Perfino i lessicografi adoperano termini inglesi per spiegare meglio i loro termini. Nel Dizionario bilingue del Ragazzini (Zanichelli, 1984), dalla parte inglese-italiano, si mostra la definizione per playback prima con playback stessa e poi con replay. Solo al terzo e quarto posto figurano ripetizione e riproduzione. Questo significa che il lessicografo considera sia playback che replay lessemi italiani a tutti gli effetti e come tali li adopera al posto di una lunga stringa descrittiva.
In coerenza con quanto esposto nella prima parte, nella sezione dedicata all'italiano-inglese, in quella stessa pagina troviamo playback tra i vocaboli italiani in compagnia di playboy, play-off e plum-cake.
Playback
Moderatore: Cruscanti
- Freelancer
- Interventi: 1930
- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Playback
Sto rileggendo qualche passo di Parole a buon rendere ovvero l'invasione dei termini anglo-italiani di Gloria Italiano, Edizioni Cadmo 1999. Ecco un punto che non sorprenderà Marco:
Ultima modifica di Freelancer in data sab, 08 mar 2008 0:48, modificato 2 volte in totale.
Capisco il punto di vista dei lessicografi, ma lo considero, oltreché sbagliato, spia d’una terrifica e esiziale incoscienza.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
-
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 726
- Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03
Scusate se vado fuori tema, ma oltretutto a me pare che playback con replay non c'entri nulla. Playback è riproduzione e replay è ripetizione. Sbaglio?Brazilian dude ha scritto:Ma non sarebbe replay? Non mi sembra che si tratti di una risposta.Nel Dizionario bilingue del Ragazzini (Zanichelli, 1984), dalla parte inglese-italiano, si mostra la definizione per playback prima con playback stessa e poi con reply.
Ecco come quest’eccesso di esterofilia, lungi dal rendere la comunicazione chiara e funzionale, la trasforma in brumosa approssimazione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 3 ospiti