Re: le coste...
Geograficamente, la Toscana è a nord, ma linguisticamente (nonché culturalmente) è centrale: i dialetti toscani (e con essi il fiorentino, che è alla base della lingua nazionale) sono dialetti «centromeridionali».ann ha scritto:Mi sono resa conto che la parola "coste" non è conosciuta dai negozianti di Firenze, e che quando mostravo ciò che avevo sempre sentito nominare "coste" a Milano, questi negozianti riconoscevano l'oggetto come "bietole". Vorrei quindi sapere se coste è regionale... Il De Mauro lo presenta come "sett." ma dov'è la frontiera fra il Nord e il Sud??? (pensavo che Firenze ne facesse parte...)

Grazie!
Devo dire che pensavo che tutti questi vocaboli del linguaggio di ogni giornio e per niente "colloquiale" fossero almeno conosciuti da tutti in Italia, e mi rendo conto che la gente non mi capisce, spesso, proprio per queste parole... E sopratutto per tutto ciò che riguarda la gastronomia... Sembra forse evidente a voi ma per me la micchetta la dovevano conoscere tutti e la schiacciata non la conoscevo fino a qualche mese fa, e quando chiamo la schiacciata "focaccia" mi guardano stranamente dal mio panettiere....
E se chiedo della fesa al maccelaio neanche lui mi capisce, ho capito che devo chiedere della rosetta (grazie al supermercato perché è scritto così sul pezzo di carne che ho sempre chiamato fesa!)...
E l'altra volta invece c'era un arrosto di maiale, ho chiesto dell'arrosto e il maccelaio mi ha ripresa dicendo "vuole dell'arista?" mentre tutti e due mi sembrano giusti, no?
Devo dire che pensavo che tutti questi vocaboli del linguaggio di ogni giornio e per niente "colloquiale" fossero almeno conosciuti da tutti in Italia, e mi rendo conto che la gente non mi capisce, spesso, proprio per queste parole... E sopratutto per tutto ciò che riguarda la gastronomia... Sembra forse evidente a voi ma per me la micchetta la dovevano conoscere tutti e la schiacciata non la conoscevo fino a qualche mese fa, e quando chiamo la schiacciata "focaccia" mi guardano stranamente dal mio panettiere....
E se chiedo della fesa al maccelaio neanche lui mi capisce, ho capito che devo chiedere della rosetta (grazie al supermercato perché è scritto così sul pezzo di carne che ho sempre chiamato fesa!)...
E l'altra volta invece c'era un arrosto di maiale, ho chiesto dell'arrosto e il maccelaio mi ha ripresa dicendo "vuole dell'arista?" mentre tutti e due mi sembrano giusti, no?
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Veramente, no: l’arrosto può essere di qualsiasi carne (vitello, maiale, manzo, ecc.) ma anche di pesce, e si riferisce, mi pare, a carne cotta; mentre l’àrista è un taglio di carne di maiale (corrispondente alla schiena e al lombo) e null’altro.ann ha scritto:E l'altra volta invece c'era un arrosto di maiale, ho chiesto dell'arrosto e il maccelaio mi ha ripresa dicendo "vuole dell'arista?" mentre tutti e due mi sembrano giusti, no?

un arrosto di arista, semplicemente (era infatti cotto, ma lui preferiva puntare sulla carne, non sulla cottura
)
Veramente, mi sembrava che l'arrosto fosse anche la carne da cuocere: il mio maccelaio (sempre lui, e devo riconoscere che costa meno di quello che avevo a Milano e la sua carne è molto migliore!!!) per esempio mi prepara l'arrosto "alla fiorentina" e mi vende la carne cruda pronta da mettere in padella....)

Veramente, mi sembrava che l'arrosto fosse anche la carne da cuocere: il mio maccelaio (sempre lui, e devo riconoscere che costa meno di quello che avevo a Milano e la sua carne è molto migliore!!!) per esempio mi prepara l'arrosto "alla fiorentina" e mi vende la carne cruda pronta da mettere in padella....)
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Variegatissimo il lessico gastronomico dell’Italia «unita»... 
Io (e spesso i dizionari) percepisco la parola arrosto come carne cotta, ma non sono macellaio.

