Non credo che in questa sede qualcuno abbia sostenuto che "omosessuale" o "transessuale" sono da evitare. La discussione era nata - come forse ha potuto notare - da un preteso fastidio per il termine, che in realtà mascherava molto malamente un molto più cospicuo fastidio debordante nel disprezzo nei confronti di transessuali e omosessuali in genere, e di uno in particolare ossia il deputato Vladimir Luxuria. La mia risposta si riconduceva alle motivazioni addotte dalla stessa Luxuria nel giustificare l'uso di quel termine.methao_donor ha scritto:In particolare sul fatto che "omosessuale" e "transessuale" sarebbero da evitare perché pongono troppo l'accento sul comportamento sessuale...
Scusate, nel caso di "omosessuale" non è proprio quello il punto?
Personalmente io devo dire che seppure non mi trovi del tutto d'accordo con gli eccessi a cui fa riferimento lei nell'uso degli eufemismi, in questo caso capisco abbastanza il punto.
E' vero, "tecnicamente", nel caso di "omosessuale" il punto sta proprio nell'orientamento (NON nel comportamento) sessuale. Ma rimane il fatto che, stanti i secolari pregiudizi sociali che ancora ci portiamo dietro, insistere sulla parola sesso nell'unico termine neutro che definisce la categoria ha degli aspetti negativi che non si possono totalmente trascurare.
Pensi alla differenza tra un adolescente etero e uno gay: il primo non si deve mai porre il problema di definirsi, di dare un nome alla propria identità: è quello che tutto il resto della società si aspetta, ciò che tutti danno per scontato. Il secondo invece è costretto a darsi un nome, e il nome, se vuole evitare - ma non ci riuscirà - tutti quelli attinti dalla ricchissima classe di sinonimi per lo più contenenti raffinati riferimenti a orifizi posteriori più o meno integri, se non vuole ricorrere all'anglismo "gay" è costretto a usare "omosessuale", un termine che - ripeto - intanto è stato creato inizialmente per designare una patologia, e in secondo luogo fa esplicito riferimento al sesso. D'accordo, stiamo parlando di quello, ma teniamo presente che l'eterosessuale questo problema non ce l'ha, che non deve mai pensare con angoscia che forse dovrà spiegare un giorno alla mamma, alla nonna e alla prozia baciapile "sono eterosessuale".
Non so se è così difficile da capire o se bisogna per forza aver vissuto tutto ciò sulla propria pelle. Ma anche se le cose stessero così, la storia degli affrancamenti dalle discriminazioni ci ha insegnato che per stabilire se un termine è o no offensivo o se ha o no valenze offensive bisogna sentire il parere degli interessati, cioè di quelli che l'offesa la subiscono.
A cosa si riferisce in particolare?methao_donor ha scritto:A meno che non si vogliano sostenere le idiozie in stile cultura-gay, con articoli atti a dimostrare come un artista debba essere omosessuale…
Secondo me nel caso di "transessuale" c'è anche la necessità di distinguere - ad esempio - tra chi decide di cambiare sesso chirurgicamente e chi no, tra chi si sente completamente e indiscutibilmente appartenente al sesso opposto e chi invece opta per una specie di via di mezzo, come il suddetto Luxuria sembrava lasciar intendere di sé.methao_donor ha scritto:Per quanto riguarda "transessuale", il termine intrinsecamente NON PUO' porre l'accento sul comportamento sessuale
In questo caso io mi sento di rispettare di più l'opinione degli interessati, rispetto a quella dei vari moralisti e moralizzatori di una parte e dell'altra.