Io (e spesso i dizionari) percepisco la parola arrosto come carne cotta, ma non sono macellaio.

Il Treccani in linea ha scritto:arròsto s. m. [der. (o forse part. pass. senza suffisso) di arrostire]. – 1. Carne arrostita: un a. di vitella, di maiale; a. girato, allo spiedo; a. morto, carne cotta nel tegame senza umido; a. annegato, carne cotta nel tegame ma con molto umido.

Per l'arrosto, sono sicura che può anche corrispondere al nostro "rôti" col significato: (TLF)
rôti [...]
C. Pièce de viande de boucherie (bœuf, veau, porc, dindonneau) parée, ficelée et bardée, destinée à être rôtie. La cuisinière qui avant de mettre le rôti au four calcule le temps de la cuisson (WILBOIS, Comment fonct. entr., 1941, p. 41).
nel caso contrario come si chiamerebbe questo fuori dal linguaggio delle maccelerie???
Sono andata su Google... Va be' lo so non è una prova di buon uso ma almeno dell'uso della maggioranza!!! ed ho trovato infatti l'uso di arrosto come carne cruda da cucinare:
"Dal macellaio fatevi tagliare l'arrosto a fette di circa 2 cm"
"Innanzitutto rosolare brevemente l’arrosto nel burro da cucina su ..."
"Mettere l'arrosto all'interno di una teglia "
"Il Bollito si compone di sette tagli: tenerone, stinco, scaramella,culatta, arrosto della vena, punta con suo fiocco, rolata (copertina di petto arrotolata e legata su un ripieno di lardo o prosciutto, salame cotto, due uova, una carota intera, erbe aromatiche e pepe che poi viene tagliata a fette). "
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Sí, Ann: è vero. In italiano (come in francese) arrosto può essere usato [brachilogicamente] per indicare il generico pezzo di carne da fare arrosto…ann ha scritto:Per l'arrosto, sono sicura che può anche corrispondere al nostro "rôti" col significato: (TLF)nel caso contrario come si chiamerebbe questo fuori dal linguaggio delle maccelerie???rôti [...]
C. Pièce de viande de boucherie (bœuf, veau, porc, dindonneau) parée, ficelée et bardée, destinée à être rôtie. La cuisinière qui avant de mettre le rôti au four calcule le temps de la cuisson (WILBOIS, Comment fonct. entr., 1941, p. 41).
[Sembra forse evidente a voi ma per me la micchetta la dovevano conoscere tutti e la schiacciata non la conoscevo fino a qualche mese fa, e quando chiamo la schiacciata "focaccia" mi guardano stranamente dal mio panettiere....
Se lei venisse a Lucca cara Ann, La guarderebbero male perchè dice schiacciata anzichè focaccia. Per noi è una parola identificativa dei Pisani (e anche dei Livornesi). A Pisa poi la mortadella viene chiamata "melone" ed il melone "popone", I cardi o cardoni li chiamano "gobbi", la candeggina che noi chiamiamo "varichina" per loro è "l'acquetta" e per i Livornesi "la boccia". Questo ,cara Ann, è solo un piccolo esempio di quanto possa cambiare il modo di parlare, anche se toscano, in un raggio di 20 km.
La saluto cordialmente.
Se lei venisse a Lucca cara Ann, La guarderebbero male perchè dice schiacciata anzichè focaccia. Per noi è una parola identificativa dei Pisani (e anche dei Livornesi). A Pisa poi la mortadella viene chiamata "melone" ed il melone "popone", I cardi o cardoni li chiamano "gobbi", la candeggina che noi chiamiamo "varichina" per loro è "l'acquetta" e per i Livornesi "la boccia". Questo ,cara Ann, è solo un piccolo esempio di quanto possa cambiare il modo di parlare, anche se toscano, in un raggio di 20 km.
La saluto cordialmente.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
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Poveri stranieri come me... Tutto sembrava così facile, una lingua, una parola per ogni cosa, ma voi dovete complicare tutto...
In un dizionario bilingue dovrei potere scegliere di proporre come traducente a una parola francese una parola "standard" italiana e poi delle varianti lessicali regionali, i bilingui francese-italiano hanno fatto la loro scelta: "bette" (francese, che si scrive anche "blette") si traduce con "bietola", e le "coste" non appaiono neanche nella nomenclatura. Ma secondo me "bietola" non è standard poiché se lo dico a Milano, il fruttivendolo non mi capirà... C'è un nome al Sud (e centro), uno al Nord, oppure sbaglio?
Stessa cosa per esempio per "spigola" e "branzino". Ho fatto una piccola indagine : a L'Aquila, nessuno dei miei studenti conosceva la parola "branzino" e sono dovuti andare a cercare nel dizionario monolingue italiano per vedere la "traduzione": "spigola". A Milano invece, tutti quelli a cui ho chiesto se conoscevano la spigola sapevano che fosse un pesce ma nessuno che fosse lo stesso pesce del branzino.
A Firenze, nei ristoranti, ho già visto scritto "branzino" sui menu, ma al mercato il mio pescivendolo scrive " spigola" e quando ho chiesto "ma non lo chiamate "branzino" mi ha detto "spigola branzino è uguale"...
Quindi tutte queste parole sono ugualmente "standard" secondo voi oppure una è standard e le altre "regionali"???
In un dizionario bilingue dovrei potere scegliere di proporre come traducente a una parola francese una parola "standard" italiana e poi delle varianti lessicali regionali, i bilingui francese-italiano hanno fatto la loro scelta: "bette" (francese, che si scrive anche "blette") si traduce con "bietola", e le "coste" non appaiono neanche nella nomenclatura. Ma secondo me "bietola" non è standard poiché se lo dico a Milano, il fruttivendolo non mi capirà... C'è un nome al Sud (e centro), uno al Nord, oppure sbaglio?
Stessa cosa per esempio per "spigola" e "branzino". Ho fatto una piccola indagine : a L'Aquila, nessuno dei miei studenti conosceva la parola "branzino" e sono dovuti andare a cercare nel dizionario monolingue italiano per vedere la "traduzione": "spigola". A Milano invece, tutti quelli a cui ho chiesto se conoscevano la spigola sapevano che fosse un pesce ma nessuno che fosse lo stesso pesce del branzino.
A Firenze, nei ristoranti, ho già visto scritto "branzino" sui menu, ma al mercato il mio pescivendolo scrive " spigola" e quando ho chiesto "ma non lo chiamate "branzino" mi ha detto "spigola branzino è uguale"...
Quindi tutte queste parole sono ugualmente "standard" secondo voi oppure una è standard e le altre "regionali"???
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Bietola è parola della lingua modello; se il fruttivendolo milanese non sa cosa sia, bisogna concluderne che non è italianizzato.ann ha scritto:Ma secondo me "bietola" non è standard poiché se lo dico a Milano, il fruttivendolo non mi capirà... C'è un nome al Sud (e centro), uno al Nord, oppure sbaglio?
Su questo, se ricorda, le ho risposto in privato qualche tempo fa: la parola panitaliana è spigola, mentre branzino è generalmente settentrionale e specificamente veneto. Nel dizionario bilingue, potete benissimo includere branzino, marcandolo reg. sett.ann ha scritto:Stessa cosa per esempio per "spigola" e "branzino". Ho fatto una piccola indagine : a L'Aquila, nessuno dei miei studenti conosceva la parola "branzino" e sono dovuti andare a cercare nel dizionario monolingue italiano per vedere la "traduzione": "spigola". A Milano invece, tutti quelli a cui ho chiesto se conoscevano la spigola sapevano che fosse un pesce ma nessuno che fosse lo stesso pesce del branzino.
A Firenze, nei ristoranti, ho già visto scritto "branzino" sui menu, ma al mercato il mio pescivendolo scrive " spigola" e quando ho chiesto "ma non lo chiamate "branzino" mi ha detto "spigola branzino è uguale"...
Quindi tutte queste parole sono ugualmente "standard" secondo voi oppure una è standard e le altre "regionali"???

P.S. Mi permetto di farle notare l’ortografia di macellaio (perché l’ha scritto ripetutamente con due c e una l).

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